Lutto nel mondo del jazz: morto a 49 anni Roy Hargrove

Domenica 4 Novembre 2018 di Gianpaolo Bonzio
roy hargrove
Nel fine settimana appena trascorso molti locali di New York, in particolare nel Village, hanno deciso di dedicare l’intera notte alla sua musica. Un omaggio profondo perché Roy Hargrove ha saputo incarnare il giusto equilibrio tra tradizione ed innovazione. Il trombettista statunitense, morto il 2 novembre a 49 anni, nella sua breve carriera ha saputo rinnovare il linguaggio del jazz pur rimanendo comunque legato al lavoro di figure centrali come Clifford Brown, Fats Navarro e Dizzy Gillespie.

Un “giovane veterano” come è stato giustamente ribattezzato, che si era imposto negli anni Novanta come affascinante interprete della nuova musica neroamericana. Non è un caso, quindi, che sia stato proprio Wynton Marsalis, che della tradizione ha fatto una scelta di vita, a notarlo giovanissimo in una scuola di musica di Dallas facendolo così diventare un trombettista di assoluto livello poi richiesto nelle band di Bobby Watson, Steve Coleman, Oscar Peterson, Jackie McLean e Sonny Rollins. Dotato di un fraseggio luminoso ed elegante, il trombettista texano aveva poi spaziato in vari contesti, dalle big band alla musica caraibica, affascinando tutti per quel suo approccio raffinato ed accattivante.

In Italia la sua presenza a Perugia era praticamente una costante, anche durante l’edizione dell’estate scorsa, ma pure in Veneto era arrivato più volte con la sua carica di simpatia e curiosità. “Roy Hargrove - afferma infatti Umbria Jazz ricordando quello che negli anni era diventato un amico - era un musicista eclettico e parallelamente alla militanza della ortodossia del jazz straight ahead si era interessato ai filoni della Black Music.
Ha diretto la band RH Factor in cui miscelava funk, soul e hip hop”.
Ultimo aggiornamento: 18:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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