Palazzolo dello Stella, il nuovo tour di Umberto Tozzi parte da qui. «In Friuli ho tanti amici speciali»

Martedì 30 Maggio 2023 di Daniela Bonitatibus
Umberto Tozzi

Parte da Palazzolo dello Stella, venerdì 16 giugno, la tournee italiana di Umberto Tozzi.

Dopo il trionfale tour all'estero, con date sold out in Australia, Canada, Stati Uniti e Belgio, il cantautore chitarrista torna in patria con una serie di live che si concluderanno a Palermo in settembre, per ripartire poi con un nuovo calendario di date oltreoceano.


Sarà la Marinaretto Arena, nuova location per concerti ed eventi allestita sulla riva del fiume Stella, a ospitare un artista che conta una carriera da record, con 80 milioni di dischi venduti in mezzo secolo di carriera. Carriera che inizia come autore, scrivendo per Mina, Mia Martini, Fausto Leali, Riccardo Fogli, Marcella Bella, Wess e Dori Ghezzi (per i quali firma "Un corpo e un'anima", brano che vince Canzonissima del 1974), iniziando poi l'attività da cantante solista, collaborando con Giancarlo Bigazzi e pubblicando 20 album in studio e 6 live. Trionfa al Festivalbar nel 1977 con "Ti Amo", nel 1994 con "Io muoio di te" e al Festival di Sanremo nel 1987 con "Si può dare di più", insieme a Gianni Morandi ed Enrico Ruggeri, mentre con "Gente di Mare", in duetto con Raf, si classifica terzo all'Eurofestival.

Dopo l'uscita nel 2017 del disco "Quarant'anni che Ti amo", il cantautore torinese intraprende un tour in tutta Italia e, ciliegina sulla torta, un concerto-evento all'Arena di Verona con molti ospiti illustri al suo fianco sul palco, tra cui Raf. È stato, inoltre, super ospite al Festival di Sanremo nel 2019 e nel 2021. Il tour "Gloria Forever", non a caso, prende nome dal brano che, grazie all'interpretazione di Laura Branigan, è entrato nella classifica dei vinili più venduti in Gran Bretagna e negli States: "Gloria".


Ma quanti di noi si sono chiesti il significato di un testo che dalle stelle di cartone al tuffo nei papaveri è stato frutto di mille fantasie? L'abbiamo domandato proprio a lui.
Chi è Gloria? O forse meglio chiedere cos'è? Una donna immaginaria, un sogno, un mito, una dipendenza?
«A dire il vero, ai tempi non conoscevo nessuna Gloria, quindi il riferimento a una donna non è mai stato niente di che. Quello da cui ero attratto era piuttosto il suono stesso della parola, del testo, della "gloria" intesa in tante situazioni. Sono versi ricchi di metafore, flash di vita. Nelle mie canzoni ho sempre privilegiato il suono delle parole rispetto al loro contenuto, a meno che non si trattasse ovviamente di testi riferiti a una situazione sociale, come nel caso de "Gli altri siamo noi" o "Si può dare di più"».


Qual è la formazione della band che ascolteremo in tour?
«Si tratta di sette grandi musicisti, più due fidatissimi fonici: siamo sintonizzati sulla stessa frequenza ormai da molto tempo e in concerto ci divertiamo, consapevoli di avere la fortuna di proporre un repertorio che fa cantare tutto il nostro pubblico».


Ci sarà anche una parentesi acustica?
«Non la prevediamo in tutti i concerti, ma di tanto in tanto la inserisco».


Che rapporto ha con il pubblico friulano?
«Sono stato in regione varie volte e ho percepito molto affetto, incontrando spesso persone con le quali si è creato un rapporto speciale. Qualcosa che va al di là del fan che è motivato soltanto dallo scatto di una foto. Mi riferisco piuttosto al piacere di riuscire umanamente a parlare, a confrontarsi. In questi casi ho instaurato alcuni bellissimi rapporti che ancora continuano. Amici che verranno sicuramente al concerto di Palazzolo».


Dagli anni Settanta, il mondo musicale ha subito una rivoluzione, generando un approccio piuttosto caotico sia per chi ascolta, sia per chi produce. Con che occhio guarda le nuove leve?
«Onestamente non le ascolto, sono molto sincero. Non mi emozionano, non mi piacciono. Sono nato in un periodo storico unico, ho vissuto la cultura musicale dai Beatles ai Coldplay. Sono successe cose musicali irripetibili. Nel panorama italiano non vedo nulla di interessante, non esistono più personalità vocali. Se guardiamo all'estero, direi che apprezzo molto Capaldi, Sheeran gente vera. La mia non vuole essere una polemica, è soltanto una questione emozionale. Ripeto, non mi piacciono le cose che non mi emozionano».


Le sue canzoni sono un inno d'amore, e in questa materia mi pare piuttosto ferrato: è vero che ha sposato la sua Monica per ben cinque volte?
«Verissimo: in Comune, in chiesa, alle Mauritius, a Montecarlo ed è sempre stato "tutto molto bello". È la riconferma di un grande affetto, di un amore che ho avuto la fortuna di incontrare nella vita e che auguro a tutti».


Parliamo di Tozzi pittore.
«Anche se ultimamente ho trascurato la pittura, per mancanza di ispirazione, ho trovato geniale un tipo di arte che assomiglia così tanto alla musica. Quando dipingi ti isoli, vivi in un pianeta che non è qui, proprio come quando componi una canzone. Nei momenti di creatività ci estraniamo dal territorio sul quale viviamo ed è meraviglioso».
A Palazzolo dello Stella Tozzi proporrà, quindi, tutti i suoi più grandi successi, un'occasione unica per ascoltare hit senza tempo, tra cui "Stella stai", "Gente di mare", "Immensamente", "Qualcosa qualcuno", "Io camminero'", "Tu". Il concerto è organizzato dal Comitato Festeggiamenti Sant'Antonio, con il patrocinio del Comune di Palazzolo, in collaborazione con Zenit, Regione Fvg e Promoturismo. Biglietti sul circuito Ticketone, info www.azalea.it.

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