Aerei, Federica Fuser è pilota al simulatore di volo: «Ora insegno a volare senza mai decollare»

Nata a Treviso, ha 34 anni e pilotava aerei per una compagnia privata: "Siamo in pochissime"

Sabato 18 Marzo 2023 di Alfredo Baggio
Aerei, Federica Fuser è istruttrice di volo al simulatore: «Ora insegno ai piloti senza mai decollare»

La bambina che sognava di volare ha realizzato i suoi desideri. E ora insegna agli altri come si fa. Federica Fuser sin da bambina ha avuto una passione per il volo e per i motori. Nata a Treviso 34 anni fa, giovanissima dopo il lungo e difficile percorso per diventare pilota, inizia a lavorare per una compagnia di Business Jet.

Voli privati, che con il Covid subiscono un drastico ridimensionamento. È costretta ad "atterrare" e decide che è tempo di reinventarsi, iniziando a studiare marketing e a proporsi come Project manager per piccole realtà del territorio veneto.

 


Ma ha il volo nel destino, e non ci vuole molto perché i ragazzi del Discovery Sim Center di San Donà di Piave, in provincia di Venezia, la notino e la invitino a prendere parte alla loro avventura. E adesso Fuser vola senza mai decollare. Il Discovery Sim Center è un centro di simulazioni di volo, dove Fuser ha il ruolo di istruttrice. Al suo fianco nella precisa replica di una cabina di pilotaggio si siedono professionisti, amatori e totali principianti, pronti a provare l'ebbrezza di spingere la cloche e vedere il mondo farsi piccolo.
Ha sempre saputo che sarebbe diventata una pilota?
«All'inizio non ci avevo pensato e ho iniziato il percorso tardi rispetto ad altri. Ma sono sempre stata affascinata dai motori e dopo un periodo in cui ho gestito un'officina meccanica ho iniziato ad accarezzare la possibilità di diventare un pilota di aerei. Mi sono rivolta al presidente dell'aeroclub di Treviso di allora che mi ha spiegato come fare per prendere il brevetto».
È una professione che spesso è vista come appannaggio degli uomini.
«È vero, di donne ce ne sono poche, ma questo non è decisamente un lavoro in cui per forza gli uomini sono più portati, anzi. Credo sia una questione culturale e penso anche che, in una certa misura almeno, le donne possano essere anche più accorte degli uomini nel pilotare un aereo. Per come è fatto il nostro cervello riusciamo a seguire più cose contemporaneamente, che è molto utile per questa professione».
È stato difficile ritagliarsi uno spazio nel settore aeronautico?
«Sì, non è stata una passeggiata, per diversi motivi le difficoltà sono state notevoli, ma il passato è passato e non si deve guardare indietro. Ma le soddisfazioni sono comunque arrivate».

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Che cosa ricorda di positivo degli anni in cui pilotava?
«Penso a quel periodo difficile con tanto affetto, anche se devo dire che si faceva davvero fatica. Ho voluto prendere la licenza in un ciclo unico, conducendo tutte le duecento ore di volo necessarie per dare un unico esame. Ci sono riuscita nel 2017, dopo cinque tentativi andati a vuoto a causa delle condizioni meteo. Sono stati anni faticosi e sofferti, ma devo dire che mi hanno insegnato davvero tanto».
E dopo quanto tempo ha potuto portare in volo i primi passeggeri?
«Quattro mesi dopo aver preso la licenza di pilota privato sono stata contattata da una compagnia di Business Jet austriaca. Ho subito accetto e ho iniziato a specializzarmi nei comandi di aerei specifici. Il lavoro di pilota di linea pensavo fosse ripetitivo, mentre con questo ho avuto occasione di viaggiare molto».
Chi trasportava?
«Ho conosciuto molte persone famose, artisti, sportivi e attori. Ma con il Covid c'è stata una battuta d'arresto e così è arrivata questa esperienza con il Discovery. Poi anche per motivi personali ho deciso di prendere una pausa. Ho iniziato a studiare marketing per lavorare in piccole realtà del territorio. Nel settembre del 2021 sono stata contattata da Simone, il presidente di Discovery. C'era del potenziale e così ho investito le nuove conoscenze per ampliare il pacchetto di proposte del centro. Dopo il completamento del simulatore del 737 la gente ha iniziato a venire sempre di più».
Che cosa fate in questo centro?
«Prossimamente inizieremo dei percorsi dedicati a coloro che hanno paura di volare, cui prenderanno parte, insieme a me, un altro pilota e uno psicologo. Poi arriveranno presto le esperienze limited edition, per "volare" sopra Rio de Janerio e sopra il Grand Canyon e avere il piacere di pilotare l'aereo sorvolando questi posti meravigliosi. C'è anche l'idea in cantiere di aprire altri punti Discovery nel resto d'Italia, ma siamo ancora in fase di progettazione».
Lei è una delle poche, se non l'unica donna, a occuparsi di simulatori di volo.
«Non saprei dire se sono l'unica, ma se ce ne sono altre siamo sicuramente in poche. Invito però tutte le giovani ragazze, le donne in generale, a non farsi scoraggiare da realtà che sembrano lontane e difficili da raggiungere. Bisogna perseguire i propri sogni, anche se può sembrare che gli ostacoli siano insormontabili. Anche quando si crede di avere tutto e tutti contro, si deve ascoltare il cuore, a costo di cambiare. Certamente il cambiamento può fare male, ma senza di esso non si va da nessuna parte. Mai demordere e guardare sempre diritti di fronte a sé con dignità e onestà».
 

Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 15:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA