MENU
https://www.ilgazzettino.it
ACCEDI ABBONATI

NOTIFICHE ABBONAMENTI
LOGOUT
LEGGI IL GIORNALE

Pay

Domenica 7 Marzo - agg. 10:27
  • HOME
  • Sezioni
    • Nordest
      • Venezia-Mestre
      • Treviso
      • Padova
      • Belluno
      • Rovigo
      • Vicenza-Bassano
      • Verona
      • Pordenone
      • Udine
      • Trieste
      • Primo Piano
    • Italia
    • Economia
      • MoltoEconomia
    • MoltoDonna
    • Obbligati a Crescere
      • Economia
      • Welfare
      • Mobilità
      • Donna
    • Sport
      • Calcio
      • Mercato
      • Rugby
      • Altri Sport
      • Statistiche
    • Esteri
    • Tecnologia
      • MoltoFuturo
    • Cultura e Spettacoli
    • Gossip
    • Le altre
    • Animali
    • Blog
    • Viaggi
      • Grandi Viaggi
      • Italia
      • Mondo
      • Hotel & Ristoranti
      • Speciale
      • Weekend
      • News
    • Salute
      • Focus
      • MoltoSalute
      • Medicina
      • Bambini e adolescenza
      • Benessere e fitness
      • Prevenzione
      • Alimentazione
      • Storie
    • Motori
    • Europa
  • Multimedia
    • Video
      • Primo Piano
      • Nordest
      • Sport
      • Società
      • Spettacoli
      • Tecnologia
      • Le Altre
      • Motori
      • Salute
      • In Vista
    • Foto
      • Cronaca
      • Italia
      • Mondo
      • Spettacoli
      • Sport
      • Persone
      • Animali
      • Nordest
  • Servizi
    • Meteo
    • Oroscopo
    • Necrologie
  • Network
    • Il Messaggero
    • Il Mattino
    • Leggo
    • Corriere Adriatico
    • Quotidiano di Puglia
    • Caltagirone Editore
    • Piemme
    • Guida allo Shopping

IL PERSONAGGIO
«Il ritiro in Nevegal, a inizio carriera? Ricordi indelebili:

Pay > Cultura Pay
Sabato 19 Gennaio 2019
IL PERSONAGGIO
«Il ritiro in Nevegal, a inizio carriera? Ricordi indelebili: non c'era neppure il campo per giocare a undici. Ma il tecnico di allora, Eugenio Bersellini, amava camminare in quei luoghi splendidi». L'aneddoto risale a fine anni Settanta, inizio Ottanta. E a svelarlo non è un calciatore qualsiasi, ma uno che si è laureato campione del mondo appena 18enne. E ha indossato per 756 volte un'unica maglia: quella nerazzurra. Ieri Bergomi era ospite dell'Inter Club Fener alla sala-biblioteca di Vas, dove ha presentato il libro Bella zio, scritto da Andrea Vitali con Samuele Robbioni. «Quella del Nevegal era un'Inter a cui sono particolarmente legato. L'ultima ad aver vinto uno scudetto con soli italiani. Restano memorabili i gavettoni di Beccalossi. Se conosco la provincia di Belluno? Certo, l'estate scorsa mi trovavo a Feltre, dove risiedono i suoceri di un mio carissimo amico».
IL SIMBOLO
Nella chiacchierata condotta dal giornalista Nicola Maccagnan, lo storico capitano della Beneamata ha aperto il cassetto dei racconti: «Solo due persone mi chiamano Giuseppe. Una è mia mamma, l'altro è Billy Costacurta. Perché zio? Perché a 16 anni avevo i baffi e, quando Giampiero Marini mi ha chiesto l'età, è rimasto interdetto: Sembri mio zio. Da quel momento il soprannome è rimasto». Eppure Bergomi, bandiera nerazzurra, nasce in una famiglia di milanisti: «Non solo, con il Milan ho svolto il primo provino. E mi avevano pure preso, fino a quando non mi hanno riscontrato la febbre reumatica. Un paio d'anni più tardi ero all'Inter. Se ho mai pensato di lasciarla? Mai, nemmeno per un momento: nel 1983, Trapattoni sedeva sulla panchina della Juventus e ha tentato un approccio. Ma ha capito subito che non mi sarei mai mosso». Lo zio non ama i paragoni tra il calcio di un tempo e quello di adesso: «Ci sono tuttora esempi positivi, credetemi. Atleti con valori importanti, che hanno il rispetto dei compagni e degli avversari».
LA FORTUNA
Già, i valori: «Quelli dell'Inter sono diversi. Non voglio dire migliori rispetto ad altri club, semplicemente diversi. Conosco quel senso di appartenenza, captavo ciò che voleva la gente: lottare su ogni pallone, non mollare mai. Allora, quando hai dato tutto, gli interisti ti premiano a prescindere». Bandita pure la parola sacrificio: «No, la vita dell'atleta non è di sacrificio. Anche se un po' di fatica la devi fare, per arrivare ad alti livelli. Se nel calcio esiste la fortuna? Solo in parte. Ricordo il famoso Mondiale del 1982: la prima riserva, in difesa, era Pietro Vierchowod. Ma aveva la caviglia grossa come un melone. E divento io l'alternativa ai titolari. Poi, al 34' di Italia-Brasile, si fa male Collovati: tocca a me. Proprio come in finale, quando ho dovuto marcare il più forte: Rumenigge».
NON EROI, MA ESEMPI
Ad affiancare lo zio, il co-autore del libro e psicologo dello sport, Samuele Robbioni: «Il testo comincia con l'infanzia e termina con l'entrata in campo al Santiago Bernabeu. Non era necessario spiegare il Bergomi campione: lo conoscono già tutti. Viviamo in una società che non ha bisogno di eroi, ma di esempi. E Beppe lo è. Quindi, l'idea: raccontiamo ai giovani la storia dello zio. Di uno che è salito sul tetto del mondo a 18 anni. A conferma che non c'è un'età giusta o sbagliata per assumersi le proprie responsabilità». Soddisfatto il presidente dell'Inter Club, Andrea Tolaini: «Avere Bergomi con noi è stato un gran colpo. Ed è la giusta prosecuzione del ciclo di appuntamenti, partito già con mister Gigi Simoni».
Marco D'Incà
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
IL CASO

