Oggi è il "Ritorno al Futuro": 30 anni
dopo si avvera la profezia di Doc

Mercoledì 21 Ottobre 2015
Oggi è il "Ritorno al Futuro": 30 anni dopo si avvera la profezia di Doc
Oggi dovrebbero arrivare Marty McFly e Doc a bordo della DeLorean. Come è possibile non essere in spasmodica fibrillazione?



Il 21 ottobre 2015 è proprio il giorno in cui sarebbero approdati i due protagonisti di Ritorno al Futuro, esattamente alle 16,29, e a 30 anni dall'uscita del primo capitolo della saga di Bob Zemeckis i fan più accaniti in tutto il mondo stanno festeggiando.



Questa data è quella vera, a differenza delle immagini ritoccate più volte negli ultimi anni per essere diffuse sui social. Ed è per questo motivo che un gruppo di cittadini ha lanciato addirittura una petizione a Barack Obama per istituire il 21 ottobre come festa nazionale negli Stati Uniti.



Il 2015 immaginato da Zemeckis non è poi così distante dalla realtà. Certo, non ci sono macchine volanti, Pepsi Perfect servite automaticamente e (per fortuna) la moda oggi non è come poteva essere immaginata da un visionario negli anni '80. E nemmeno la saga de Lo Squalo è arrivata al diciannovesimo capitolo (si è fermata al quarto). La lacuna più grande, forse, è Internet: nei tre film le comunicazioni principalmente avvenivano via fax. Per il resto, tante profezie, anche piuttosto singolari, si sono avverate. Il binocolo che Doc usa per ottenere informazioni sulle altre persone, ad esempio, ricorda molto i dispositivi di realtà aumentata come i Google Glass o le Microsoft Holo Lens.



Non solo: gli occhiali a schermo indossati dalla figlia di Marty, Marlene, anticipano la realtà virtuale. E le donazioni con l'impronta digitale per salvare la torre dell'orologio di Hill Valley oggi sarebbero possibili con un iPhone 6. Anche il volopattino è realtà: oggi l'Hendo Hoverboard è in vendita al prezzo di 10 mila dollari. Perfettamente rispettate anche le profezie su tv multicanale, scarpe che si allacciano da sole e videoconferenze. L'ultima profezia, e forse la più clamorosa, sarebbe di tipo sportivo: nel 2015 immaginato da Zemeckis i Chicago Cubs, nobile decaduta di lungo corso del baseball, vincevano le World Series dopo l'ultimo titolo conquistato nel remoto 1907. Quasi un divertente sberleffo ad una squadra che non vince mai. Eppure quest'anno, nella nostra realtà, i Cubs sono in testa alla National League e si sono già qualificati alle fase finali. Un motivo in più per tifarli.
Ultimo aggiornamento: 12:33

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