La cacciatrice di stelle che scoprì 32 comete: addio a Carolyn Shoemaker, astronoma autodidatta

Sabato 4 Settembre 2021 di Maria Lombardi
La cacciatrice di stelle che scoprì 32 comete: addio a Carolyn Shoemaker, astronoma autodidatta

A scuola la scienza l'annoiava, grandi sbadigli all'unica lezione di geologia che seguì. Gli astronomi erano per lei «vecchi con la barba bianca, che fumavano la pipa e fissavano il cielo». Non sapendo che fare del suo futuro, prese una laurea e un master in storia, scienze politiche e letteratura. Prima insegnante alle medie, poi casalinga e mamma, fino a quando seguendo il marito cominciò a fissare le stelle e non abbassò mai più lo sguardo.
L'ADDIO
Carolyn Shoemaker se ne è andata a 92 anni dopo aver scoperto 32 comete e oltre 400 asteroidi. L'astronoma per caso, autodidatta e attentissima osservatrice degli astri, è morta in un ospedale di Flagstaff, in Arizona.
Per molti anni ha detenuto il record del maggior numero di comete scovate in cielo. Quella più famosa è Shoemaker-Levy 9, i cui frammenti nel luglio 1994 si scontrarono con Giove, dando vita al più drammatico impatto cosmico nel sistema solare mai osservato. Le macchie scure lasciate dallo scontro furono visibili per quasi un anno.«Sto per osservare un impatto cosmico per la prima e forse unica volta nella vita», pensò il marito Eugene. «Sto per perdere una delle mie comete», pensò Carolyn, come ricorda sulla rivista Nature l'astronomo e collaboratore David Levy che condivise con la coppia la scoperta.
Fu allora che ci si cominciò a chiedere cosa può accadere quando le comete colpiscono i pianeti.
LA FAMIGLIA
Nessuna passione per le scienze in famiglia, i genitori di Carolyn erano allevatori di polli e poi aprirono un negozio di abbigliamento. La sua vita cambiò quando al matrimonio del fratello conobbe il geologo Gene Shoemaker. Se ne innamorò e lo sposò nel 1951. Lui viaggiava tanto per lavoro, addestrava gli astronauti a condurre esperimenti di geologia durante le passeggiate sulla luna. Lei lasciò l'insegnamento per dedicarsi ai loro tre figli.
Solo a 50 anni, quando la figlia più piccola lasciò la casa per il college, Carolyn scoprì la passione per l'astronomia e cominciò la sua carriera di cacciatrice di stelle. «Volevo riempire il tempo con un interesse significativo», raccontò. Eugene le suggerì di unirsi al suo nuovo programma per la ricerca di asteroidi vicini alla Terra. Poco più che un hobby, sulle orme del marito, geologo dei pianeti, che divenne poi un'attività che la coinvolse totalmente. Carolyn dimostrò subito di avere un occhio acuto e una straordinaria capacità di usare lo stereomicroscopio per cercare differenze nelle fotografie dello stesso pezzo di cielo prese a brevi intervalli. Il 3 settembre 1983 scoprì la sua prima cometa.
Una vita insieme, ad osservare gli astri. Fino al 1997 quando durante una missione di ricognizione sui crateri lasciati dai meteoriti in Australia, Eugene morì in un incidente stradale. Lei rimasta vedova proseguì nel lavoro: «Senza di lui non avrei mai conosciuto l'eccitazione della scienza dei pianeti».
I RICONOSCIMENTI
Carolyn non si è mai considerata veramente una scienziata, ricorda il collega Levy, sebbene abbia assorbito una grande quantità di conoscenze di geologia e astronomia dal marito. «Era una persona schietta, dotata di una pazienza smisurata e di un fine senso dell'umorismo. Prima dell'impatto di Giove, un giornalista le ha chiesto cosa sarebbe successo se tutti i frammenti della cometa avessero invece colpito la Terra. Moriremmo tutti, ha risposto. L'intervistatore ha spiegato che si trattava di un programma per bambini. La seconda risposta di Carolyn: Saremmo tutti molto a disagio».
Pur non avendo mai studiato scienze, Carolyn è stata co-vincitrice con suo marito della Rittenhouse Medal nel 1988 e del premio Scientists of the Year nel 1995.
 

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