Roberto Bolle su Rai1: «Danzerò con un robot a prova di Coronavirus»

Venerdì 17 Aprile 2020 di Simona Antonucci
Roberto Bolle balla con un robot nella trasmissione "Danza con Me", sabato 18 aprile su Rai1
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La trasmissione di sabato 18 aprile, una selezione dei momenti più amati di tre anni di Danza con Me, alle 21,30 su Rai1, verrà aperta dal duetto di Roberto Bolle con un robot, un anomalo passo a due con un androide da una tonnellata e mezzo di peso: «Quando, insieme con il coreografo Massimiliano Volpini, qualche anno fa, abbiamo creato questo lavoro, sulle note della canzone di Battiato, La cura, non potevamo certo immaginare che oggi sarebbe stato così evocativo. Allora si pensava a una riflessione sul rapporto tra uomo e tecnologia. In questi giorni di distanziamento sociale, con i teatri chiusi e i corpi di ballo costretti ad allenarsi in casa su Instagram, il mio volo su un braccio meccanico, invece che accanto a un collega, è diventato una metafora dell’arte ai tempi del Covid 19».

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L’Étoile dei Due Mondi, star della Scala di Milano e dell’American Ballet di New York, presenta Best Of, il meglio delle edizioni, dal 2018, dello show (ideato insieme con Pamela Maffioli, prodotto con Ballandi e Artedanza) che “in punta di piedi” ha superato il 21 per cento di share e i quattro milioni e mezzo di telespettatori. Saranno riproposte le esibizioni danzanti di Cremonini e Tiziano Ferro, le improvvisazioni con Bollani, Bocelli, gli sketch con Virginia Raffaele, Sting: la voce di Bolle guiderà una maratona di tre ore con ballerini del panorama internazionale, Alessandra Ferri, Svetlana Zakharova, Polina Semionova, comici, attori, Alberto Angela e appunto un robot.

«Una grande soddisfazione», dice l’artista piemontese, 45 anni, “blockbuster” da 90 mila biglietti l’anno solo in Italia, «che la televisione pubblica abbia considerato la danza, in particolare Danza con Me, e quindi l’arte e la bellezza, un balsamo per l’anima in questi giorni di grande difficoltà».

La musica e la danza sono il linguaggio che unisce le persone, un antidoto in questo periodo d’isolamento, dai canti sui balconi, alle lezioni di ballo sui social, eppure i teatri saranno gli ultimi ad aprire e ancora non c’è un piano chiaro sulla ripartenza. Come vede i prossimi mesi?
«Per la danza non esistono distanze di sicurezza. E nel nostro settore l’impatto del coronavirus sarà durissimo. Prima della riapertura dovremmo inventarci il possibile e l’impossibile. Certo, un robot, o una luce laser con cui ho duettato nel tour di Bolle and Friends, sono partner perfetti, non serve neanche la mascherina... A parte l’ironia, al momento l’unica possibilità è cercare di riprodurre sulle piattaforme l’esperienza teatrale, senza teatri. Sperando di poter tornare in sala presto, perché il digitale può trasmettere immagini ma non emozioni».

Secondo lei è giusto che cinema e calcio in tv siano a pagamento, mentre i teatri e le Fondazioni mettano a disposizione i loro spettacoli gratuitamente?
«Non c’è l’abitudine a pagare per vedere sul video un balletto o una pièce. Forse l’investimento in streaming di questi giorni porterà i suoi frutti domani. Sono sicuro che tantissima gente si è avvicinata alla danza o alla lirica per la prima volta grazie ai palinsesti dei siti o dei canali tematici. E magari in futuro verrà in teatro. Al momento però non abbiamo i numeri per pensare che gli abbonamenti online possano alleviare questa profonda crisi».

A proposito di numeri, alle sue feste della danza, OnDance, ha fatto ballare nelle piazze di Milano e Napoli quasi 100 mila persone. A giugno salterà tutto: ha un piano di recupero?
«Al momento ho spostato gli appuntamenti su Instragram. In attesa di capire se sarà possibile rinviare tutto a settembre, in autunno, sul sito di OnDance ci sono già lezioni di danza tutti i giorni e di ogni tipo».

Si può ballare virtualmente con lei, come succede in piazza del Duomo a giugno? «Certo. Ho cominciato cercando degli insegnanti per me. Perché ho bisogno di continuare a seguire lezioni. Alle 11, classica. E poi di nuovo nel pomeriggio perché mi collego con Greta Hodgkinson che è in Canada e per differenza di fuso orario la mattina non può. Finita la sbarra, c’è swing, charleston, videodance... E Body Work per chi vuole allenarsi senza ballare. Anche se non le seguo tutte, sono comunque alla regia, cerco di capire quali sono le classi che hanno più gradimento, gli insegnanti che comunicano meglio. Insomma, una sorta di OnDance casalingo. Che per giugno, in sostituzione della festa in piazza, può diventare un po’ più strutturato. Chi lo sa, magari ne viene fuori qualcosa di bello. Bisogna rimboccarsi le maniche».

Che cosa le sta insegnando questo periodo?
«Questa pausa forzata ha un’enorme potenza.
Siamo tutti insieme, in tutto il mondo, davanti a questa realtà. Costretti a riflettere. E a guardare anche come abbiamo ridotto l’ecosistema, la Terra. Non sono così ottimista da pensare che chi guida i Governi cambierà le sue politiche, ma spero che, invece, si instauri tra le persone una nuova sensibilità più profonda, verso le bellezze, la natura, la cultura. La consapevolezza dei singoli fa la differenza per arrivare a un cambiamento, tutti insieme».

Ultimo aggiornamento: 18:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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