Emigrazione, "L'arca di Bepi-Joe", esule istriano, vince il premio Dispatriati

Giovedì 27 Settembre 2018
Emigrazione, "L'arca di Bepi-Joe", esule istriano, vince il premio Dispatriati
San Michele al T. (Ve) - La 3. edizione del premio letterario Dispatriati, che quest’anno ha fatto tappa a San Michele al Tagliamento (Venezia), ha visto prevalere ancora una volta una scrittrice donna, la dottoressa  veneziana Francesca Benvegnù con "L'arca di Bepi-Joe" tratta della storia vera di un esule istriano nato nel 1940 a Draguccio, nella contea di Pisino, ed emigrato da solo in Australia nel 1958, per "scappare" dalla Jugoslavia di Tito. I temi contenuti rispecchiamo molti aspetti del suo vissuto ma anche dell’animo umano, in generale, e rapportati a quel frangente storico: la vicenda giuliano-dalmata e istriana nel dopoguerra del secondo conflitto mondiale. Serata condotta dai presidenti dei chapter Filitalia di Venezia, Carlo Mazzanti e di Roma, Stefania Schipani.

“La storia corre dalla nascita di Bepi-Joe fino alla sua stabilizzazione familiare in quel di Melbourne in Australia, e termina con il ritorno nel "luogo natio", dopo la caduta del regime socialista iugoslavo, tracciando l'itinerario singolare di un italiano d'Istria, che scelse giovanissimo di andarsene. Per la migliore comprensione dei più giovani - il libro è stato scritto soprattutto per loro sottolinea l’autrice Francesca Benvegnù -ho inserito delle brevi note storiche e di lessico, in quanto il contesto è fondamentale per una lettura completa del personaggio e della vicenda collettiva di quegli italiani”. E ancora: “Mi sono documentata in quattro anni di letture e frequentazioni nei luoghi, e fra i giuliani dell'esodo, ancora in numero significativo nel Veneto, Friuli Venezia Giulia e in varie zone d'Italia, secondo la mappa di una vera diaspora, che li ha dispersi in tutti i continenti. Alla fine abbiamo deciso di collocare un’appendice che riporta alcune pagine del diario dei nostri itinerari a ritroso della storia dell’esodo e di Bepi-Joe, per raccontare i sentimenti e le scoperte, di cui siamo stati testimoni”.

La giuria ha segnalato anche l’opera "Concetta" di Concetta Voltolina Kosseim.

Tra le autorità presenti  il sindaco di San Michele al Tagliamento Pasqualino Codognotto; l’assessore alla Cultura Elena De Bortoli; la Presidente Unaie Ilaria Del Bianco e il vice (già assessore veneto Oscar De Bona). Il Fondatore Filitalia International prof. Pasquale Nestico si è collegato da Filadelfia per porgere il suo saluto e la soddisfazione per la riuscita dell’evento. Sono intervenute Renza Bandiera, vincitrice 2016 con il libro Izourt e Roberta Sorgato vincitrice 2017 con il libro Anima e Dintorni. Curiosamente tutto il triennio ha visto prevalere scrittrici, pur non mancando libri di scrittori del cosiddetto sesso forte. Di Cultura e Turismo hanno parlato il giornalista vicentino Sergio Frigo (presidente del Premio Mario Rigoni Stern) e il prof. veneziano Romano Toppan.

Fra gli ospiti presente anche Mirko Schio, fondatore e presidente dell'associazione Fervicredo, vittime della criminalità e del dovere, che assiste i membri delle forze dell'ordine e i loro familiari, in Italia e all'estero.  

Il Premio ha il patrocinio della Regione del Veneto, del Comune di San Michele al Tagliamento e dell’Unaie (Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati). Il libro sarà pubblicato nel corso del 2019 per i tipi della Mazzanti Libri di Venezia.
Ultimo aggiornamento: 16:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci