Roberto Vecchioni ospite da Gabbani: le malattie dei figli (e la morte di Arrigo), il coming-out della primogenita, i tumori e l'alcolismo: chi è il cantautore-professore

Venerdì 21 Aprile 2023
Roberto Vecchioni ospite da Gabbani: le malattie dei figli (e la morte di Arrigo), il coming-out della primogenita, i tumori e l'alcolismo: chi è il cantautore-professore

Roberto Vecchioni, dopo la morte del figlio Arrigo, ospite a Ci vuole un fiore. Dopo le voci, smentite dello stop al programma di Francesco Gabbani il varietà condotto che tratta con freschezza e semplicità temi molto seri come l’ambiente e l’ecosostenibilità torna stasera in tv alle 21.30 su Rai1. La puntata che verrà trasmessa oggi 21 aprile è stata registrata qualche settimana fa, prima che il figlio del cantautore morisse. Questo il motivo per cui la Rai aveva pensato di sospenderlo, per rispetto a un dolore così grande per l'artista. Tra gli ospiti del secondo e ultimo appuntamento, oltre alle presenze fisse di Nino Frassica e Mario Tozzi, e il cantante anche le attrici Stefania Sandrelli, Laura Chiatti e Chiara Francini. Spazio allo chef Lorenzo Biagiarelli e Rosa Chemical. Ma chi è Roberto Vecchioni? 

Roberto Vecchioni: il professore che diventa cantautore

Roberto Vecchioni è nato a Carate Brianza il 25 giugno 1943 (ha 79 anni) è un cantautore, paroliere, scrittore, poeta italiano. Ha origini napoletane. Il padre Aldo era di San Giorgio a Cremano ed era commerciante. La madre Eva Picardi era di Napoli ed era casalinga. Il fratello Sergio, secondogenito, è notaio. Si è laureato nel 1968 in lettere classiche presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, nella quale resterà come assistente di Storia delle religioni; successivamente è stato insegnante di materie letterarie in licei classici, dove ha avuto, tra i suoi allievi, la futura cantante Paola Iezzi del duo Paola & Chiara. Nonostante il suo successo da cantautore, ha continuato anche a lavorare nella scuola, fino alla pensione. 

I primi passi nella musica

Inizia la propria carriera nel mondo della musica, parallela alla sua professione di insegnante, scrivendo testi per altri artisti negli anni Sessanta, tra i quali Ornella Vanoni, Iva Zanicchi e Gigliola Cinquetti.

Tra i temi a lui cari fin dall’inizio ci sono la nostalgia del passato, il classico tema del doppio e il forte utilizzo di episodi storici per raccontare il presente. Come autore debutta a Sanremo nel 1968 con il brano Sera cantanto dalla Cinquetti. Da questo momento, il suo nome inizia a circolare con forza nell’ambiente e questo gli permette di fare il grande salto: da autore a cantautore. Il suo primo 45 giri esce sempre nel 1968, ma non ha granché successo. Tre anni dopo, l’artista ci riprova direttamente con un album, Parabola, che contiene uno dei suoi grandi classici: Luci a San Siro.  

La carriera di successo

Non si contano le canzoni di successo di Roberto Vecchioni. Da Samarcanda, brano del 1977 dedicato al padre, Voglio una donna, El Bandolero stanco, Figlio figlio figlio, Sei nel mio cuore, Sogna ragazzo sogna, Ho conosciuto il dolore, Mi manchi, Il cielo capovolto, Chiamami ancora amore.

Ancora oggi Roberto Vecchioni è uno dei cantautori più amati e rispettati d’Italia. Il suo ultimo lavoro, uscito solo in edizione fisica nel 2018, s’intitola L’infinito. Al suo interno sono presenti duetti di prestigio come quelli con Franesco Guccini e Morgan.  

La vita privata: il primo matrimonio

Una vita vissuta tra dolori e soddisfazioni quella di Roberto Vecchioni. Il professore si è sposato due volte. La prima nel 1973 con Irene Bozzi, una psicoterapeuta. Un matrimonio terminato dopo la scoperta di un tradimento. «Eravamo a Firenze – raccontò al Corriere il cantautore -, e la mia ex moglie mi lasciò da solo per raggiungere il suo amante in albergo. Lo intuii, glielo chiesi. Mi guardavo allo specchio e non mi riconoscevo, pensai che era stato tutto finto. Con il tempo ho capito che l’amore non finisce mai. È soltanto incarnato da un altro volto». 

Il coming-out della primogenita

Da questa unione nacque la primogenita, Francesca che ha fatto coming-out. Lo raccontò lei stessa al Corriere di come disse al padre che amava una donna e non un uomo. «Mi chiese se frequentavo qualcuno, gli dissi che era complicato e lui subito si allarmò: Cosa c’è che non va? È un drogato, un poco di buono? Non sarà mica in galera vero?”… “È che non sto con un uomo, papà, sto con una donna!”. Rimase un attimo in silenzio. Poi mi disse: Ma vaff… mi hai fatto spaventare… Non sapevo più cosa pensare! Ma non me lo potevi dire subito?!»Francesca, attraverso la fecondazione, ha avuto due gemelline nel 2021 

Le malattie dei figli e la morte di Arrigo

Roberto Vecchioni si è poi sposato nel 1981 con la scrittrice Daria Colombo. Dal secondo matrimonio sono nati altri tre figli: Arrigo, Carolina ed Edoardo. L'ultimo è affetto da sclerosi multipla e a lui nel 2007 l’artista ha dedicato il brano Le rose blu, una sorta di preghiera per chi come Edoardo soffre di questo tremendo male. Edoardo, nato nel 1992, diplomato alla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti e specializzato in scrittura multimediale, ha deciso di parlare della malattia nel suo romanzo d'esordio "Sclero. Il gioco degli imperatori", uscito due anni fa.

Arrigo invece, che di anni ne aveva 36, è morto lo scorso 18 aprile. «Dopo tanto, tanto dolore, il nostro meraviglioso Arrigo è finalmente in pace. La famiglia chiede silenzio». Con queste parole il cantautore ha dato l'annuncio della terribile perdita sui social network. Non si hanno informazioni sulla malattia di cui soffriva il ragazzo, ma a leggere le parole di papà Roberto si capisce che Arrigo era da tempo che soffriva a causa di un brutto male. 

Roberto è nonno di 4 npoti, due avute da Francesca e due da Carolina.  

I tumori e l'alcolismo

Al Corriere della Sera raccontò di essere finito per tre volte sotto i ferri: «Ho avuto tre tumori, tre operazioni, a un polmone a un rene alla vescica»Non solo il cancro però. Roberto Vecchioni è stato a lungo, per parecchi anni, dipendente dall’alcol. «Riuscivo a bere una bottiglia intera di whisky in poche ore. Una volta ho fatto una gara con Francesco Guccini a chi riusciva a scolarsi prima la propria bottiglia». Ma anche la battaglia contro l'alcolismo è stata vinta alla grande: «Sono riuscito a smettere del tutto di bere. Ora non mi interessa bere neanche un sorso di vino. Sette anni fa mi accorsi che stavo male, che perdevo tempo e attenzione per i figli. E da lì non ho più toccato una bottiglia».

Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 09:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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