Pupo a Verissimo: «Mio padre mi ha trasmesso il vizio del poker»

Sabato 16 Gennaio 2021 di Eva Carducci
Pupo a Verissimo: «Mio padre mi ha trasmesso il vizio del poker»

«Ho fatto diversi lavori, ma il filo conduttore è la gente, io sono innamorato della gente, e ho sempre ambito al benessere di tutti», racconta "Nonno Pupo" con tre nipoti, il mattatore opinionista del Gf Vip: «Mi diverte essere chiamato Nonno, mi guardo allo specchio e penso che sono un nonno giovane, e la cosa mi piace». 

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La dipendenza

«Non potrei essere diverso da quello che sono, non potrei propormi da quello che non sono. Non sono un bravo attore, non so recitare. Per me è fondamentale, in termini professionali mi è costato rinunce e sacrifici in momenti in cui avevo bisogno di denaro e per ritirare su la professione, ma non potevo essere diverso da quello che sono, per quello non ho accettato. A un certo punto della vita mi sono accorto di essere ammalato da una terribile dipendenza, il gioco d'azzardo, come mio padre. Come lui sono solare e triste, lugubre come è il gioco d'azzardo, a tinte fosche e nere. Anche lui sapeva. A tredici anni ho iniziato a giocare a poker in quei bar che erano bische clandestine.

Era talmente preso anche lui da quel vizio, o passione, che non era in grado di aiutarmi». 

Anni difficili che l'hanno formato: «Sotto il profilo professionale e umano ci sono stati anni difficili, dall'86 all'89, anni molto duri che poi sono passati. Un arresto improvviso sul lavoro e investimenti sbagliati a livello economico, quello per me è stato un momento difficile. Se riesci a superarlo diventa però un valore inestimabile».

Pupo ha raccontato anche del rapporto con sua mamma, Irene: «Mia mamma soffre di una demenza senile importante, ma non ha perso il contatto con noi. Lei oggi è una donna che, nella sfortuna, è stata fortunata. Per 87 anni è sempre stata bene, gli ho dato dispiaceri e grandi gioie e poi ha perso la consapevolezza delle cose brutte, si avvierà alla conclusione della sua vita in serenità. Lo ritengo quasi un dono. Ancora mi riconosce, le si illuminano gli occhi, e cantiamo insieme. Vive in assistenza, ma è la Regina. Sono felice che sia serena».

Pupo ha poi raccontato della sua figlia avuta fuori dal matrimonio: «Ho avuto una figlia da una mia fan, Valentina è nata nel 1983. In quel periodo avevo molte avventure e storie, ero un ragazzo portato per il divertimento diciamo. Mary, questa ragazza che avevo conosciuto era una mia fan, che mi seguiva soprattutto in Piemonte, perché lei era di Alba. Non mi ha mai detto che era mia figlia, ma dopo una notte a Torino rimase incinta e sono rimasto all'oscuro per alcuni anni. Con una grande dignità voleva portare avanti la crescita da sola, perché non mi riteneva forse responsabile, non voleva coinvolgermi. Poi quando Valentina aveva cinque anni, l'ho vista, e ho capito subito che era mia figlia, assomigliava all'altra figlia che avevo avuto con mia moglie. Andavo di nascosto a vederla, contribuivo alla sua crescita, e poi piano piano è arrivato il tempo e ho scelto il momento giusto per dirlo a mia moglie. Oggi mia moglie ama Valentina come Mary, sua madre, ama Valentina e come ama le sue figlie naturali».

Pupo continua a raccontarsi senza filtri: «Ho avuto un'infatuzione per un uomo, che non è arrivata sul piano fisico, ma ho capito che l'amore è amore, ha le sue declinazioni di sofferenza, ma non c'è differenza». 

Spazio anche a simpatici aneddoti: «Tornando da Lamezia Terme c'era stato un problema di overbooking e c'è stata una rissa, che dopo un'ora e mezza siamo riusciti a calmare. Mi sono proposto con la hostess di cantare una canzone per calmare l'atmosfera. I francesi mi guardavano interedetti, ma è stato un momento molto divertente. 

 

Ultimo aggiornamento: 18:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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