Fiorella Mannoia: «Io conduttrice in Rai? Se i nuovi dirigenti mi lasceranno carta bianca sul programma, perché no?»

Parla la cantante che ieri alle Terme di Caracalla, a Roma, ha dato il via con Danilo Rea al nuovo tour “Luce”: «Creiamo magia solo con voce e piano»

Venerdì 2 Giugno 2023 di Mattia Marzi
Fiorella Mannoia: «I conduttrice in Rai? Se i nuovi dirigenti mi lasceranno carta bianca sul programma, perché no?»

«In quest’epoca di concerti trattati come eventi muscolari, tra maxischermi e quant’altro, noi torniamo all’essenzialità della musica, dimostrando che in fondo bastano una voce, un pianoforte e un buon repertorio a creare una magia, senza sovrastrutture», dice Fiorella Mannoia presentando Luce, il tour con il quale per tutta l’estate condividerà i palchi con Danilo Rea.

La luce del titolo è quella delle centinaia di candele che circondano l’asta del microfono della 69enne interprete romana e il pianoforte del 65enne musicista, incantando il pubblico.

Il debutto di ieri sera alle Terme di Caracalla, con i resti dell’antico complesso termale romano a fare da quinte naturali, è stato un successo.


 

Francesco De Gregori dice che i maxischermi ormai sono ovunque, pure dai macellai: il gigantismo della musica dal vivo italiana di questi anni ha stufato?
«Ha ragione Francesco. E pensi che ci sono pure quelli che pagano un biglietto per andare a vedere una partita di calcio su un maxischermo (ride). Noi cercavamo altre atmosfere».


Quando è nato il progetto?
«Erano trent’anni che io e Danilo provavamo a fare qualcosa insieme, ma presi dai rispettivi impegni non abbiamo mai trovato l’occasione giusta. Finalmente è arrivata. Lui è un musicista jazz che non guarda al pop con snobismo. Io sono una cantante che ama mettersi alla prova».


“C’è tempo” di Ivano Fossati, “Felicità” di Lucio Dalla, “La donna cannone” dello stesso De Gregori, “Margherita” di Cocciante: tra le tante cover in scaletta qual è quella alla quale è più legata?
«Margherita. La cantai nel 1985 a Premiatissima, in tv. Io avevo già fatto due Festival di Sanremo, ma non sapevo che direzione prendere. Lì cantai tutte canzoni di grandi cantautori, a partire da quella di Cocciante».


E cosa accadde?
«Mi sbloccai. I grandi cantautori mi rivalutarono con attestati di stima. Capii che quella doveva essere la mia direzione. Lo stesso Cocciante, che era gelosissimo di Margherita e non l’aveva mai divisa con nessuno, accettò di fare un duetto con me. Poi qualche anno dopo arrivò Quello che le donne non dicono. Ma la mia carriera ripartì grazie a Margherita».


A proposito di tv: la rivedremo nei panni di conduttrice in Rai?
«Se i nuovi dirigenti mi lasceranno carta bianca sul programma, come quelli che c’erano prima, perché no?».


E a Sanremo ci tornerebbe in gara?
«Con la canzone giusta sì. Nel 2017 sono stata la prima dei super big a rimettersi in gioco su quel palco. Mi chiamavano tutti: “Sei matta a tornare in gara a Sanremo?”».


Il tour andrà avanti fino al 2 settembre, per un totale di 24 date. Cos’altro bolle in pentola?
«Il 24 giugno sarò a Italia Loves Romagna alla Rcf Arena, per aiutare gli alluvionati. E a proposito di beneficenza, con le altre colleghe stiamo pensando di rifare il concerto per aiutare le donne vittime di violenza Una Nessuna Centomila. Il 26 agosto, poi, a Taranto farò da “maestra concertatrice” della Notte della Taranta: sugli ospiti ho qualche idea, ma è ancora presto».
 

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