Elena Di Cioccio a Verissimo, chi è la conduttrice che ha dichiarato di essere sieropositiva? Età, L'Hiv, la cocaina e il suicidio della madre

Sabato 8 Aprile 2023
Elena Di Cioccio a Verissimo, chi è? Età, L'Hiv, le dipendenze dalla cocaina, il suicidio della madre e la vita privata

Elena Di Cioccio ospite a VerissimoIl programma condotto da Silvia Toffanin è pronto a regalare grandi emozioni anche oggi sabato 8 aprile e domani domenica 9 aprile nel weekend di Pasqua. Nel salotto Mediaset saranno diversi i personaggi dello spettacolo che anche in questo weekend si siederanno per raccontarsi senza filtri ai telespettatori. L'appuntamento è sempre alle 16.30 su Canale 5. La conduttrice torna così in tv dopo aver detto a Le iene di essere sieropositiva. Ma chi è Elena Di Cioccio? 

Elena Di Coccio sieropositiva, la confessione in tv

«Ciao sono Elena Di Cioccio, ho 48 anni e da 21 sono sieropositiva», cominciava così il monologo di Elena Di Cioccio a Le Iene del 29 marzo 2023. «Ho l’Hiv, sono una di quelli con l’alone viola.

Ero molto giovane quando questa diagnosi stravolse completamente la mia vita». La conduttrice, ex Iena, ha raccontato così per la prima volta pubblicamente di essere sieropositiva. Trova il coraggio ora di raccontare in un monologo quella verità che 20 anni fa l'ha sconvolta. Una diagnosi che oggi pur non essendo più una sentenza a pena di morte, ancora per ignoranza (e paura) ghettizza chi la riceve. Ha scelto la potenza del mezzo televisivo per dire la verità. «All’inizio ho avuto paura di morire, poi di poter fare del male al prossimo. “E se contagi qualcuno?”, mi dicevo, “Non me lo perdonerei mai”. Non è mai successo, non ho mai contagiato nessuno e non sono morta». La donna ha sperimentato su se stessa la vergogna pur non essendo colpevole di nulla. Una vergogna che l'ha portata a nascondere la malattia. Ma ora non ha più voglia di nascondersi.

 

Elena Di Coccio chi è: da cantante rock a conduttrice

Elena Di Cioccio, all'anagrafe Elena Maria Ida Di Cioccio, nasce a Milano il 16 settembre 1974, è un'attrice, conduttrice televisiva e conduttrice radiofonica italiana. Figlia di Franz Di Cioccio, cantante e batterista della PFM, Elena aveva l'arte nelle vene. Già da adolescente, inizia ad esibirsi come cantante rock nei club milanesi e milita in diversi gruppi tra cui una band tributo ai KISS dove Elena interpreta il front leader Paul Stanley. Fino al 2000 di notte canta e di giorno lavora nell'organizzazione di eventi musicali live. Studia canto, recitazione, doppiaggio. poi per lei arriva la radio, la sua voce sarà quella di RDS, Radio Deejay (per dirne alcune) e da oggi, Radio2. Nel 2005 inizia la sua collaborazione come inviata del programma Le Iene, dove si fa notare per il suo stile ironico e la sensibilità alternando servizi comici a servizi più impegnati. Nel 2008 torna per un breve periodo alla musica, partecipando al programma Scalo 76 su Rai 2 e resta in Rai alla conduzione di due edizioni del programma Stracult con Fabio Caressa e Giampaolo Morelli. Nel 2009 le viene affidata la conduzione del programma Scorie su Rai 2. Poi passa a La7 e nel 2011 arriva per lei anche il cinema. nel 2013 è nel cast di  L'ultima ruota del carro di Giovanni Veronesi. Poi partecipa a diversi programmi televisivi come concorrente, come ad esempio, Tale e Quale Show e MasterChef Celebrity. In quest'ultima dichiara di essere vegetariana (nonchè amante della pasta). 

 

Vita privata

Elena Di Cioccio parla veramente poco della sua vita privata nelle interviste. Al momento sembrerebbe single, e di certo c’è che in passato ha avuto un’intensa relazione con l’attore Pietro Sermonti. Nel 2013 intervistata da Panorama aveva detto: «Ora non sono fidanzata. Diciamo che il boh, non so' mi frena parecchio: non mi sposo molto bene con la mancanza di responsabilità che vedo in molti uomini. Forse sono un po''quadrata'?»A proposito, della sua vita sentimentale si sa poco… Poi nel 2017 a vanity fair dice: «Sono una donna riservata. Convivo felicemente da un anno con un uomo che ho conosciuto sul lavoro, ma che ricopre un ruolo professionale totalmente diverso dal mio». E a un figlio ci pensa mai, le avevano chiesto «Sarei felicissima. Tra l'altro la nostra famiglia è già abbastanza numerosa: con noi vivono i miei due gatti e -spesso- anche il figlio 11enne del mio compagno, nato da una sua precedente relazione». Ad oggi però non abbiamo informazioni sulla sua situazione sentimentale. Oggi, scrive nel suo libro Cattivo sangue del dolore di non essere potuta diventare mamma. «per me diventare mamma non poteva essere lo slancio di un momento di passione ma serviva un passaggio tecnico che metteva in campo un altro gioco: la pianificazione». Ha spiegato al Corriere. 

