Macerata, Rosina è morta soffocata. Nessun segno di rapina in casa

Lunedì 28 Dicembre 2020 di Lolita Falconi e Benedetta Lombo
Macerata, Rosina è morta soffocata. Nessun segno di rapina in casa

Sarebbe morta per asfissia e non per infarto Rosina Cassetti, la 78enne di Montecassiano trovata senza vita in cucina la sera della vigilia di Natale nella sua villetta a schiera in via Pertini.

L'indiscrezione sui primi risultati dell'accertamento autoptico effettuato sabato scorso dal medico legale Roberto Scendoni è trapelata ieri, da quanto emerso non sarebbero stati trovati segni evidenti compatibili con lo strangolamento, ma l'accertamento porterebbe a scartare la causa naturale del decesso. I familiari di Rosina, il marito Enrico Orazi, la figlia Arianna Orazi e il nipote Enea Simonetti, al momento sono tutti formalmente indagati per concorso in omicidio e favoreggiamento (questi i titoli di reato formulati nell'atto di notifica della fissazione dell'autopsia) ma nei loro confronti, ha precisato in serata il procuratore Giovanni Giorgio, si procede anche per simulazione di reato. Una ipotesi legata a quanto dichiarato dai familiari nell'immediatezza dei fatti.

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LA RAPINA


La sera del 24 dicembre, nella villetta di via Pertini arrivarono 118 e carabinieri, i tre raccontarono agli inquirenti che poco prima (verso le 19.30) un uomo vestito di nero, molto alto e con accento sembra dell'Est era entrato in casa per rubare, ma si era trovato davanti il marito di Rosy (così era chiamata Rosina dalle amiche) e lo aveva chiuso in bagno, il malvivente si sarebbe imbattuto anche nella figlia della 78enne e l'avrebbe prima presa a schiaffi poi le avrebbe legato i polsi con del filo elettrico. L'anziana, che si trovava al primo piano della villetta, dove c'è la cucina, si sarebbe trovata faccia a faccia col rapinatore e da quanto era stato ipotizzato inizialmente sarebbe morta di infarto. I familiari poi riferirono di essere stati liberati dal nipote al suo rientro a casa dopo aver fatto delle compere. Ma sembra che i carabinieri non abbiano trovato segni di effrazione a porte o finestre dell'immobile che ora è sotto sequestro. E ieri mattina i militari del Reparto operativo e il consulente informatico Luca Russo hanno effettuato un sopralluogo in via Pertini. Per circa due ore il professionista, esperto in indagini informatiche forensi, su incarico del sostituto procuratore Vincenzo Carusi ha effettuato una mappatura del territorio per verificare come era la casa, le vie di fuga e se possibile trovare conferme al racconto dei familiari.


Sempre ieri marito, figlia e nipote della 78enne sono tornati nella villetta per dare da mangiare ai cani. Solo Enea è sceso dall'auto, è entrato nel cortile della casa sequestrata con i carabinieri e all'uscita è stato di pochissime parole. Si è detto dispiaciuto di quanto accaduto alla nonna. Riguardo all'indagine che coinvolge lui e gli altri familiari ha detto solo: «Che vogliamo fare? La giustizia italiana è questa». Sul fatto che la 78enne si fosse rivolta a un centro antiviolenza di Macerata ha detto di non sapere nulla: «A mia nonna non mancava niente. Perché si era rivolta al centro? Chiedetelo a chi glielo ha messo sulla testa». In mattinata un'amica della vittima ha deposto un mazzo di fiori in ricordo di Rosy davanti alla villetta. «Si lamentava perché non aveva più niente; viveva in cucina e nel soggiorno e dormiva sul divano» ha riferito la donna.
Proseguono anche gli accertamenti sui tabulati telefonici per ricostruire i contatti avuti dagli indagati nelle ore precedenti al decesso di Rosina Carsetti. Ieri il pubblico ministero ha disposto la restituzione della salma della 78enne e oggi saranno celebrati i funerali in forma privata.

Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio, 08:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA