CONEGLIANO - Una tribù che balla da 13mila persone: la Zoppas Arena ha vissuto due serate da tutto esaurito con Lorenzo.
Dopo aver stregato gli stadi italiani, Jovanotti mette le ali al palasport di Conegliano e, attraverso uno show memorabile, lo proietta in un'altra dimensione: tra passato e presente, rock e canzoni d'amore, gag e riflessioni. In tutto questo, il pubblico non è semplice contorno, ma parte attiva di un concerto che richiama e mescola generazioni diverse: l'anziano e l'adulto, il ragazzo cresciuto con "La mia moto" e diventato ora uomo, il giovane e il bambino.
In un tripudio di luci, colori e suoni, sono in 2500 a saltare sotto il palco con «Jova» e in 4000 sulle tribune, sia nella serata di venerdì che in quella di ieri. Un'ondata adrenalinica, che in due ore e mezzo di spettacolo si porta via pensieri e negatività, lasciando solo una carica e un'energia contagiose. Alla Zoppas Arena ballano perfino i muri. A cominciare dal primo brano, "E non hai visto ancora niente" tratto dall'ultimo album, cui segue "Sabato", singolo che fa schizzare verso l'alto i decibel e le braccia del popolo di Conegliano. Dagli evergreen "L'ombelico del mondo", "Penso positivo" e "Ragazzo fortunato" a un tuffo nel passato con "La gente della notte" e "Soleluna" in versione unplugged, passando per i recenti e inediti "Ragazza magica", "Pieno di vita", "È la scienza bellezza".
E c'è spazio anche per un tocco veneto, quando Jovanotti riceve un cartello che fa il verso a Facebook, con la scritta «me piase» seguita dal simbolo d'ordinanza. Lorenzo e i suoi adepti sono un tutt'uno. Tanto è vero che il cantautore e rapper di Cortona dialoga in prima persona con il pubblico: «Tu, come ti chiami? Margherita? Ti stai divertendo? Io come un pazzo». Ed è proprio così: passano gli anni, ma l'anima di quel disc jockey con berretto all'indietro e calzoncini corti non è stata scalfita da un impetuoso successo, scandito da dischi di platino e sold out. Il primo a godere dell'entusiasmo del suo pubblico è proprio Lorenzo. Il quale, verso la fine del concerto, si ferma, incrocia le braccia e si lascia travolgere dalla standing ovation.
Già, il finale: Jovanotti vuole che tutte le luci del palazzetto rimangano accese. Ed è come se ognuno dei fan fosse insieme a lui e alla sua straordinaria band sul futuristico palco montato per l'occasione: a cantare e danzare sulle note di "Ti porto via con me".
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