Katrina, agosto del 2005, 1.836 morti negli Stati Uniti.
Capitano o capitana De Angelis?
«Preferisco capitano, non è un nome a definirmi come persona e non mi sento sminuita».
Lei è la prima meteorologa dell'Aeronautica Militare?
«Non sono la prima meteorologa ma la prima ufficiale del ruolo del genio aeronautico geofisico. Siamo ancora poche ad occuparci di previsioni, le laureate nelle materie scientifiche non sono quante gli uomini. Ma nelle forze armate noi donne ci siamo integrate perfettamente, forse più che in altri ambiti».
Qual è stato il suo percorso? Ha scelto prima la divisa o le previsioni?
«Sin da piccola ero attratta dalle divise e avrei voluto arruolarmi, ma a quel tempo non si poteva. Poi è stato possibile e ho unito le mie due ambizioni. Ho studiato fisica dell'atmosfera per poi perfezionarmi in meteorologia e ho vinto un concorso per un posto unico come geofisica dell'Aeronautica Militare. Mi sono qualificata come previsore meteorologico e adesso come capo sezione dei corsi meteo mi occupo della formazione di nuovi meteorologi».
Una meteorologa quasi psicologa.
«Mi sono iscritta alla facoltà di Psicologia durante il primo anno di pandemia, è stata da sempre una mia passione. Mi affascina la mente umana, è un altro grande mistero in cui c'è tanto da scoprire, come il cielo. Le neuroscienze stanno aprendo scenari interessantissimi e ci consentiranno di capire un poco di più del cervello».
È tempo di maturità, gli studenti sono alle prese con le scelte per il loro futuro. Che consigli darebbe ai ragazzi e alle ragazze, in che modo incoraggiarle a seguire un percorso Stem, come ha fatto lei?
«Mi piace l'idea di rivolgermi alle ragazze per spingerle a intraprendere studi scientifici perché tendono a non considerarli. Sono materie affascinanti che all'inizio possono spaventare molto: ci vuole pazienza, una qualità che noi donne abbiamo. Sarei contenta di ispirare le giovani e di trasmettere loro il fascino della matematica, della fisica e del cielo, il più grande mistero che c'è. Ragazze, buttatevi. Vi si aprirà un mondo».
Il caldo di questi giorni è un'anomalia per un meteorologo?
«L'anticiclone ci porta un tempo stabile e soleggiato, persiste da giorni e persisterà ancora. Le temperature saliranno ancora, lunedì e martedì avremo picchi di 40 gradi nelle aree interne delle regioni meridionali. L'anomalia è che questo gran caldo è cominciato a maggio. Gli studi climatologici ci diranno in seguito quanto è stata grave questa anomalia».
È allarme siccità, come siamo arrivati a questa emergenza?
«È stato un inverno poco piovoso, la siccità deriva dalla mancanza di precipitazioni nei mesi precedenti. Non ci dobbiamo aspettare che piova adesso, doveva piovere prima».
Tutti segnali che il cambiamento climatico è più preoccupante di quanto potessimo immaginare?
«Basandoci sulle relazioni dell'Organizzazione mondiale di meteorologia rispetto al 2021, il trend di crescita della temperatura media della terra c'è, così come l'aumento della temperatura della superficie dell'acqua, del gas serra e così via. Gli studiosi indicano questo trend, come risolverlo è complicato da capire. Ma ognuno di noi può fare qualcosa. Non bisogna aspettare il periodo di siccità per non sprecare l'acqua, per caricare lavastoviglie e lavatrici solo a pieno. Essere consapevoli dei cambiamenti climatici deve portare tutti noi a diventare ecologisti nel nostro quotidiano».