Scialpi: «Mi ritiro dalla musica. Pausini, Ferro e Mannoia? Gentaccia»

Martedì 16 Giugno 2020 di Mattia Marzi
Scialpi: «Mi ritiro dalla musica. Pausini, Ferro e Mannoia? Gentaccia»

"Dopo un periodo di grande travaglio dovuto a numerose cause ho finalmente preso la decisione di ritirarmi dalla musica alla fine del 2020": con queste poche parole, attraverso un post pubblicato su Facebook, Scialpi ha annunciato il suo ritiro dalle scene. Il cantante (vero nome Giovanni Scialpi, 58 anni compiuti lo scorso maggio), che nel 2012 ha cambiato il suo nome d'arte in Shalpy, non è nuovo ad annunci del genere, ma stavolta sembra essere intenzionato a fare sul serio: "Ho deciso di smettere, perché non riesco più ad andare avanti", dice. Salì alla ribalta negli Anni '80 con canzoni come "Rocking Rolling" (1983), "Cigarettes and Coffee" (1984), "No East No West" (1986) e "Pregherei" (1988, in duetto con Scarlett von Wollenmann, ritiratasi a metà Anni '90), che lo resero l'idolo delle ragazzine: grandi successi all'epoca, tra partecipazioni al Festivalbar, bagni di folla e la conquista dei primi posti nelle hitparade.

Poi già nei primi Anni '90 la popolarità di Scialpi cominciò a traballare e dal 1995 il cantante si rintanò in un silenzio discografico rotto sei anni dopo, quando partecipò al programma tv "La notte vola" (una gara musicale, condotta da Lorella Cuccarini, tra i brani più famosi degli Anni '80). Tre anni più tardi arrivò l'esperienza di "Music Farm", il reality condotto da Amadeus con protagoniste alcune vecchie glorie della musica italiana: si ritirò dopo sole tre settimane, dopo incomprensioni con alcuni colleghi. Negli ultimi anni si è parlato di lui più per motivi extramusicali che per le canzoni (che pure ha continuato a pubblicare: la cover de "Il vento caldo dell'estate" di Alice nel 2012, "Besame" nel 2014, "Pettirosso" nel 2016, tra le altre): i ritocchi estetici, il cambio di nome, il matrimonio a New York con il compagno Roberto Blasi nel 2015 (finito due anni dopo), la battaglia per le unioni gay, i problemi di salute, la polemiche con colleghi come Red Canzian e Ornella Vanoni dopo la sua partecipazione a una puntata del programma di Rai1 "Ora o mai più" lo scorso anno.

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Scialpi, non è la prima volta che annuncia di sparire dalle scene. Stavolta il ritiro sarà definitivo?
"Sì, ho deciso di smettere: così non riesco ad andare avanti. Negli ultimi tempi ho dovuto affrontare la fine di un matrimonio e anche gravi problemi di salute: dal 2015 vivo con un pacemaker, per problemi cardiaci. Insomma, sono un caso umano. Ma non ho voluto fare proclami come fanno le varie Laura Pausini, Fiorella Mannoia, Tiziano Ferro".

Cosa c'entrano loro?
"Gentaccia. Non si fanno sfuggire un'occasione per poter mostrare il proprio ego. Il fatto è che in Italia se non hai le giuste conoscenze, sei fuori dai giochi. Come me".

Si spieghi meglio.
"Se non fai parte del giro giusto, non hai accesso a canali come il Festival di Sanremo, 'Amici', programmi tv di successo, prime serate. Devi produrti da solo, organizzare concerti in piazza. E non guadagni una lira".

Sembra arrabbiato.
"Lo sono. E deluso, anche. Per me, che da anni non faccio parte di quel giro, continuare a lavorare significa fare i conti con una serie di difficoltà che ora non riesco più ad affrontare. È frustrante. Allora preferisco farmi da parte".

Quand'è che la ruota ha smesso di girare, per lei?
"Quando cominciai ad oppormi alle decisioni che i discografici prendevano per me. Alla fine degli Anni '80 non ero più un ragazzino. Per i primi cinque anni di carriera prendevo l'1% delle royalties derivanti dalle vendite: quando cominciai a vendere 100mila copie i discografici portarono i miei diritti al 3%. Così dopo i numeri di 'Rocking Rolling', 'Cigarettes and Coffee' e 'No East No West' nel 1988 decisi di assumere il controllo della situazione, scegliere le canzoni da cantare, produrmi i dischi, come feci con 'Pregherei': fu un successo, ma a partire da quel momento la casa discografica cominciò a remarmi contro. Provarono ad affossarmi. Dicevano che ero ingestibile".

Nel 1994 cambiò etichetta passando dalla RCA alla RTI Music, per la quale pubblicò due album, "XXX" e "Spazio 1995". E poi?
"Poi mi misi a fare teatro. Nel '96 recitai ne 'Il pianeta proibito' di Patrick Rossi Gastaldi e nel '97 in 'Pellegrini', sempre con regia Gastaldi". Una nuova popolarità gliel'hanno regalata le partecipazioni a programmi e reality come "La notte vola", "Music Farm" e nel 2015 "Pechino Express". "Agli spettatori di Pechino Express stavo molto simpatico, lo mostrarono anche i sondaggi. Restai in cima alla classifica del gradimento anche dopo l'eliminazione. Infatti a una festa a Milano per l'ultima puntata del programma, alla quale io non andai, il capo progetto avrebbe detto pubblicamente: 'Quest'anno non ci abbiamo capito niente'. Avevano puntato tutto sulla Barale...".

L'anno scorso, invece, partecipò a una puntata di "Ora o mai più": ci fu un battibecco in diretta con Red Canzian, uno dei giudici. E nei giorni successivi attaccò sui social Ornella Vanoni, anche lei in giuria, definendola una "mummia".
"Una schifezza di programma. Canzian si permise di offendere Amedeo Minghi per la sua 'Vattene amore', 'trottolino amoroso'. Decisi di intervenire: 'Vogliamo parlare di 'Piccola Katy', allora?'. La Vanoni nel backstage disse a Donatella Milani, con la quale duettai: 'Ho pena per te, perché ti fai accompagnare da questo signore'. Le risposi sui social, insultandola".

E non se n'è pentito?
"No, perché quello che ha detto lei è stato altrettanto grave".

Ma insomma Scialpi: con la musica non va, con la tv non va...
"Non sono io ad essere sbagliato e non permetto a nessuno di insinuare una cosa del genere".

E allora dov'è il problema?
"È nel sistema. Dovrebbe esserci più meritocrazia, più trasparenza. Le selezioni di Sanremo, ad esempio: perché non vengono affidate a una giuria popolare? In altri paesi, come gli Stati Uniti, le cose non funzionano così: lo so perché da trentacinque anni faccio avanti e indietro, gli ultimi tre mesi li ho passati lì, in piena pandemia".

Pubblicherà un'altra canzone, prima dell'addio alle scene?
"Sì, uscirà alla fine del 2020.

E sarà davvero l'ultima".

 

Ultimo aggiornamento: 17 Giugno, 08:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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