Terry O'Neill, morto il fotografo dei divi e della Swinging London

Domenica 17 Novembre 2019
Terry O'Neill, addio al grande fotografo. Qui una sua foto dei Beatles

L’anno scorso, durante un’intervista al Guardian aveva detto: «Non c’è più nessuno che vorrei fotografare. Amy Winehouse era l’ultima. Un talento vero. Tutte le stelle se ne sono andate». Ieri, sabato 16 novembre, se ne è andato anche lui. A 81 anni è morto Terry O’Neill, fotografo britannico della Swining London, quella Londra “dondolante”, colorata ed edonistica degli anni Sessanta.

L’annuncio è arrivato domenica mattina dall’agenzia CBE che lo rappresentava. Il fotografo è morto nella sua casa della capitale inglese dopo una lunga malattia. Gli era stato diagnosticato il cancro alla prostata. 

Nato nel 1938, è cresciuto «sotto le bombe naziste» come lui stesso ha raccontato. «Ero un figlio della guerra», ha detto, «e da giovane sarei dovuto diventare un prete, così mi aveva consigliato un insegnante, ma poi mi scartarono perchè avevo troppe domande e non abbastanza fede». Ha iniziato la sua carriera fotografica lavorando all’aeroporto di Heathrow. Uno dei suoi primi scatti celebri è quello di un uomo che dorme in una sala d’attesa: solo in seguito e per caso si è rivelato essere l’allora Ministro dell’Interno britannico. Nel 1959 inizia a fotografare per The Daily Sketch: il suo primo shooting è con Laurence Oliver, del duo Stanlio e Ollio. 

Il successo professionale arriva dopo il 1960, quando inizia a ritrarre tutte le celebrità dell’epoca: i Rolling Stones, Judy Garland, Audrey Hepburn, Twiggy, Frank Sinatra («il primo giorno non mi parlò nemmeno»); così come politici del calibro di Churchill e membri della famiglia reale, tra cui la regina Elisabetta II, «l’unica volta in cui ero nervoso durante un set, ma poi sono riuscita a farla ridere». Il suo grande talento stava nel saper mostrare le celebrità in scene semplici, candide e disinvolte. «Quando ho fotografato la prima volta i Bealtes, ero più famoso di loro: assurdo perché avevo solo vent’anni. L’aspetto positivo di quel rovesciamento culturale è stato proprio questo, dare a noi figli della classe operaia opportunità che non avremmo mai immaginato». 

Le sue foto più celebri sono quelle che ritraggono Elton John (raccolte poi nel libro Eltonography del 2008), David Bowie (di cui ha documentato meglio di chiunque anni il suo cambiamento dal Ziggy Stardust a il Duca Bianco nel corso di 20 anni), e Faye Dunaway, attrice statunitense che è stata per molti anni la sua fidanza e poi ha sposato nel 1983 (hanno adottato figlio nel 1980 e divorziato nel 1986). È di O’Neill lo scatto del 1977 che ritrae Dunaway a bordo della piscina del Beverly Hills Hotel la mattina dopo la vittoria dell’Oscar per migliore attrice. Vicino alla fidanzata, stanca e malinconica, c’è tavolo pieno di giornali, il vassoio della colazione e la statuetta dorata. Come se niente fosse. 

Tutti i suoi lavori sono ora conservati alla National Portrait Gallery di Londra, ma spesso una parte dei suoi scatti è in mostra in musei europei e americani. Proprio la scorsa primavera la sua mostra Icons era al Complesso del Vittoriano di Roma (e poi a Bologna), con i suoi scatti di musicisti e celebrità, proprio a fianco della mostra dedicata ad Andy Warhol e alla Pop art. 

Tra le foto di Icons ci sono anche dei ritratti all’amico attore Michael Caine. Forse più di tutte le parole spese per O’Neill, le sue sono le più giuste: «con la sua fotocamera ha catturato la rinascita e l’energia di questa rivoluzione. Terry era uno storico». Storico di un’epoca coloratissima che, vista nei suoi scatti in bianco e nero, capiamo ancora meglio. 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 19:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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