Alitalia, Atlantia in campo: approfondirà piano. Di Maio: «Si chiude lunedì»

Giovedì 11 Luglio 2019
Alitalia, Atlantia: approfondiremo il piano della compagnia
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Atlantia apre all'ipotesi Alitalia. «Il dossier Alitalia si chiude lunedì».

Lo ha detto il vicepremier, Luigi Di Maio a fine giornata parlando con i suoi al Ministero dello Sviluppo. Lo si apprende da fonti del Mise.

Alla fine anche Atlantia entra in partita e a pochi giorni dalla scadenza del 15 luglio per presentare le offerte vincolanti per Alitalia, ha deciso di approfondire il piano della compagnia, facendo preludere ad una sua discesa in campo a tutti gli effetti per il rilancio del vettore nazionale. Ma sullo sfondo resta il nodo Autostrade. «Atlantia comunica che il Cda della società preso atto dell'interesse della società controllata Aeroporti di Roma per una compagnia di bandiera competitiva e generatrice di traffico, ha dato mandato al Ceo Giovanni Castellucci di approfondire la sostenibilità ed efficacia del piano industriale relativo ad Alitalia», afferma il gruppo in una nota, specificando che riferirà in una prossima riunione per «le opportune valutazioni». Nel frattempo il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha detto che confida di poter «rispettare» il termine e «tutto il Governo è proteso verso una soluzione che sia di mercato e industriale». Il quarto socio dovrà mettere almeno 300 milioni, pari a circa il 40% del capitale, per completare la cordata Fs-Mef-Delta e far decollare la Newco. Sembrano definitivamente tramontate le aspirazioni dell'imprenditore colombiano German Efromovich e del presidente della Lazio Claudio Lotito, a cui Delta avrebbe chiesto come garanzia, secondo indiscrezioni, addirittura la stessa squadra di calcio.

La compagnia americana proprio oggi ha annunciato risultati record per il secondo trimestre, con un utile salito a 1,443 miliardi di dollari, in crescita del 39,3% rispetto allo stesso periodo del 2018. Atlantia potrebbe entrare in Alitalia da sola oppure con il gruppo Toto, ancora in partita, e con una quota paritaria. Sulla holding dei Benetton è quindi definitivamente caduto il veto del M5S. Dopo che ieri il vicepremier Luigi di Maio aveva detto che su Atlantia non c'erano pregiudizi, oggi altri due esponenti di punta del movimento gli hanno fatto eco. «Se Atlantia ha interesse ad entrare nel capitale di Alitalia presenti un'offerta e verrà valutata come tutte le altre», ha detto il capogruppo M5s al Senato, Stefano Patuanelli. «Se dovesse presentare una manifestazione di interesse, questa sarà valutata, anzitutto da parte di Fs da un punto di vista tecnico, industriale e finanziaria, senza alcun pregiudizio o preconcetto», ha aggiunto il collega Andrea Cioffi, sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico. Tuttavia tutto il fronte grillino resta compatto nel ribadire che «non ci può essere uno scambio» con Atlantia circa la revoca della concessione ad Autostrade. «Il coinvolgimento di Atlantia in Alitalia non può e non deve intrecciarsi con quella del Ponte Morandi», ha detto durante il Question Time al Senato il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli.

Il ministro ha anzi puntualizzato che occorre «procedere con la risoluzione unilaterale» della concessione e ciò non comporterebbe nemmeno un indennizzo ad Atlantia. Infatti «l'articolo 9-bis della Convenzione, secondo la relazione degli esperti, è nullo perché, rispetto ai motivi della risoluzione anticipata, non distingue tra quelli imputabili al concedente, quelli legati all'interesse pubblico e quelli connessi all'inadempimento del concessionario, distinzione che invece è contemplata nel Codice dei contratti», ha spiegato Toninelli. Poi «quella clausola è eccentrica rispetto al sistema della responsabilità contrattuale e manifestamente nulla sotto vari profili, inoltre garantisce a una delle parti una condizione di sostanziale immunità e privilegio», ha aggiunto il ministro, sottolineando che «l'articolo 1229 del codice civile sanziona con la nullità qualunque patto che escluda o limiti la responsabilità del debitore per dolo o colpa grave». E i giuristi del gruppo di lavoro chiamati ad esprimersi sulla responsabilità di Autostrade nel crollo del ponte Morandi hanno giudicato l'inadempimento «di particolare gravità» e «definitivo», ha ribadito nell'aula del Senato Toninelli.

Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 09:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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