Premio Strega, Mario Desiati con “Spatriati” ha vinto la grande sfida del libro italiano

Venerdì 8 Luglio 2022 di Riccardo De Palo
Premio Strega, vittoria di Mario Desiati con Spatriati

Serata finale del ​Premio Strega, vittoria di Mario Desiati con Spatriati (Einaudi). Nel tradizionale scenario del Ninfeo di Villa Giulia il vincitore della 76ma edizione del riconoscimento letterario più ambito d’Italia, promosso dalla Fondazione Bellonci, è risultato il favorito Desiati che portava in dote il largo vantaggio della prima votazione. «L’Italia è uno dei Paesi con più spatriati al mondo, andare via non significa sconfitta», ha detto nel corso della diretta tv.

Le operazioni di spoglio sono andate avanti fino a notte fonda, durante la trasmissione condotta da Geppi Cucciari.

«Lascerò questa bottiglia di Strega intonsa, l’aprirò in Puglia in ricordo degli scrittori della mia terra», ha detto lo scrittore pugliese in abito gessato Valentino, occhi truccati e scarpe converse arcobaleno come la mascherina. Desiati ha ottenuto 166 voti su 537 espressi, pari all’81 per cento degli aventi diritto; secondo è risultato Claudio Piersanti, 90 voti, che aveva un romanzo (Quel maledetto Vronskij, Rizzoli), apparso molto competitivo, mentre Alessandra Carati (E poi saremo salvi, Mondadori), si è classificata terza con 83 voti. A seguire: Veronica Raimo, Niente di vero (Einaudi) 62 voti; Marco Amerighi, Randagi (Bollati Boringhieri) 61 voti; Fabio Bacà, Nova (Adelphi) 51 voti; Veronica Galletta, Nina sull’argine, (minimum fax) con 24 voti.


Tutti presenti gli scrittori al Ninfeo, tranne la candidata dei piccoli e medi editori, Galletta, ancora positiva al Covid. Tutti hanno potuto raccontare la propria opera durante la serata tv, iniziata alle 23, in appositi spazi dedicati, ma per Galletta la Rai ha scelto un’intervista registrata. La pioggia ha caratterizzato proprio i primi minuti della trasmissione, costringendo gli invitati a rifugiarsi sotto il colonnato e la conduttrice a ripararsi con l’ombrello. La posta in gioco era altissima: dopo i buoni risultati nel corso della pandemia, le vendite di libri sono calate. E l’ambitissima fascetta gialla, che verrà allegata ad ogni copia del romanzo vincitore, consente grandi risultati. Come ha detto il direttore della Fondazione, Stefano Petrocchi, «speriamo che anche quest’anno i libri dello Strega diano una mano». La giuria del premio è composta da 400 amici della domenica più 220 voti espressi da esperti selezionati in Italia e all’estero.


Raimo ha già il Premio Strega Off, assegnatole mercoledì sera al Monk di Roma, e sin dalla vigilia della finale appariva inevitabile che i voti della casa editrice di Calvino sarebbero andati all’altro cavallo di scuderia, Desiati. Anche perché Raimo ha già portato a casa lo Strega Giovani. Bacà, invece, è finalista anche al Campiello con lo stesso romanzo, e questo potrebbe avere convinto alcuni “amici della domenica” a scegliere autori con maggiore probabilità di spuntarla.


Inevitabile non ricordare durante la serata Raffaele La Capria. Lo scrittore scomparso lo scorso 26 giugno, come ha detto il presidente della Fondazione Giovanni Solimine, aveva vinto una edizione «molto combattuta» del Premio, quella del 1961. Quanto alle presenze, si torna a numeri più consistenti, ma non siamo ancora a livelli pre-Covid: i 1200 invitati di un tempo, che chiacchieravano sul prato e tra i colonnati del Museo di Villa Giulia di strategie editoriali e di nuove tendenze letterarie, sono diventati cinquecento. È stata comunque un’edizione straordinaria, anche perché per la prima volta - invece della tradizionale cinquina di finalisti - i candidati sono stati sette.


IL TOUR
La corsa dei candidati verso lo Strega era iniziata molto tempo prima. L’8 maggio erano iniziati i tour della “dozzina” e poi, con la scelta dei finalisti l’8 giugno a Benevento, gli scrittori sono stati coinvolti in un nuovo tour de force di presentazioni, che ha perlustrato in lungo e in largo la penisola, e anche un Istituto di cultura italiano all’estero, quello di Copenaghen. Questa edizione segna la ripresa della collaborazione tra la Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e il Comune di Roma. Alcune iniziative saranno portate avanti in concerto a partire, come ha ricordato Solimine, dai «50 anni dalla morte di Flaiano che non solo è stato il primo vincitore dello Strega ma è un autore molto legato a Roma» che cadono il 20 novembre. E poi i 120 anni dalla nascita di Maria Bellonci (30 novembre).
Riccardo De Palo

Ultimo aggiornamento: 07:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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