Un romano a Milano. Di nuovo. Dalla trafficata via della Pisana, quadrante ovest della Capitale, alla movida di Corso Sempione a Milano, il 53enne Max Giusti ha staccato un biglietto d'andata per la città che ormai «è una seconda casa».
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Che effetto le fa condurre il quiz nemico?
«Un effetto strano. È vero, quando conducevo Boom andavano meglio loro. Ma è normale, Tv8 è un canale più strutturato rispetto al Nove. Sa cosa mi sembra strano per davvero?».
Cosa?
«Essere tornato nella fascia dell'access prime time (tra il tg e la prima serata, ndr): dopo 900 puntate di Affari Tuoi in Rai, 540 di Boom per Discovery, ora è Sky a riportarmi finalmente nel Fight Club della tv».
Perché lo chiama così?
«Perché è una fascia bella ma stressante. Tutti si attendono risultati, e se non li fai te ne vai a casa. Tv8 è un canale capace di fare numeri, una casa di pregio. Sono fiero di esserne il nuovo volto».
Ma lei non era il nuovo volto di Rai2?
«Sì, ma qui è più bello che là. L'altra casa mi ha messo nel tinello, questa mi ha aperto la sala da pranzo e la camera da letto. Ho sentito il vicedirettore di Rai2, ci siamo confrontati. È una questione di opportunità. Rai2 non poteva darmi quel che Sky mi offre a livello di spazi artistici».
E a livello di denaro?
«Mi sono accordato per il 2021 e se va bene resterò anche nel 2022. Farò 170 puntate l'anno, altra cosa rispetto alle 4 puntate in Rai».
Si aspettava di più dalla Rai?
«Ma no, so bene che siamo adorati e coccolati solo finché serviamo. Ripeto, nessuno strappo. In Rai i miei risultati non hanno avuto seguito. È arrivata Tv8, mi ha invitato, mi ha raccontato il programma. Ci sto bene. Come stavo bene ad Affari Tuoi e Boom».
Gli ascolti di Guess My Age sono in calo: non teme la sòla?
«Il programma va avanti da quattro anni e nell'ultimo anno ha mostrato una stanchezza fisiologica. Papi è bravo, ma bisognava cambiare. Guess My Age ha un pregio e un limite, quello di giocarsi su una sola domanda: quanti anni hai?».
C'era bisogno di inserire i vip?
«Era tradizione del programma ospitarli per le puntate delle feste e a inizio stagione. L'editore e il produttore volevano continuare la tradizione. È anche un modo per accendere i riflettori sulla nuova edizione».
Ha paura del confronto con Papi?
«Ma no, siamo diversi anche solo a guardarci. Io uso molto il lato da commediante: il programma lo faccio, non lo conduco. Non sono un presentatore, ma un uomo da palcoscenico».
Vi siete sentiti?
«No. Lo saluterò durante la prima puntata».
A proposito di età: fa un bilancio?
«A fine luglio ho compiuto 53 anni e mi sento nel momento della consapevolezza, un'età d'oro. Ho fatto cose bellissime e cose meno belle, ma ognuna mi ha lasciato un'esperienza».
Le cose bellissime?
«Fatti tuoi, Pechino Express».
Le meno belle?
«SuperMax, che andava benissimo in radio. A un certo punto mi obbligano a mandarlo al pomeriggio in tv contro Barbara D'Urso, alle cinque. Lo sapevamo che sarebbe stato un rischio. Eppure ho affrontato l'esperienza e mi ci sono impegnato».
Dice che è un uomo da palco: il cinema?
«Continuerò. Appena un minuto (il suo film del 2019, diretto da Francesco Mandelli, ndr) è andato bene, considerato che siamo usciti in contemporanea con Joker. E sulle piattaforme sta andando forte. Rai Cinema e Lotus Production hanno comprato il soggetto del mio nuovo film».
Come si intitolerà?
«Non posso ancora dirlo. Sarà una commedia corale, gireremo a maggio e non sarò io il regista. Ancora non me la sento. Ora lo escludo, poi si vedrà».