Lundini, una "pezza" tutta da ridere

Giovedì 2 Dicembre 2021 di Chiara Pavan
Dopo il rinvio di dicembre, Valerio Lundini arriva il 9 gennaio al Geox di Padova

L'INTERVISTA
Fa ridere restando serissimo. Dopo tutto «basta non trovare divertenti le proprie cose». E lui, lontano da tormentoni e battute facili, sempre fuori posto eppure sempre sul pezzo, è ormai considerato la miglior pezza comica della tv italiana. Antieroe imperturbabile e titolare di una comicità stralunata e innovativa che ha lanciato "Una Pezza di Lundini" su Raidue, Valerio Lundini arriva domenica  9 gennaio (dopo il rinvio dello scorso dicembre) alle 21 al Geox di Padova col suo nuovo tour, "Il Mansplaining spiegato a mia figlia".

Un titolo curioso che lui si è «inventato lì per lì e che nasce da un'esigenza di trovare un titolo» osserva ridendo l'artista romano, classe 1986, autore di programmi radiofonici e tv dopo la laurea il Lettere. In realtà «inerenza tra titolo del mio spettacolo e spettacolo stesso: zero».

Quindi cosa proporrà?
«Non ricordo bene perchè l'ultima volta l'ho fatto st'estate, però se non sbaglio c'è una cosa con il pianoforte (una canzone), una disamina sulla comunicazione pubblicitaria del teatro, un racconto su due che si innamorano, dei momenti musical...».
Dalla Pezza su Raidue ai tour tutti sold out: dove nasce il suo sguardo comico?
«Ho sempre pensato che sarebbe stato più divertente fare un programma serio rovinato da qualcosa piuttosto che un programma comico buffo. Lo sguardo credo nasca da una vita passata evitando le cose normali con amici collezionati nel tempo tra le persone con cui avevo più sintonia circa le strambezze»
Come si fa a far ridere restando serissimi?
«Basta non trovare divertenti le proprie cose. A me capita spesso. Ma spesso mi diverto molto e rido. Non rido però in pubblico perchè mi si formano delle fossette strane sulle guance che mi fanno somigliare ad un attore che a me piace molto (Emilio Solfrizzi)...».
Come ha ideato questo presentatore impreparato che intervista ospiti?
«Sono io che intervisto persone. La maggior parte delle domande (non tutte) sono delle mie reali curiosità. Alcune interviste sono invece più delle situazioni che vengono messe in scena con l'ausilio attoriale dell'ospite o degli ospiti. Già lo facevo in passato».
Senza sapere cosa chiedere poi... Si è ispirato a qualcuno?
«Tanti programmi tv pomeridiani. Li guardavo e trascrivevo esattamente degli scambi tra conduttore/conduttrice e ospite. Non faccio nomi perché ogni volta che parlo male di qualcuno poi lo incontro il giorno dopo e scopro che in realtà è una brava persona e mi sento in colpa».
Cosa la fa ridere? E cosa invece la irrita nella comicità?
«Mi fanno ridere i film drammatici quando a un certo punto uno da un ceffone a qualcuno. Scoppio a ridere in sala e c'è sempre qualcuno che si infastidisce come se per lui il ceffone fosse una cosa normale. Nella comicità mi irrita quando si vuole insegnare qualcosa a qualcuno come se chi sta sul palco non avesse difetti,».
E in tv cosa le piace? Cosa la sorprende?
«Il programma Una Pezza di Lundini. Ma lo dico seriamente, mi piace proprio. Non è una battuta da finto immodesto».
Da bambino cosa sognava di fare da grande?
«Il prestigiatore. Probabilmente perché è un modo di far spettacolo senza essere mai ridicoli e creando qualcosa che sorprenda davvero lo spettatore. Essendo però molto difficile uno si inventa altro».
Dopo la laurea in Lettere immaginava questo percorso?
«No, temevo la disoccupazione eterna».
 

Ultimo aggiornamento: 6 Gennaio, 05:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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