Renato Zero e Ultimo, storia di un'amicizia.
L'amicizia della famiglia
Il resto è storia. «Quando era nella fase dei provini, alla ricerca di un produttore discografico, gli ho dato dei consigli. Nelle sue canzoni c’era sostanza. Avevo già prodotto dei giovani, però i risultati non erano mai positivi perché la mia presenza era talmente ingombrante che invece di fargli un regalo gli facevo un torto. L’ho benedetto da lontano, gli ho spedito la mia energia via etere, mi pare che abbia funzionato».
«Quando Ciro (lo zio di Ultimo) è venuto da me voleva un raggio di sole - racconta Zero - Gli ho aperto la porta perché di fronte a queste cose non mi tiro mai indietro. Anzi me le vado a cercare perché l’indifferenza mi infastidisce». Quel giorno, Ciro citofonò accompagnato dalla sorella Anna perché doveva operarsi e voleva salutare Renato per farsi coraggio. «Li ho fatti entrare in casa e non sono più usciti dalla mia vita».
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