I lockdown non fermano i restauri: mecenati in campo

Sabato 10 Aprile 2021 di Federica Repetto
I lockdown non fermano i restauri: mecenati in campo

VENEZIA I lockdown non fanno crollare il mecenatismo.

Procedono i restauri dello scalone monumentale della Scuola Grande di San Giovanni Evangelista. «Stiamo finanziando spiega Toto Bergamo Rossi direttore della Fondazione Venetian Heritage i lavori di consolidamento e conservazione dello scalone, capolavoro del primo rinascimento veneziano realizzato da Mauro Codussi, che versa in precarie condizioni statiche e necessita di lavori strutturali stimati per un milione di euro». Nonostante gli eventi pandemici, che hanno colpito anche Venezia, rimane confermato l'impegno da parte della Fondazione per la conservazione e salvaguardia del patrimonio artistico.


IMPEGNO
«Dal 2018 e con la sottoscrizione della partnership tra The Gritti Palace e Venetian Heritage fa sapere il rinomato albergo ha donato circa 200mila euro, in sostegno del progetto di restauro dello scalone per il quale sino ad ora sono stati raccolti complessivamente quasi 450mila euro».


E per la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista è così in grado di adempiere al compito statutario di provvedere alla conservazione del patrimonio storico-artistico della Scuola Grande. «Lo scalone si sofferma Cristina Scarpa direttore della Scuola Grande San Giovanni Evangelista - si presentava ormai in uno stato critico dovuto al cedimento e slittamento del muro esterno con evidenti fessurazioni della struttura a volta del pianerottolo centrale e spaccature nelle due rampe di scale. Il lavoro di restauro seguito dall'architetto, e nostro Proto, Bruno Ranuffi è stato affidato alla ditta Unisve di Guido Iaccarino che ha documentato tutte le fasi in collaborazione con Venetian Heritage. L'intento della Scuola Grande è di riaprire non appena possibile al pubblico, forse a giugno, con visite guidate rivolte principalmente al racconto di questo incredibile restauro mostrandosi alla città in tutto il suo splendore».


Venezia, per Toto Bergamo Rossi, è un enorme museo a cielo aperto e come tale andrebbe gestito. I mecenati non sono stati fermati dal Covid-19 e gli investimenti nel patrimonio artistico proseguono.


PROGETTI
«Raccogliamo - conclude Toto Bergamo Rossi - circa 2 milioni e mezzo di euro all'anno per sostenere i nostri progetti, tra questi, l'allestimento dei Saloni del Selva alle Gallerie dell'Accademia; il restauro conservativo del pavimento a mosaico con pavoni nella Basilica di San Marco ed il restauro della pala d'altare di Giovanni Bellini nella chiesa di San Pietro Martire a Murano. In concomitanza con le vernici di Biennale Architettura, il 19 maggio 2021, a Palazzo Grimani, verranno aperte al pubblico Domus Grimani. La Sala del Doge - riallestimento di uno degli ambienti più spettacolari del palazzo, frutto della collaborazione tra la Direzione regionale Musei Veneto e la Fondazione e che vedrà il ricollocamento della statuaria greca e romana - e la mostra Archinto con i nuovi lavori dell'artista tedesco Georg Baselitz, in collaborazione con Gagosian, alcuni dei quali, realizzati espressamente per il museo».


Ma non è tutto.
«Venetian Heritage conclude - ha elargito 400mila euro per il rilancio del museo di Palazzo Grimani dove è stata restaurata la Sala di Psiche e rifatti l'impianto di riscaldamento ed illuminazione di tutto il piano nobile, oltre ad una manutenzione generale di tutte le sale».

Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 09:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci