Roberto Bolle: «Tra tutù ed effetti speciali, danzerò con un laser»

Sabato 6 Luglio 2019 di Simona Antonucci
Roberto Bolle a Caracalla

Ha fatto ballare Cremonini.

E un un robot. Ha portato a “fare due passi” 65mila persone nelle piazze di Milano, e più di 30 mila a Napoli, durante gli eventi OnDance. Ha inchiodato in poltrona, davanti alla tv, nella serata evento di Capodanno su RaiUno, 4 milioni e mezzo di fan (21.3% di share). Per poi convincerli a uscire di casa e seguirlo nei suoi spettacoli dal vivo: nel 2019 i botteghini hanno già toccato il record di 90 mila biglietti. Ha duettato con se stesso, proiettato su un megaschermo, e con tutti i grandi ballerini viventi.
 

E ora, Roberto Bolle, 44 anni, l’étoile dei due Mondi, alla Scala e all’American Ballet, sta lavorando alle nuove tappe del suo Bolle and Friends: a Caracalla (dal 9 all’11 luglio, dove richiama più di tredicimila appassionati), a Firenze (piazza S.S. Annunziata il 13) e a Verona con due date in Arena, il 16 e il 17, da più di tredicimila spettatori a sera. Prima di affrontare Tokyo, dove torna a esibirsi con Alessandra Ferri, e cinque gala a settembre al San Carlo di Napoli, da cui manca da moltissimi anni.

Dopo l’androide, con chi la vedremo in ballo?
«Un laser, un raggio che interagisce con il corpo e crea delle contaminazioni sorprendenti. Mi diverto molto a duettare con la tecnologia. E trovo che sia un modo per dialogare con i giovani. Nei miei gala non manca mai il grande repertorio classico, il Corsaro, il Lago dei Cigni, o i coreografi contemporanei come Forsythe. Ma mi piace concedermi delle incursioni nel mondo dell’hi-tech. Diciamo, dal tutù agli effetti speciali, tutto fa danza».

Dopo i successi milanesi di OnDance, ha raddoppiato le piazze facendo ballare anche Napoli. Diventerà un tour italiano?
«Magari. Compatibilmente con i miei impegni, sono a disposizione. Ma ci deve essere la volontà delle amministrazioni, perché coinvolge il territorio».

Lanciamo un appello ai sindaci?
«Lanciamolo».

La lezione di un’esperienza del genere?
«Stare in mezzo al tuo pubblico, guardarlo negli occhi, ti fa capire di che cosa ha bisogno e perché ti applaude. Mi sono reso conto che c’è un esercito di gente che ama la danza».

E in televisione?
«Al di là dei numeri oltre ogni aspettativa credo che ormai sia dia per acquisito che la danza può fare spettacolo. E che è molto più pop di quanto non si creda».

Ci sarà una nuova puntata?
«A me piacerebbe molto. E anche alla Rai. Incastrare i miei impegni con il palinsesto può non essere semplice».

L’arte è più avanti della società: nella danza non esistono conflitti di genere.
«Per noi è un problema che non esiste. Anche perché nell’equilibrio coesistono grazia e forza, delicatezza e gesti eroici».

Quali messaggi manda la danza al mondo di oggi?
«La bellezza aiuta a migliorare la sensibilità delle persone. E ce n’è ancora troppo poca».

Lei parla di sentimenti ma è sempre misurato: che cosa le fa battere il cuore?
«Quello che faccio mi regala così tante emozioni, impossibili da condensare in una relazione».

Il tempo passa?
«Tutti gli anni». 

Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 12:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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