Mara Venier: «Un altro anno in tv e poi posso ritirarmi»

Sabato 27 Giugno 2020 di Ilaria Ravarino
Mara Venier: «Un altro anno in tv e poi posso ritirarmi»
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A pochi minuti dall’uscita di scena di un ospite importante, “il fisioterapista”, e a una manciata di ore dall’arrivo di un invitato ancora più di pregio, il nipotino Claudio (detto Iaio), Mara Venier risponde al telefono con la voce di una leonessa in gabbia: «Sto a letto, e dove dovrei stare?», ruggisce, la tv in sottofondo e il marito Nicola Carraro che ridacchia da lontano. «’Sto cuboide fa un male cane, è l’osso che tiene su tutto. Speriamo che mio nipote non ci salti sopra». Vittima a fine maggio di una caduta dalle scale, che non le ha impedito di saltare una sola domenica in diretta, domani Venier chiuderà l’edizione di Domenica In più fortunata delle ultime stagioni, con punte del 22% di share. 




Come sta? 
«Insomma. Devo stare ferma a letto per altri dieci giorni, poi ho sei settimane di recupero con le stampelle. È una brutta frattura. Mi muovo solo per Domenica In, ma è una faticaccia. Ho attico e superattico: la casa è bellissima, ma è piena di scale». 

Non le conveniva restare a letto? 
«Solo il covid mi ha fermata per una settimana». 

Chi le ha fatto cambiare idea? 
«Fabrizio Salini (l’ad Rai, ndr) mi ha chiamata e mi ha detto: ora tu sei la Rai. Mi ha convinta, ma avevo paura perché mio marito ha problemi ai polmoni. Tornavo a casa dopo il programma e mi spogliavo sul pianerottolo. Entravo nuda in bagno, ho preso tutte le precauzioni. È stata dura. E poi cado dalle scale. Potevo fermarmi? No? Col cavolo. Una frattura non è nulla in confronto a una pandemia». 

Lei, Carlucci, Clerici: tutte le soldatesse Rai sono nate tra gli anni ’50 e ’60. Cosa avete in più?
«La verità è che crescendo si migliora. Il treno giusto per me è passato a 42 anni, quando ho iniziato con la tv». 

Il tetto ai compensi non scoraggia i giovani? 
«Io non ho mai fatto una questione di prezzi e infatti credo di essere la meno pagata in azienda. I giovani non devono guardare al denaro, ma alla qualità: se il programma è interessante, la chance va presa al volo. Anche gratis». 

Lei ha mai lavorato gratis? 
«Una volta mi hanno pagata con pomodori, olio d’oliva e mozzarelle. Era un programma carino, si chiamava Di che pasta sei: soldi non ce n’erano, provvedeva lo sponsor. Però è stato il programma che mi ha insegnato a fare le interviste».

Delle giovani chi le piace? 
«Delogu ha carattere e personalità. Fatima Trotta ha ritmo, è ironica. Non mi faccia dire di più che poi mi odiano». 

Si è fatta molti nemici? 
«Qualcuno. Ma alla mia età sono stufa di combattere contro le persone che ti accoltellano alle spalle. Li vedo e li allontano. Chi mi fa del male lo caccio». 

Le è capitato di recente? 
«No, il gruppo me lo sono scelto bene». 

E per valorizzare Venier? Un Sanremo al femminile? 
«Chissà. Prima o poi lo faranno. È già successo con Raffaella Carrà, Simona Ventura e soprattutto Antonella Clerici. Il suo Sanremo è stato un successo clamoroso. Ecco, con lei farei volentieri qualcosa». 

Per le donne è ancora difficile emergere? 
«Dobbiamo faticare il doppio per imporci, ma rispetto a prima è meglio. Ora ci sono donne che hanno incarichi importanti». 

Una se n’è appena andata dalla Rai, Tinny Andreatta: che ne pensa? 
«Sono molto dispiaciuta. Non ne ha mai sbagliata una». 

Venier dirigente: ci si vede? 
«No, non mi vedo in ruoli di potere, sono poltrone troppo pesanti. Credo che finirò con Domenica in e poi arrivederci».

Mi sta dicendo che dopo la prossima “Domenica In” lascia? 
«Ma quanto volete farmi lavorare? Io la mia bella soddisfazione me la sono già presa quest’anno, e mi basta. Alla faccia di chi mi aveva mandata via dicendo che ero vecchia». 

Adesso, uno sfizio. Quale? 
«Un’altra casa. Ho la più bella terrazza di Roma, amo il centro, ma ora vorrei abitare in un posto più tranquillo, per godermelo col mio amore. Domenica sarà il nostro anniversario di matrimonio». 

Cinema? 
«Claudia Mori diceva di avere una fiction per me, tratta da una serie di libri gialli. Purtroppo non mi ricordo il nome. Ma come facevo con Domenica In? Mi piacerebbe un film con Ferzan Ozpetek. Siamo amici. In una vita precedente siamo stati marito e moglie. O fratello e sorella». 

Come sarà la prossima “Domenica In”? 
«Avevo pensato di rifare il gruppone, come le mie prime edizioni. La prossima settimana cominciamo le riunioni, qui a casa mia. Non ho ancora le idee chiare, anche se una cosa l’ho capita: il format sono io. Mi piacerebbe avere dei compagni di viaggio, non un cast fisso ma amici con cui condividere qualche domenica. E manterrò le interviste». 

Chi vorrebbe con lei? Almeno un nome. 
«Stefano De Martino, una vera rivelazione. Lui lo voglio».
 

 

 

Ultimo aggiornamento: 09:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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