Salone libro, ancora defezioni. L'editore vicino a Casapound: antifascismo è male del Paese

Lunedì 6 Maggio 2019
Salone del libro, si ritira anche Zerocalcare: ma molti scrittori ribattono «non lasciamo la fiera ai fascisti»
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Raffica di defezioni di scrittori ed editori al salone del libro di Torino. Sul banco degli imputati  la presenza della casa editrice Altaforte, legata al movimento di estrema destra Casapound.  Il fumettista romano, Michele Rech, in arte Zerocalcare, ha annullato la sua partecipazione. A comunicarlo è un post della case editrice Bao Publishing: «Alla luce delle recenti polemiche legate alla presenza tra gli espositori di una Casa editrice neofascista, ZeroCalcare ha deciso di non partecipare al Salone. Non sarà pertanto presente al nostro stand, né agli eventi precedentemente annunciati».

IL POST DI ZEROCALCARE
Una decisione confermata anche dall'autore che, sempre su facebook, scrive: «in effetti ho annullato tutti i miei impegni al Salone del libro di Torino, sono pure molto dispiaciuto ma mi è davvero impossibile pensare di rimanere 3 giorni seduto a pochi metri dai sodali di chi ha accoltellato i miei fratelli, incrociarli ogni volta che vado a pisciare facendo finta che sia tutto normale».



«Non faccio jihad, non traccio linee di buoni o cattivi tra chi va e chi non va, sono questioni complesse che non si esauriscono in una scelta sotto i riflettori del salone del libro e su cui spero continueremo a misurarci perché la partita non si chiude così - scrive Zerocalcare - Sono contento anche che altri che andranno proveranno coi mezzi loro a non normalizzare quella presenza, spero che avremo modo di parlare anche di quello».

E in un p.s. il fumettista aggiunge: «non è che io so diventato più cacacazzi negli ultimi tempi, anzi so pure molto più rammollito, è che oggettivamente sta roba prima non sarebbe mai successa. Qua ogni settimana spostiamo un pò l'asticella del baratro». Sempre su facebook, la casa editrice, che da sempre pubblica i lavori del fumettista romano, si dice dispiaciuta per i lettori ma «comprendiamo e rispettiamo la sua decisione, così come speriamo che tutti rispettino quella di Bao Publishing di non rinunciare al proprio stand al Salone. Siamo un operatore editoriale le cui battaglie culturali si combattono facendo conoscere e apprezzare i libri che pubblica».

LA SCRITTRICE MICHELA MURGIA

«Se Casa Pound mette un picchetto nel mio quartiere che faccio, me ne vado dal quartiere?  - scrive Michela Murgia ricalcando l'hashtag #iovadoatorino, cui stanno aderendo molti scrittori - Se Forza Nuova si candida alle elezioni io che faccio, straccio la tessera elettorale e rinuncio al mio diritto di voto? Se la Lega governa il paese chiedo forse la cittadinanza altrove? No.

Non lo faccio. E non lo faccio perché da sempre preferisco abitare la contraddizione piuttosto che eluderla fingendo di essere altrove. Per questa ragione al Salone del libro di Torino io ci andrò e ci andranno come me molti altri e altre. Lo faremo non "nonostante" la presenza di case editrici di matrice dichiaratamente neofascista, ma proprio "a motivo" della loro presenza. Siamo convinti che i presidii non vadano abbandonati, né si debbano cedere gli spazi di incontro e di confronto che ancora ci restano».



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IL SAGGISTA GINZBURG
Defezioni annunciate già ieri domenica del collettivo di scrittori Wu Ming e del saggista Carlo Ginzburg. «Mai gomito a gomito con i neofascisti: Altaforte è di fatto la casa editrice di Casapound», ha spiegato la band letteraria nata nel 2000.
La presidente nazionale dell'Anpi, Carla Nespolo, ha annullato la sua partecipazione al Salone del libro di Torino dove avrebbe dovuto presentare, il 10 maggio, il volume di Tina Anselmi «La Gabriella in bicicletta», edito da Manni. Il motivo, fa sapere l'Anpi, «è legato all'intollerabile presenza al Salone della casa editrice Altaforte che pubblica volumi elogiativi del fascismo oltreché la rivista Primato nazionale, vicina a CasaPound e denigratrice della Resistenza e dell'Anpi stessa».

PEOPLE
Anche la casa editrice People critica la presenza al Salone del Libro di Altaforte, la casa editrice vicina a Casapound. «Il nostro stand al Lingotto sarà lasciato vuoto per tutta la durata della manifestazione, e saremo rappresentati solo dalla scritta 'Stand against fascism' che intendiamo affiggervi», comunicano Giuseppe Civati, Stefano Catone e Francesco Foti, soci fondatori della casa editrice.

«Condividiamo le critiche avanzate in questi giorni all'organizzazione del Salone del Libro di Torino - spiegano - per lo spazio concesso a case editrici e gruppi afferenti al neofascismo. Di fronte alla crescente ondata di violenza, di razzismo e di xenofobia che attraversano non solo il nostro paese, ma l'intero continente, non possiamo essere indifferenti. Come People, abbiamo quindi deciso di dimostrare fisicamente la nostra dissociazione da chi pensa sia normale dare visibilità e dignità di dibattito al neofascismo. Non intendiamo ritirarci silenziosamente dalla lotta contro la marea nera che sta dilagando. Al contrario, saremo comunque presenti in città, e annunceremo presto gli eventi che terremo al di fuori del Salone, come gesto di protesta. Con People non smetteremo mai di dare voce ai valori della nostra Costituzione repubblicana, che è chiaramente e inequivocabilmente antifascista».

Ultimo aggiornamento: 7 Maggio, 09:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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