Morto Lando Buzzanca. Il "Merlo maschio" del cinema aveva 87 anni. Funerali mercoledì a Roma nella Chiesa degli Artisti

Era ricoverato presso il policlinico Gemelli

Domenica 18 Dicembre 2022
Lando Buzzanca, morto a Roma l'attore e cantante: aveva 87 anni

Addio a Lando Buzzanca: l'attore è morto oggi a Roma.

Era ricoverato a Villa Speranza, a Roma, da un mese. Aveva 87 anni. 

Lando Buzzanca morto, addio all'icona della virilità italica. Disse: «Morire è bellissimo, è un riposo»

Lando Buzzanca, il dolore del figlio

«Ancora non mi sembra vero. Ma dai messaggi che mi stanno arrivando sto capendo che non è più qui». Così il figlio di Lando Buzzanca, Massimiliano, parla della morte del padre. «Sì è addormentato. Dopo un quarto d'ora ha fatto gli ultimi due respiri e intorno alle due del pomeriggio se ne è andato». L'attore, dopo il ricovero al Gemelli che si era reso necessario in seguito a una caduta, era stato trasferito in una clinica per la riabilitazione dove Massimiliano stava andando a trovarlo, come tutti i giorni, quando ha ricevuto la telefonata che lo avvisava della scomparsa del padre. «Ha avuto la febbre fino a lunedì, poi sembrava avesse ripreso un pò di attività. Aveva voglia di "lallare", come se volesse dire qualcosa», racconta Massimiliano. Negli ultimi due giorni, però, «era più affaticato, come se non avesse più forze. Ieri quasi si stava per alzare dal letto, come se mi volesse salutare, come se mi avesse riconosciuto. Sembrava volermi dire qualcosa. Gli ho detto 'papà stai fermo, stai seduto. Secondo te tra noi c'è bisogno di parlare?'. Gli ho fatto una carezza e l'ho lasciato dormire», conclude il figlio dell'attore.

Lando Buzzanca, il ricovero un mese fa

L'attore si è spento al Gemelli di Roma. L'ultima fase della sua vita è stata segnata da ricoveri e polemiche. Buzzanca era stato portato lo scorso anno in una Rsa dopo il ricovero di quaranta giorni al Santo Spirito che si era reso necessario in seguito a una caduta nell'aprile 2021. La compagna Francesca Della Valle e il medico Fulvio Tomaselli avevano quindi denunciato lo scorso novembre il declino dell'attore avvenuto nei mesi del ricovero in Rsa. Il figlio Massimiliano aveva quindi detto di voler denunciare entrambi «per tutelare il padre e la sua privacy». L'8 novembre l'attore era stato poi trasferito al Policlinico Gemelli in seguito alla rottura di un femore, per poi essere portato nel centro di riabilitazione dove è morto. Nato a Palermo in una famiglia di attori, compì i suoi studi nella città natale e a diciassette anni si trasferì a Roma, dove rimase per gran parte della sua vita. Protagonista della commedia all'italiana degli anni '60 e '70, fu in un primo periodo fortemente osteggiato dalla critica ottenendo però un grande successo di pubblico, a partire in particolare da Il merlo maschio del 1971 diretto da Pasquale Festa Campanile. Recitò con alcuni tra i più grandi attori italiani dell'epoca. Protagonista anche nel teatro e nella tv, rimase attivo fino agli anni 2000, con la serie Il restauratore e poi nel 2016 con la partecipazione a Ballando con le stelle.

 

Lando Buzzanca, la carriera

Se ne è andato in punta di piedi uno degli attori e volti più conosciuti del cinema e della tv italiana. Lui che dell'esuberanza e della simpatia aveva in parte fatto la sua cifra creativa. Un anno trascorso in un Rsa, seguito da un ricovero in ospedale e poi in un centro di riabilitazione. Acciacchi, cadute, malattie, e uno strascico di polemiche finale che lascia un senso di nostalgia. Lando Buzzanca aveva 87 anni e una lunghissima carriera alle spalle. Famoso soprattutto per aver incarnato meglio di chiunque altro lo stereotipo dell'uomo siciliano passionale e geloso, anche per grandi registi come Pietro Germi e Antonio Pietrangeli. «Ho interpretato 110 film - raccontava -, ma fin dall'inizio ho sempre scelto, ho sempre voluto fare l'attore. Anche quando non ero nessuno ed ero al verde. Avevo 500 mila lire in tasca che mi aveva dato di nascosto mia madre, ma sono finiti in fretta, ho dormito per strada, ho mangiato alla Caritas, volevo fare il cinema, facevo piccole comparsate, ma sapevo che non bastava». Gerlando Buzzanca, detto Lando, nasce a Palermo il 24 agosto 1935 da una famiglia di attori. Studia recitazione alla celebre Accademia Sharoff tra un lavoro saltuario e l'altro. Fa il cameriere ma anche il gigolò. A 17 anni si trasferisce a Roma. L'esordio al cinema arriva nel 1959 in un film storico, non solo per l'ambientazione. Si tratta di Ben-Hur, dove l'attore appare nella piccola parte di uno schiavo. L'occasione giusta arriva nel 1961 con Pietro Germi che lo sceglie per il ruolo di Rosario Mulè in Divorzio all'italiana. L'anno dopo è ancora Pietro Germi a regalargli una grande parte, quella del fratello di Stefania Sandrelli in Sedotta e abbandonata. Nel 1956 Lando si sposa con Lucia, donna con cui è rimasto per 57 anni. Buzzanca, dopo i film di Germi, decide di non trascurare la televisione e partecipa a diversi sceneggiati come La trincea. Piano piano l'attore inizia a crearsi un suo personaggio, quello del provinciale amante delle donne e spesso poco furbo. Questa maschera ricorrente lo porterà a collaborare anche con grandi registi. Nel 1963 appare al fianco di Catherine Spaak in La parmigiana di Antonio Pietrangeli interpretando l'ottuso fidanzato della protagonista. Un'altra grande svolta nella sua carriera arriva nel 1971 con la commedia 'Il merlo maschiò di Pasquale Festa Campanile con Laura Antonelli. Ma gli anni '70 sono anche quelli del successo televisivo in coppia con Delia Scala in 'Signore e signorà con il tormentone 'mi vien che riderè del quale Buzzanca ha parlato come di una «delle cose più belle della mia vita». Nel film L'arbitro del 1974 dà prova della sua capacità di entrare nei panni altrui. Tra la fine degli anni Sessanta e i Settanta, Lando collabora più volte con l'ennesimo grande regista della sua carriera: Lucio Fulci. Insieme i due girano tre film: Operazione San Pietro, Nonostante le apparenze e Purché la nazione non lo sappia. Gli anni Ottanta gli regalano poco spazio al cinema, anche perché per i gusti di Buzzanca la deriva che stava prendendo la commedia sexy italiana era ormai eccessiva. Si rifà con il successo in radio e in teatro. Uno delle sue migliori sortite cinematografiche del decennio è in Secondo Ponzio Pilato di Luigi Magni. Buzzanca torna alla ribalta in tv nel 2005 con il trionfo della miniserie di Rai1 'Mio figliò nata da un'idea dello stesso Buzzanca che interpreta un poliziotto, il Commissario Vivaldi, padre di un ragazzo gay (oltre 8 milioni di spettatori e 30%). Lui apertamente di destra desta sorprese, ma è un trionfo. Nel 2007 raccoglie il plauso anche della critica per la sua interpretazione nel lungometraggio I Viceré di Roberto Faenza. La partecipazione al film gli garantisce la vittoria di un Globo d'oro e la nomination al David di Donatello come miglior attore protagonista. Dopo i successi de Lo scandalo della Banca Romana, Il commissario Vivaldi, La Baronessa di Carini, nel Restauratore è invece il 'sensitivò Basilio. Nel 2016 prese parte all'undicesima edizione di Ballando con le stelle, danzando in coppia con Sara Mardegan. Nel 2017, Buzzanca e Carlo Delle Piane interpretano una coppia di anziani omosessuali nel toccante film Chi salverà le rose?. Buzzanca aveva due figli, Massimiliano e Mario. Dopo la morte della moglie, avvenuta nel 2010, aveva perso la forza e la voglia di vivere tanto che nel 2013 tentò anche di togliersi la vita, non riuscendoci. A salvarlo dal baratro fu l'incontro con la sua nuova compagna Francesca Della Valle di 35 anni più giovane. L'ultima fase della sua vita è stata segnata da ricoveri e polemiche. Dopo un anno in Rsa, la compagna Francesca Della Valle e il medico Fulvio Tomaselli avevano denunciato lo scorso novembre il declino dell'attore avvenuto nei mesi del ricovero in Rsa. Il figlio Massimiliano aveva quindi detto di voler denunciare entrambi «per tutelare il padre e la sua privacy». Poi il ricovero al Gemelli per una caduta e il trasferimento a Villa Speranza, dove è morto.

Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 09:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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