VENEZIA Arriva sul palco accompagnato, passo dopo passo, dal figlio e per tutto il concerto rimane seduto su una sedia. Ma il suo ruolo nello sviluppo e nell’affermazione internazionale della musica popolare brasiliana è così decisivo che il teatro la Fenice esplode in un fragoro appaluso di riconoscimento.
Milton Nascimento, nonostante gli 80 anni e le ripetute malattie che lo hanno tormentato a lungo, ha deciso di effettuare un ultimo tour mondiale che si concluderà in novembre proprio nel suo Brasile. E sentire cantare il genio di Belo Horizonte per l’ultima volta non fa che rimarcare il valore della sua interminabile opera che dalla fine degli anni Sessanta ha saputo rinnovarsi tra pop e jazz grazie alle collaborazioni con musicisti del calibro di Wayne Shorter, Pat Metheny, Paul Simon, Cat Stevens e Quincy Jones.
Come in ogni concerto brasiliano che si rispetti dopo le prime canzoni (alla fine delle due ore saranno circa una trentina di brani) tra il pubblico in perenne festa spuntano bandiere verde-oro in un susseguirsi di melodie che in parte hanno ridisegnato il sound di quella parte di sudamerica.
Nella Fenice al gran completo c’è poi spazio anche per i bis poi, lentamente, Nascimento esce dal palco di questa “Ultima sessao de musica” mentre dal teatro spuntano anche cori contro il presidente Bolsonaro. Come a ricordare anche l'impegno politico svolto nel suo amatissimo Brasile.