Malattia di Lyme e Justin Bieber, cos'è? Si trasmette con la puntura di una zecca (e ha colpito anche Richard Gere e Ben Stiller)

La popstar americana ha spiegato i motivi della cancellazione dei due concerti in programma a Toronto

Giovedì 9 Giugno 2022
Justin Bieber e la malattia di Lyme: cos'è? Si trasmette con la puntura di una zecca (e ha colpito anche Richard Gere e Ben Stiller)
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Justin Bieber è ancora malato. E per questo è stato costretto a fermare il tour. La popstar americana ha spiegato i motivi della cancellazione dei due concerti in programma a Toronto, raccontando ancora una volta il suo personalissimo calvario (per poi cancellare il post sui social): «Ho la malattia di Lyme, oltre che una seria mononucleosi cronica.

Non riesco a crederci che sto dicendo questo, ma la mia malattia è peggiorata e devo cancellare su ordine dei medici», ha fatto sapere il cantante sui suoi profili social. La Scotiabank Arena ha informato i fan su Twitter che i biglietti venduti per le due date saranno accettati una volta rimesse in calendario le performance. «Molte persone dicevano che avevo un aspetto orribile, che mi facevo di metanfetamine, ma non hanno capito che di recente mi è stata diagnosticata la malattia di Lyme, oltre che una seria mononucleosi cronica che ha colpito la mia pelle, le mie funzioni cerebrali, la mia energia e la mia salute in generale».

Bieber, 28 anni, aveva fatto sapere di aver contratto il morbo di Lyme circa un anno fa. Si tratta di una malattia causata dalla puntura di una zecca diffusa in molti stati degli Usa. «Ho passato due anni difficili - continua - e tutto queste cose saranno spiegate ulteriormente in una serie di documentari che metterò su YouTube a breve - ha aggiunto la popstar - Potrete apprendere tutto quello che sto combattendo e superando. Sono stati due anni difficili ma sto avendo il giusto trattamento che aiuterà a curare questa malattia finora incurabile. Mi prenderò un periodo di riposo e poi tornerò più in forma di prima».

Cos'è la malattia di Lyme: sintomi e decorso

La borreliosi di Lyme deve il nome all’omonima cittadina americana in cui fu descritto il primo caso nel 1975. La malattia di Lyme - spiega l'Iss - è oggi la più diffusa e rilevante patologia trasmessa da vettore con diffusione nelle zone geografiche temperate ed è seconda, per numero di casi, solo alla malaria fra le malattie che richiedono un vettore artropode per la diffusione. L’infezione, di origine batterica, colpisce prevalentemente la pelle, le articolazioni, il sistema nervoso e gli organi interni. Può manifestarsi con sintomi gravi, persistenti e, se non viene curata, assume un decorso cronico. L’agente patogeno, la Borrelia, è un genere di batterio. 

Il batterio Borrelia burgdorferi sensu striato è presente in Europa ed è l’unico agente di infezione nel Nord America, il Borrelia afzelii e il Borrelia garinii sono invece presenti in Europa, Asia e Africa. Questi germi vengono trasmessi all’uomo attraverso la puntura di zecche dure del genere Ixodes e forse anche dalle Amblyomma e Dermacentor (le zecche del cane). I principali serbatoi dell’infezione sono rappresentati da animali selvatici (roditori, caprioli, cervi, volpi, lepri).

Clinicamente i primi sintomi della malattia sono intermittenti e mutevoli. La malattia inizia tipicamente in estate e all’inizio si manifesta con una macchia rossa che si espande lentamente. Entro qualche settimana (che in qualche caso possono diventare mesi), si possono sviluppare disturbi neurologici precoci caratterizzati da artralgie migranti, mialgie, meningiti, polineuriti, linfocitoma cutaneo, miocardite e disturbi della conduzione atrio-ventricolare. I sintomi sono fluttuanti e possono durare per mesi e cronicizzare.

L’ultima fase della malattia a distanza di mesi o anni dall’infezione, è caratterizzata da alterazioni a carico dell’apparato muscolo-scheletrico (artrite cronica), del sistema nervoso centrale e periferico (meningite, encefalomielite, atassia cerebellare, polineuropatie sensitivo–motorie, disturbi del sonno e comportamentali), della cute (acrodermatite cronica atrofica) e dell’apparato cardiovascolare (miopericardite, cardiomegalia). La malattia non porta a sviluppare immunità, per cui l’infezione può essere contratta più volte nel corso della vita.

Le star colpite e la rivincita di Victoria Cabello

Justin Bieber non è l'unico del mondo dello spettacolo ad averne sofferto: negli Stati Uniti avevano raccontato della malattia anche star come gli attori Richard Gere, Ben Stiller e Alec Baldwin, la cantante Avril Lavigne e in Italia Victoria Cabello. In particolare la storia di quest'ultima - recente vincitrice di Pechino Express, programma che per sua stessa ammissione è stato quasi catartico per allontanare le recenti sofferenze - aveva tenuto in apprensione la famiglia, gli amici e ovviamente i fan: «Non riuscivo neanche a camminare, avevo problemi sia a livello motorio che a livello cognitivo. Dovevo scrivermi tutto, ero veramente malridotta. D’altronde mi sono imbattuta nella disinformazione della comunità scientifica: dicevano che ero depressa, che dovevo tornare a lavoro. Dopo un anno e mezzo di questo calvario, i medici del reparto infettivi del Sacco sono stati i primi a darmi una diagnosi, in particolare Agostino Zambelli: è stata la prova che non ero pazza».

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Ultimo aggiornamento: 11 Giugno, 09:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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