Chiara Ferragni chiede voti per Fedez ai suoi 23 milioni di followers, ma lui: «Votate Maneskin»

Achille Lauro a Sanremo, il gran finale con l'addome trafitto  Sanremo 2021, Fiorello e la "maledizione"
MODUGNO

Dramma a Bari, investito per errore dall'auto del padre: muore bimbo di 18 mesi

Bergamo, schianto tra due auto a Treviglio: muore bimbo di 10 anni, grave la madre Bambino morto a Morlupo soffocato da un palloncino: «Non hanno atteso il 118»
LA CAMPAGNA

Dal nuovo vaccino Janssen a più fiale Pfizer: così (da aprile) si punta a mezzo milioni di dosi al giorno

Video Foto
LA RICERCA

Sputnik, nuovo studio: «Anticorpi nel 100% dei vaccinati». Lo fa sapere lo Spallanzani

Il Dalai Lama si è vaccinato con AstraZeneca: «Questa iniezione è molto utile» Non solo Sputnik: dalla Russia in arrivo altri tre vaccini 
VENEZIA

L'incubo dell'albergatore: «Per colpa dell'Iban, hotel da un anno senza indennizzi»

Pagina successiva
caricamento
Video

Sanremo 2021, Ornella Vanoni chiede un "bacino" ad Amadeus

Sanremo 2021, Achille Lauro esalta il pubblico dei social: «Sei unico!»

promo

OROSCOPO DI BRANKO

L'Oroscopo di Branko
Il cielo oggi vi dice che...
Branko legge e racconta le parole delle stelle, segno per segno...

LE PIÚ LETTE

​Zaia conferma: «Saremo arancioni da lunedì. Pfizer, si riescono a fare 7 dosi». Scuole: lunedì la decisione

Schiava del fidanzato. «Violentata fino a svenire, obbligata a indossare abiti lunghi, non uscire e non parlare con nessuno»

Vaccini, in Sicilia è boom di prof assenti per sintomi dopo la dose. Burioni: «Non è che qualcuno ci marcia?»

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmeonline.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci
  • CALTAGIRONE EDITORE
  • IL MESSAGGERO
  • IL MATTINO
  • CORRIERE ADRIATICO
  • QUOTIDIANO DI PUGLIA
  • LEGGO
Privacy Policy | Cookie Policy | INFORMAZIONI
Preferenze cookie
Società editrice © 2021 Il Gazzettino | C.F. 00744300286 P. IVA 02742610278 | CONTATTI | PUBBLICITÁ