Tra miseria e nobilità, il Parlamento sotterraneo: tutti i segreti dei politici di ieri e di oggi

Domenica 17 Gennaio 2021 di Adriano Favaro
Maria Elisabetta Casellati, presidente del Senato

VENEZIA - È capitato almeno una volta a ogni italiano di indicare come fonte di tanti mali del paese quelli del parlamento: gente eletta da altri italiani per gestire alcune cose degli italiani che appena si siede in una delle due Camere pare trasferita in un mondo di strani mostri. E se è facile descriverli qualunquisticamente noi e quelli un po' meno facile è narrarli, appassionandosi fino allo sfinimento, come ha fatto Mario Nanni. A lungo caporedattore parlamentare all'agenzia di stampa Ansa il giornalista ha trasformato decenni di vicende conservate nel suo taccuino di appunti in un angolo della storia del nostro paese nel libro Parlamento sotterraneo. Miserie e nobiltà, scene e figure di ieri e oggi, Rubettino, 229 pag, 16 . Lavoro che è come la filigrana di una banconota in continua svalutazione e decadenza, come appare quella politica nazionale; ma che mostra anche caratteri, spiriti, grandezze d'animo degli eletti del popolo. Nanni non risparmia alcuno, cita sempre con eleganza e rispetto, esemplare testimone di una stagione che è da conoscere perché su questi 40 anni di sue cronache politiche tutte da fonti dirette e controllate - si fonda la nostra democrazia. Oltre ad Andreotti («sono consapevole dei miei limiti, ma so anche che non sono circondato da giganti»), Moro (svenuto nella chiesa di Saint Patrick dopo un colloquio tempestoso con Kissinger) e tanti altri personaggi di primo piano Nanni cita molti personaggi del Nordest. Eccone una carrellata.
PERSONAGGI A NORDEST

Boato (Marco, veneziano trapiantato a Trento, docente universitario, deputato dei Radicali e dei Verdi, record di durata, 18 ore di discorso alla Camera, 1981) Appena entrato in Senato nel 1987, ricorda Nanni, lo descrisse come «un club inglese»
Brunetta (Renato, veneziano, docente universitario, ministro di Forza Italia) Nanni ricorda come, dopo un duello a Porta a Porta, trasmissione di Bruno Vespa mandò un sms di congratulazioni all'allora ministro Maria Elena Boschi per avere sopravanzato il suo avversario Stefano Parisi, animatore di Forza Italia. Parisi non aveva mai ricambiato la stima di Brunetta suo collega di partito; che ripagò il disinteresse applaudendo Boschi.
Casellati (Maria Elisabetta Alberti, rodigina, avvocato, presidente del Senato, Forza Italia) - Laura Boldrini quando nel 2013 divenne presidente della Camera dei Deputati fece affiggere tre cornici vuote con le didascalie le cariche di presidente della Repubblica, presidente del Senato, presidente del Consiglio, ruoli mai occupati da una donna. Nel 2018 la cornice di presidente del Senato sparì perché in quella poltrona dal 2018 siede Maria Elisabetta Alberti Casellati, seconda carica dello Stato.
Marchesi (Concetto, morto nel 1957, latinista, rettore dell'Università di Padova, parlamentare, partecipò all'assemblea Costituente) «Palmiro Togliatti, capo del Pci col quale Marchesi era entrato in linea di collisione piega Nanni nel suo libro -, suggerì al presidente dell'Assemblea costituente Umberto Terracini una pausa di due settimane di tempo, prima di passare al voto finale sulla Carta costituzionale, per dare al latinista il tempo di una revisione finale del testo dal punto di vista linguistico, sintattico e stilistico». Si deve a lui e allo scrittore Pietro Pancrazi la grande leggibilità del testo costituzionale.
Negri (Toni, filosofo, scrittore controverso docente padovano, condannato per associazione sovversiva, pena scontata) Il giornalista lo colloca tra le figure che hanno fatto tentennare l'immagine del parlamento: «Qualcuno vide colpi mortali al decoro, all'immagine del Parlamento nell'arrivo di Cicciolina, passata dal palcoscenico di pornostar agli scranni di Montecitorio. Oppure, in certe candidature discusse come quella del professor Toni Negri, anch'egli candidato del Partito radicale, che fuggì alla vigilia del voto della Camera sulla richiesta di arresto per terrorismo» (1983).
Zaia (Luca, trevigiano, leghista, ministro dell'agricoltura e dal 2010 presidente della Regione Veneto). «A un certo punto, - scrive Mario Nanni mettendo a fuoco la girandola di nomi dei pupilli presi e lasciati, a cui Berlusconi ha abituato gli italiani - le cronache politiche riferirono che aveva volto lo sguardo anche fuori dei confini di Forza Italia, pescando in acque leghiste: mostrò una simpatia per il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che era stato un ottimo ministro nel suo governo, proponendolo come candidato premier. Salvini ovviamente non la prese bene per questa invasione di campo, e lo stesso Zaia ringraziò, ma declinò l'offerta: «Troppo onore, ma il candidato premier è Salvini». Tra i quasi 400 nomi e personaggi imperdibile il capitolo su Superstizione e jellatura in Parlamento: su tutto vincono le famose corna che fece più volte in differenti circostanze (fotografato) il presidente della repubblica Giovanni Leone. Così è il Parlamento, se vi pare. Così sono gli italiani.
Adriano Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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