Eleonora Giorgi: «Sola durante il lockdown: per noi donne over 60 è stata ancora più dura»

Domenica 18 Aprile 2021 di Gloria Satta
Eleonora Giorgi: «Sola durante il lockdown: per noi donne over 60 è stata ancora più dura»

«Ora che si parla di riaperture, torniamo finalmente a vedere la luce. Ma quant'è stato duro il lockdown. E per noi single ancora di più». Eleonora Giorgi, 67 anni, sempre in prima linea nel lavoro di attrice e opinionista tv ma da un decennio senza un uomo al suo fianco (si definisce ironicamente «vedova dell'amore»), due figli ormai indipendenti, racconta la sua esperienza nei lunghi mesi della pandemia trascorsi in solitudine alle porte di Roma, nella sua casa sulle colline verdissime di Campagnano.

E parla dei progetti per l'imminente ritorno alla normalità.

Riaperture, «Noi single finalmente non più soli»: la vita (fuori) può ripartire


Come se lo immagina?
«Riprenderemo i nostri ritmi e le nostre abitudini, sarebbe ora, ma nello stesso tempo dovremo fare i conti con i danni psicologici prodotti dal lockdown».


Cosa intende?
«Ora che siamo tutti presi a calcolare le perdite economiche provocate dalla pandemia, non ci rendiamo conto delle ricadute interiori scaturite dagli ultimi mesi vissuti all'insegna della paura e dell'isolamento. E si tratta di ricadute importanti».


Nel suo caso quale sono state?
«Insicurezza, fragilità, senso di esclusione. Per la prima volta, con crudezza e lucità, mi sono trovata costretta a confrontarmi con la mia condizione di donna over 60, ancora in ottima forma fisica e animata dalla voglia di vivere, ma senza un uomo in casa. Prima del lockdown non avevo un attimo di tregua, lavoravo a più non posso e non c'era il tempo di pensare alla mia situazione. Poi, una volta rimasta sola con l'unica compagnia del canto degli uccellini, mi sono fermata e ho cominciato a riflettere».


E a quali conclusioni è arrivata?
«Ho capito che la parità tra i sessi è ancora molto lontana, almeno sul piano sentimentale. Mentre un uomo, anche alle soglie degli 80, non ha difficoltà a trovare una compagna molto più giovane e disposta perfino a fare un figlio con lui, per le donne della stessa età questa possibilità è praticamente esclusa. Noi single mature subiamo la disconnessione sentimentale. Siamo discriminate dalla società che ci condanna a rimanere da sole».


Anche una donna bella come lei, che può contare su una vita densa di relazioni?
«Certo. Se fossi un uomo affascinante della mia stessa età, penso a un tipo come Massimo Ghini, avrei la coda delle donne pronte a sposarmi. Invece per me non c'è nessuno, e dire che non sono da buttare via e ho pure fatto il lifting! Pensare a queste cose durante il lockdown mi ha dato un grande dolore».


Non la consolava, almeno un po', sapere che molte coppie, costrette alla coabitazione forzata, sono scoppiate?
«No! Per tirarmi su provavo semmai a compiacermi della mia autonomia, di quell'indipendenza che, dopo la fine del mio ultimo amore, ho imparato ad apprezzare: niente spazi da condividere, nessun armadio in comune... Ma c'è poco da fare, la realtà non cambia. Contro le single della mia età esiste un pregiudizio culturale duro a morire. Né si può estirparlo dall'alto attraverso leggi e quote. Proprio durante il lockdown ho avuto l'idea di girare un film sulla storia d'amore tra una sessantenne e un trentenne».


E' quello che sogna lei?
«Voglio piuttosto sfatare un tabù e vendicare le donne della mia generazione. Ci sentiamo obbligati a difendere i pinguini, è proibito usare termini politicamente scorretti ma dire carampana a una signora di mezza età si può ancora. E' un'assurda mancanza di rispetto».


Ora che l'Italia riapre intende cercare un fidanzato?
«Perché no. Intanto ho preso un pied-à-terre a Roma dove ricomincerò a frequentare gli amici, ne ho un grandissimo bisogno dopo tanta solitudine. E sarebbe bello trovare un uomo con cui condividere interessi, viaggi, emozioni».


Il suo ideale?
«Dev'essere molto colto, magari uno studioso da cui potrei imparare tante cose. Sia chiaro, lo lascerei libero di tradirmi perché il sesso non mi interessa più di tanto. A questo punto della mia vita, potrei legarmi profondamente a un gay... O creare una comune di amiche della mia età, tutte single come me. Forse è la soluzione migliore».


Al netto della solitudine e del senso di esclusione, il lockdown le ha lasciato qualcosa di buono?
«Ha stimolato la mia creatività portandomi ad elaborare diversi progetti per il cinema e la tv. Ho mille idee e tante energie da spendere, mi sento proiettata nel futuro. Anche senza un amore, voglio morire lavorando. E l'ho capito proprio stando da sola».

Ultimo aggiornamento: 11:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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