La suora al Sinodo dei vescovi, per lei anche il diritto di voto

Domenica 7 Febbraio 2021 di Franca GIansoldati
La suora al Sinodo dei vescovi, per lei anche il diritto di voto

Città del Vaticano - Si chiama suor Nathalie Becquart, ha 52 anni, è francese, in passato ha avuto ruoli di rilievo nella conferenza episcopale francese e ieri è stata nominata da Papa Francesco sottosegretaria al Sinodo dei Vescovi, assieme ad un frate spagnolo.
Sarà la prima donna che potrà partecipare ai lavori sinodali in maniera stabile e votare anche se questo diritto legato al ruolo che le è stato affidato, riguarda solo lei e non viene esteso automaticamente a tutte le donne che, in qualità di osservatrici, verranno in futuro chiamate a partecipare ai Sinodi.

Nessuna svolta importante, dunque, nessun gesto eclatante, nessun passaggio epocale.

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Con questa immissione Papa Francesco prosegue la politica di piccolissimi passi per dare segnali di immagine di una Chiesa intenzionata a lavorare per la parità dei sessi. Al momento le discriminazioni salgono immediatamente all'occhio analizzando la gestione del potere in curia e, generalmente, nelle diocesi del mondo che, salvo rarissime eccezioni, relegano le donne a incarichi subordinati o ininfluenti. In Vaticano, per esempio, non c'è mai stata una donna a capo di una congregazione, così come è fantascienza pensare a una Segretaria di Stato o a una Sostituta agli affari generali o ad una prefetta dei religiosi, ruoli maschili che potrebbero però essere destinati a donne senza inficiare l'ordine sacro.


Di sicuro in Vaticano il tema delle quote rosa, come strumento temporaneo per abbattere gli ostacoli e fluidificare le nomine di vertice, resta una opzione impraticabile. Proprio in questi giorni è stato reso noto che in Germania la Congregazione della Fede avrebbe messo sotto osservazione un noto movimento femminile (Maria 2.0) che da anni si batte per la trasparenza, per il sacerdozio femminile e per l'abolizione del celibato.


Suor Nathalie Becquart, figura molto preparata, ha commentato: «La leggo come un segno di fiducia verso le donne nella Chiesa e come risposta a tutto ciò che è stato detto durante gli ultimi Sinodi e su cui il Papa insiste molto: la sfida di coinvolgere le donne nelle decisioni e nel discernimento». Decisamente più critica Lucetta Scaraffia, già direttrice di Donne Chiesa Mondo che pur riconoscendo le grandi qualità di Suor Nathalie resta del parere che la mossa di Francesco non sposti di niente la condizione femminile. «Di rivoluzionario non c'è niente, c'è solo un miglioramento di immagine. Almeno fosse stata segretario, c'è sempre un sotto' di troppo. Una donna sottosegretario non cambierà la condizione della donna e credo dunque che le donne continueranno a protestare». Perché le donne spaventano tanto la Chiesa? «Hanno molto da dire e, soprattutto, non potendo fare carriera sono libere. E la libertà fa paura».

Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 10:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA