Un corvo al Teatro dell'Opera: oscure lettere anonime all'Abbagnato

Lunedì 29 Gennaio 2018 di Michela Allegri
Eleonora Abbagnato
ROMA - Tutù e gelosie. Invidie, tra un plié e una piroetta. Insulti, minacce e calunnie. Lettere anonime che per mesi hanno infiammato i corridoi del Teatro dell'Opera di Roma e che ora hanno spedito la madre di una ballerina sul banco degli imputati. Vittima della rabbia della donna, Eleonora Abbagnato, étoile dell'Opera di Parigi, che dal 2015 dirige anche il corpo di ballo del Teatro dell'Opera della Capitale. 

L'imputata, furibonda perché la figlia non è mai stata promossa prima ballerina e non è riuscita a guadagnarsi un ruolo di rilievo sul palcoscenico, ha inviato una serie di lettere ai più importanti quotidiani italiani, ma anche in Procura, accusando la Abbagnato e l'impresario teatrale Daniele Cipriani di aver favorito alcuni allievi ed essere in combutta per distruggere il corpo di ballo. Le contestazioni, ovviamente, si sono rivelate infondate. E ora la donna si trova sul banco degli imputati con le accuse di calunnia e diffamazione. A ottenere il rinvio a giudizio, il pm Mario Ardigò.

LA PAURA
La Abbagnato, difesa dagli avvocati Gianluca Tognozzi e Valentina Panvini, si è costituita parte civile nel processo. «Ho avuto paura, quelle lettere erano inquietanti. Ero molto preoccupata anche per i miei bambini. Forse un tempo funzionava minacciare per ottenere ruoli di rilievo, ma con me le cose sono cambiate», ha detto la ballerina, che dal 2011 è sposata con l'ex calciatore Federico Balzaretti, oggi dirigente della Roma.

LE MISSIVE
In effetti, le parole usate dall'imputata erano minacciose. I fatti risalgono al 2016. «Aprite un'inchiesta, subito. Ciò che succede al corpo di ballo del Teatro dell'Opera è al di là dell'immaginabile. Innanzitutto è stata affidata la direzione a Eleonora Abbagnato, pazza bipolare, dispotica», si legge in un foglio scritto a mano e fotocopiato, spedito ai vertici dell'Ente, ai colleghi della Abbagnato, ai quotidiani e alla polizia giudiziaria. Nelle righe successive, la direttrice viene accusata di avere orchestrato un «diabolico progetto... affidano ruoli a una cerchia ristretta di ballerini e gli altri li tengono seduti dietro le quinte ad assistere, spingendoli ad andarsene».
L'imputata ha anche tentato di attribuire quelle parole ad alcuni colleghi della vittima, scrivendo il loro nome sulla  busta che conteneva il foglio. Dopo la seconda missiva, questa volta dattiloscritta, la ballerina decide di sporgere denuncia. Il tono era diventato inquietante. La lettera era scritta sotto forma di preghiera: «Padre nostro che sei nei cieli, ti preghiamo: liberaci della Abbagnato e donaci di nuovo la serenità del nostro lavoro per il quale tanti sacrifici abbiamo fatto». L'étoile veniva insultata più volte, definita prima una «finta bionda», un'«incapace» e poi addirittura «una triste ambulanza diretta inesorabilmente verso un centro di igiene mentale». Il passaggio che, più degli altri, ha spaventato la vittima è uno. L'imputata, rivolgendosi ai vertici del Teatro dell'Opera scriveva: «Se scoppia un casino, noi l'avevamo già detto tanto tempo fa, ma evidentemente non ci aveva presi sul serio e quando le bombe scoppiano, anche se in senso figurato, non ci sono più mediazioni, ma solo distruzione, morti e feriti».

LE INDAGINI
Il caso approda in Procura. Dopo mesi di indagini, gli inquirenti individuano la responsabile. A tradirla, una foto pubblicata su Facebook dalla figlia: la madre le aveva regalato alcune marmellate fatte in casa e aveva scritto a mano il nome degli ingredienti sulle etichette. La calligrafia era identica a quella della prima lettera di minacce. Ora, la donna è finita a processo.
«Da quelle lettere emergeva una grande cattiveria, mi è dispiaciuto anche per gli altri ballerini, che sono stati indicati come mittenti. Il nostro è un lavoro di squadra e questa storia ci ha turbati. Quello che mi rattrista di più è che nessuno ci abbia chiesto scusa. La figlia, oltretutto, lavora ancora nel corpo di ballo», ha commentato la Abbagnato.
Ultimo aggiornamento: 09:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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