Gianni Morandi: «Dopo l'incidente alla mano mi è tornata la voglia di cantare. Sanremo? Tornerei solo per gareggiare»

L’artista parla del nuovo album “Evviva!”, in uscita oggi, del tour e del Festival: «Con Amadeus successo irripetibile. Tornerei all’Ariston ma solo per gareggiare»

Venerdì 3 Marzo 2023 di Mattia Marzi
Gianni Morandi: «Dopo l'incidente alla mano mi è tornata la voglia di cantare. Sanremo? Tornerei solo per gareggiare»

La scena risale all’estate del 2020, tre anni fa. Gianni Morandi è a Milano per incontrare i discografici della Sony e parlare del futuro. Il proverbiale entusiasmo dell’Eterno Ragazzo della canzone italiana si scontra con la depressione del lockdown e con le trasformazioni del mercato. Non va bene: «Parlai con il direttore artistico sulle scale degli uffici. Mi chiese: “Cosa vuoi fare?”. E io: “Ma cosa devo fare, ormai?”. Risposi vagamente, poi ci salutammo», ricorda lui oggi. Tre anni dopo, il 78enne highlander - così come lo chiama Fiorello - torna a sorridere. Lo fa presentando ai giornalisti - ai quali regala scope uguali a quella con la quale ha spazzato il palco dell’Ariston dopo l’esibizione di Blanco - il suo primo album in sei anni, Evviva!, quasi tutto all’insegna della collaborazione con Jovanotti, partita due anni fa con il tormentone L’allegria. Il disco esce oggi e anticipa di una settimana il via, da Rimini, del tour nei palasport Go Gianni Go!: «Mi ero buttato via», confessa.

E poi?
«L’incidente alla mano mi ha fatto tornare la voglia di cantare. È proprio vero che non tutti i mali vengono per nuocere.

Ero all’ospedale, dolorante e pieno di garze dopo la caduta sul braciere ardente del giardino di casa, quando mi chiamò Jovanotti: “Ti mando una canzone, così ti tira su. Se ti piace, la incidi”. Era L’allegria. È cominciato tutto così. Poi sono arrivate Apri tutte le porte, La ola. Nel disco ci sono altre due canzoni di Lorenzo: quella che dà il titolo al disco, che canto insieme con lui, e Anna della porta accanto».

Una dedica a sua moglie Anna Dan?
«No: è una coincidenza. Però nel disco c’è tanta famiglia. Stasera gioco in casa è di mio nipote Paolo Antonacci (figlio di Biagio e di Marianna Morandi, autore delle hit di Fedez, ndr).Un milione di piccole tempeste parla del rapporto tra genitori e figli. Vedere un figlio crescere e diventare indipendente può essere complesso».

 

Il più piccolo, Pietro, che ha 25 anni e fa il trapper con il nome d’arte Tredici Pietro, lo sente?
«Poco. Non si fa trovare. Ogni tanto chiama per sapere della mia salute, vista l’età (ride). Cerca di staccarsi dall’essere figlio di Morandi. Ma è un po’ difficile».

Jovanotti la seguirà in tour?
«Non credo: sta scrivendo le sue cose. Però mi piacerebbe avere Sangiovanni: sicuramente sarà ospite a Milano il 12 marzo. Canteremo Fatti (ri)mandare dalla mamma».

Come è nata la nuova versione della storica hit?
«Da un’idea di Shablo (produttore tra i più richiesti del rap italiano, ndr). Sangiovanni mi ricorda me da ragazzino. E pensare che c’è stato un tempo in cui non la volevo cantare più».

Perché?
«Sembrava che avessi fatto solo quella. La gente protestò: cedetti. Il giorno in cui andrò in paradiso, perché sono convinto che andrò in paradiso, metteranno Fatti mandare dalla mamma in sottofondo».

La rivedremo a Sanremo nel 2024?
«Ripetersi è difficile: penso che Amadeus non ci pensi proprio. Potrebbe essere un’ipotesi tornare in gara. Ma poi gli spettatori diranno “che due maroni”. Con il tour (al Palazzo dello Sport di Roma il 18 marzo, ndr) ritorno in mezzo alla gente. Devo continuare a correre, perché se smetti non riparti più. E quando arrivano il divano e la copertina è finita».

A cosa pensava quando a Sanremo, nel medley con Al Bano e Massimo Ranieri, si è commosso su “Uno su mille”?
«Ai momenti bui della mia vita. Negli Anni ‘70 sembrava che il mio telefono non fosse nemmeno più nell’elenco: nessuno mi cercava. Un attimo prima gli applausi, l’attimo dopo il buio. Mi sono ricordato di quei momenti in cui sei a terra e devi alzare la testa. Ci credevo, quando cantavo quella cosa. Non è uno su mille, a farcela. Ma chi combatte e non si arrende. E insiste. Come ho fatto io».

Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 09:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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