L'attore francese Jean-François Stévenin, che iniziò la carriera come uno degli interpreti più promettenti della Nouvelle Vague sotto l'ala protettrice del regista François Truffaut per diventare poi una “spalla” in tanti film, è morto martedì 27 luglio all'ospedale di Neuilly-sur-Seine (Île-de-France) all'età di 77 anni.
RIP French character actor Jean-François Stévenin. From Truffaut, Rivette and Godard to Xavier Giannoli’s forthcoming adaptation of Illusions perdues, he was a “that guy!” for generations of French filmgoers, and a great actor to boot. https://t.co/nGtrrjJkaq
— Oliver Farry (@ofarry) July 28, 2021
Tra le sue interpretazioni memorabili quelle nei film «il giorno del perdono» (1992) di Alexandre Arcady, «Il cavaliere di Lagardère» (1997) di Philippe de Broca, «Il patto dei lupi» (2001) di Christophe Gans, «L'uomo del treno» (2002) di Patrice Leconte. Oltre al ruolo di interprete in quasi 200 film, Jean-François Stévenin ha lavorato anche come assistente alla regia, ad esempio nel film drammatico di Luigi Comencini «Voltati Eugenio» (1980). È stato anche co-produttore nel film di Rainer Werner Fassbinder «Roulette cinese» (1976). Come regista ha diretto tre film di culto «Passe montagne» (1978), «Double messieurs» (1986) e «Mischka» (2002).
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Tra i suoi film più recenti «Il primo uomo» (2011) di Gianni Amelio. Il suo ultimo film, «Illusioni perdute» di Xavier Giannoli, adattato da Honoré de Balzac, sarà presentato alla prossima Mostra del Cinema di Venezia. Per il suo lavoro di regista Jean-François Stévenin ha ricevuto il Prix Jean-Vigo nel 2018, che gli è stato consegnato da Agnès Varda. Il premio ricompensa i cineasti che si sono distinti per indipendenza, qualità ed originalità.