Sanremo 2020, Michele Zarrillo: «Niente amore, stavolta sorprenderò tutti»

Venerdì 10 Gennaio 2020 di Mattia Marzi
Michele Zarrillo: «A Sanremo niente amore, stavolta sorprenderò tutti»

«Bisogna essere allenati psicologicamente per affrontare Sanremo.

Il Festival ha tante sfaccettature: devi saper prendere quelle buone e quelle cattive», scherza Michele Zarrillo. All'Ariston il cantautore romano (62 anni) si esibì per la prima volta nel 1981, con Su quel pianeta libero, quando era ancora poco conosciuto al grande pubblico (nonostante avesse già suonato con i gruppi prog Semiramis e Il Rovescio della Medaglia, vinto il Festival di Castrocaro e collaborato con Renato Zero e Ornella Vanoni): poi, negli anni, altre undici partecipazioni, con alterne fortune. Dalla vittoria dell''87 tra le Nuove proposte all'undicesimo posto del 2017: «Devo tutto a Sanremo», dice lui, che quest'anno torna in gara per la tredicesima volta.
 



Cosa l'ha spinta a partecipare?
«La canzone. Ho scritto la musica un anno fa e per un po' di tempo è rimasta tra le note vocali del mio cellulare. Poi l'ho fatta ascoltare al mio attuale produttore, Alessandro Canini, che mi ha convinto a lavorarci: la melodia ci ha ispirati».

Il brano si intitola Nell'estasi o nel fango: di cosa parla?
«Dei malesseri della nostra società».

È una canzone di critica sociale?
«Non è ciò che ci si aspetta da me: non parla di storie di coppia o di bilanci esistenziali. E musicalmente parlando è un pezzo dinamico».

Non c'è niente di personale?
«Solo le riflessioni di un uomo che si guarda intorno e nota del malcontento. C'è confusione e con questa canzone provo a fotografare l'epoca che stiamo vivendo».

Con chi l'ha scritta?
«Con Valentina Parisse, cantautrice romana con la quale avevo già collaborato per il mio ultimo disco. Mi interessano molto le giovani cantautrici, come lei o come Levante, che ho conosciuto in questi giorni e che rivedrò a febbraio a Sanremo».

A proposito di nuove generazioni: insieme a Masini e a Rita Pavone rappresenta la quota più tradizionalista del cast. Cosa ne pensa dell'apertura del Festival alle nuove generazioni?
«Sono contento, perché i giovani portano nuova linfa. E io ho voglia di ascoltarli».

Lei aveva 24 anni quando partecipò per la prima volta: sul palco dell'Ariston ci è cresciuto.
«È così. A Sanremo ho raccontato i momenti più significativi della mia carriera. E ci tengo a dire una cosa».

Prego.
«Anche se nella settimana del Festival non faccio notizia, delle dodici canzoni che ho presentato nel corso degli anni, dieci le suono ancora nei miei concerti».

Dopo il primo posto tra le Nuove proposte con La notte dei pensieri nel 1987, sfiorò più volte la vittoria tra i big.
«Cinque giorni arrivò quinta, L'acrobata quarta. E con L'alfabeto degli amanti arrivai secondo nella tra gli Uomini (quell'anno i concorrenti gareggiavano in categorie diverse, ndr)».

Come ha vissuto le mancate vittorie?
«Con i tabulati Siae (ride). Scherzi a parte: mi pare che Una rosa blu e L'elefante e la farfalla siano diventati dei classici. E Cinque giorni è tra le canzoni più cantate degli ultimi trent'anni».

Recentemente anche Renato Zero ne ha inciso una sua versione: l'ha ascoltata?
«Mi è piaciuta molto. Io e Renato siamo come fratelli. Ci conosciamo dal 74, composi con lui Sesso o esse. La verità è che è sempre stato innamorato di Cinque giorni: la scrissi insieme a Vincenzo Incenzo, poi diventato il suo autore di fiducia».

La sua collaborazione con Zero si interruppe subito dopo Sesso o esse: perché?
«Renato avrebbe dovuto produrmi, ma in quel periodo era troppo impegnato con la sua carriera. Così cominciai a lavorare con un altro produttore. Però la nostra amicizia ha resistito agli anni».

Dopo Sanremo pubblicherà un nuovo album?
«È tutto da capire. Questa partecipazione non l'avevo programmata».

Con Amadeus, tra l'altro, i rapporti sono buoni: nel 2018 è stato tra i giudici del suo programma Ora o mai più. Cosa le ha detto quando ha presentato la canzone?
«Non si è sbilanciato. Mi ha fatto sapere che aveva bisogno di di tempo per valutare le proposte che gli erano arrivate».

Quando ha saputo di essere tra i big in gara al Festival?
«Poco prima di Natale: mi ha fatto un bel regalo».

Ultimo aggiornamento: 13:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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