La morte di Losito e il Grande Fratello, faro sugli audio della Casa: ​pm può acquisire le registrazioni del reality

Domenica 14 Marzo 2021 di Michela Allegri
La morte di Losito e il Gf, faro sugli audio della Casa: pm può acquisire le registrazioni del reality
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Suggerimenti e consigli troppo insistenti, che potrebbero essersi trasformati in vere e proprie pressioni. Per esempio per fingere relazioni con colleghi e colleghe, in modo da pubblicizzare film e serie in uscita, a volte anche mentendo per anni sul proprio orientamento sessuale. Dopo le dichiarazioni dei due concorrenti del Grande Fratello Vip, Rosalinda Cannavò, alias Adua Del Vesco, e Massimiliano Morra, e del divo del piccolo schermo Gabriel Garko, l’inchiesta per istigazione al suicidio sulla morte dello sceneggiatore tv Teodosio Losito, trovato impiccato nella sua casa di Roma nel gennaio 2019, potrebbe estendersi ad altri fronti.

Uno riguarderebbe il clima all’interno della Ares Produzioni, la società fondata da Losito e dal compagno Alberto Tarallo, che ha lanciato alcune delle serie più famose di Mediaset, come “Caterina e le sue figlie”, “L’onore e il rispetto”, “Furore”. Il tema è emerso durante una chiacchierata notturna all’interno della casa del Gf. E adesso le registrazioni integrali potrebbero finire in Procura.

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A parlare, lo scorso settembre, sono stati la Cannavò e Morra. Lei aveva ipotizzato che Losito fosse stato indotto a uccidersi e aveva ricordato il periodo in cui lavorava nella stessa casa di produzione di Morra, descrivendo un clima praticamente da setta: «Se fossi rimasta, avrei fatto la sua fine. Tu non immagini cosa ho passato! Ero veramente sola, con il suo gesto Teo ha liberato anche me, altrimenti oggi non sarei più qui... che poi io non ci credo che sia stato un suicidio, sai? Tanto sappiamo bene chi è l’artefice di tutto questo schifo», aveva detto lei. E Morra aveva replicato: «Lui è Lucifero».

Il nome di Tarallo non era mai stato fatto espressamente, ma il riferimento sembrava chiaro, tanto che nei giorni successivi a quelle dichiarazioni è esploso lo scandalo mediatico “Ares gate”. Il produttore, assistito dall’avvocato Daria Pesce, ha denunciato i due attori per diffamazione e sul caso indaga la Procura di Monza, ma i familiari di Losito hanno presentato un esposto ai pm romani chiedendo di fare chiarezza. Intanto Tarallo, tramite il suo legale, ha anche chiesto al pm Carlo Villani - titolare del fascicolo sulla morte del compagno - di essere ascoltato per raccontare la sua versione dei fatti. Ed è pronto a mostrare agli inquirenti gli ultimi messaggi e le lettere che lo sceneggiatore gli ha scritto nel corso degli anni, compresa quella di commiato, buttata giù poco prima di togliersi la vita. Una lettera che, in ottobre, Tarallo ha già letto durante un’intervista a Non è l’Arena, e dalla quale sembrano emergere tutto il malessere e la depressione di Losito.

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Ora il pm Villani potrebbe acquisire gli audio originali registrati all’interno della casa più famosa della televisione, per cercare altri dettagli non andati in onda. Intanto il magistrato ha già ascoltato come persone informate sui fatti la Cannavò e Garko. I due erano stati fidanzati a lungo, ma in diretta tv, poco tempo fa, sempre dalla casa del Grande Fratello, l’attore ha rivelato che si trattava di «una favola finta». Ha poi ricordato le sofferenze provocate da chi gli aveva suggerito per anni di non rivelare la sua età e, soprattutto, di fingere di avere una relazione con diverse colleghe per nascondere quello che lui ha definito «il segreto di Pulcinella».

SFILATA DI VIP

Il prossimo ad essere sentito dal pm Villani dovrebbe essere Morra. L’attore, dopo la conversazione notturna dentro alla casa del Gf vip, in un’intervista televisiva successiva al reality, aveva ritrattato le affermazioni più pesanti. Anche lui era stato protagonista di un finto fidanzamento, sempre con la Cannavò. «Nessuno mi ha mai obbligato - ha però specificato - Il sistema mi ha consigliato di costruire una finta storia per promuovere la fiction in cui ero protagonista. Ero giovane e avevo solo un obiettivo: diventare attore. Non avevo neanche altre relazioni stabili perché non volevo distrarmi dal mio lavoro». In merito alle confidenze tra lui e la Cannavò ha aggiunto: «Tante cose sono arrivate in maniera distorta. Devo tutto alla Ares. Sono persone che mi hanno creato dal nulla. Ho reagito così perché da un momento all’altro sono stato allontanato e non ho più lavorato senza conoscere i motivi. Questo mi ha portato a un malessere interiore che mi ha provocato depressione e attacchi di panico».
 

Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 09:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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