E' stata pubblicata per la prima volta l'agghiacciante lista delle donne che sono state condannate a morte dall'Iran negli ultimi dieci anni. Mitra, Farzaneh, Hajar, Zahra, Ameneh, Zeinab e molte altre indicate solo con la data dell'esecuzione. Il regime iraniano detiene il record mondiale di esecuzioni di donne: al momento ne sarebbero state conteggiate 110 negli ultimi dieci anni. A rendere pubblici i nomi di queste donne è stato il Comitato delle donne del Consiglio Nazionale della Resistenza dell'Iran.
I dati sulle esecuzioni in Iran vengono raccolti in documenti pubblicati dalla stampa ufficiale, da attivisti dei diritti umani o anche, a volte, da fonti private in contatto con la resistenza iraniana. Un quadro più volte denunciato anche da Amnesty.
Iran, arrestata la figlia dell'attivista in carcere per aver difeso i diritti delle donne
Secondo il sito Cnri-Femmes List-of-women-executed110-FR.pdf le cifre reali sarebbero ben più alte, poiché la maggior parte delle esecuzioni avvengono in segreto, senza che nessuno ne sia a conoscenza, tranne coloro che le eseguono. Diverse donne sono finite in carcere per essersi difese da mariti violenti, vittime di violenza domestica e hanno agito per autodifesa. Il 27 luglio 2019, la scrittrice iraniana, incarcerata per difendere i diritti umani Golrokh Ebrahimi Iraee ha scritto in una lettera sulle donne condannate a morte per omicidio: «Quando ho incontrato donne condannate per omicidio, ho saputo che una grande percentuale di loro aveva ucciso il marito - sul posto o premeditatamente - dopo anni di umiliazioni, insulti, percosse e persino torture e perché erano state private del loro diritto al divorzio.
Il regime iraniano usa la pena di morte come forma di punizione. In molti casi e in modo discriminatorio contro le minoranze religiose ed etniche, gli oppositori politici e le donne. Solo nel 2019 il regime dei mullah avrebbe impiccato 16 donne in diverse prigioni iraniane.
Molte donne sono attualmente in attesa di essere giustiziate e alcune di queste detenute sono nel braccio della morte nella prigione di Qarchak. La maggior parte sono madri e hanno diversi figli.