 

Il suicidio della mamma

Nel 2016 Elena perde la madre. Si è suicidata, dopo che ci aveva già provato in passato. «Processare il dolore non è uno sport per tutti e mia mamma aveva stratificato una quantità di dispiaceri davvero grande. Alla fine se la sono portata via». Ha raccontato al Corriere. Il figlio della mamma, quindi suo fratello, è morto a tre anni soffocato. Un dolore dopo l'altro per la mamma di Elena che ha dovuto superare anche la separazione dal marito.«Io faccio parte del gruppo di quelle cresciute attraverso il lutto. Per la morte della mamma «ho sofferto moltissimo - raccontò a Vanity Fair nel 2017 - senza di lei mi sentivo vuota, apatica, disorientata». E ora come sta? «Oggi, per fortuna, benissimo. L'esperienza di Celebrity MasterChef mi ha distratta e la fede mi ha aiutata. Buddista, considero la morte un passaggio e non la fine di tutto. Dopo il buio, è arrivata la luce: adesso mi sento più forte, viva e serena che mai. E non solo ho ritrovato un approccio disteso verso il lavoro, ma sono soddisfatta della mia vita privata». 

 

Curiosità

Il 9 maggio 2022 è stato disposto per lei un processo con decreto di citazione diretta in giudizio della Procura della Repubblica di Milano, con l'accusa di diffamazione verso l'ex portiere della nazionale Walter Zenga. L'attrice aveva rivolto allo sportivo nel 2021 su Twitter una serie di commenti ingiuriosi che, secondo i magistrati, possono rappresentare il reato di diffamazione. Adora la pasta. Pratica Yoga ed è molto tifosa del Milan. Ora Elena non ha più rapporti con il padre. 

 

La malattia

Nel 2012, quando ancora non aveva raccontato pubblicamente la sua storia, Elena Di Cioccio era stata testimonial di Progetto Donna, una campagna lanciata in occasione del 25esimo anniversario della Lila, la lega italiana contro la lotta all’Aids. Quel progetto aveva come obiettivo quello di sensibilizzare le donne sui modi per prevenire o curare l’infezione da HIV. Poi la diagnosi con cui da 21 anni convive: Elena è sieropositiva. Ha raccontato a Le Iene la sua esperienza fatta di paure e certezze. E il suo monologo arriva dritto al cuore di tutti. 

 

Il monologo a Le Iene

«Sarò in trattamento per sempre. La malattia è cronicizzata. Non posso permettermi di non prendere i farmaci. Quelli di oggi sono molto migliori, quelli del 2002 erano molto diversi. Dal punto di vista personale, è stato come perdere un colore. Non ero più quella di prima. I primi mesi avevo queste foto di me al mare con un costume rosso. Guardavo quelle foto e pensavo di non essere più quella persona. I primi anni ho negato la malattia con me stessa. Il giorno in cui l'ho saputo, mi sono disintegrata in mille pezzi. Ero un po' integralista sul preservativo. Sono una rompica***. Questa roba non mi è arrivata perché me la sono andata a cercare, è arrivata per caso. Mi ricordo che era come se avessi letto la data di scadenza. Uscivamo dagli anni '90. Era morto Freddie Mercury, era morto Mureyev. Uscivano queste immagini di questi scheletri a letto che morivano tra le braccia dei propri cari. Questa sindrome era legata alla tossicodipendenza, all'omosessualità e alla promiscuità. Se lo hai preso, hai fatto qualcosa di male. Negli anni in cui lavoravo a Le Iene mi sono sdoppiata in due. Inizialmente, la malattia mi ha fatto pensare che avrei voluto fare tutto quello che sognavo di fare, tra cui fare Le Iene. Ma il fantoccio che mandavo fuori era talmente diverso dalla persona vera che il danno è diventato maggiore. Quando torni a casa c'è la persona vera che sta male. È diventata una stratificazione del disastro. Adesso ho fatto pace con quel pezzo di me. Per me era imprescindibile dirlo ai compagni che ho avuto. Non è sempre andata benissimo. Sei sempre dalla parte del perdente, perché l'altro può giudicarti. Non c'è scritto da nessuna parte che dovevo farlo, c'è il profilattico. Ma a me non è stata data la possibilità di scegliere. Non me l'ha detto quello che me l'ha trasmessa, credo che neanche lo sapesse. Ma se ho la necessità di dirti che puoi scegliere perché mi assumo il peso di essere scartata, tu non mi puoi giudicare. Solo da movimento del sopracciglio delle persone capisco il giudizio. Due anni fa ho capito che dovevo mettere insieme i pezzi. Adesso è certo: una persona sieropositivo in trattamento con antiretrovirali negativizzata da oltre sei mesi non è infettiva, neanche se ti tiro il sangue negli occhi. È il mio caso. Questo significa libertà, perché è certificata, non è un'opinione. C'è stato un momento in cui mi sentivo investita dallo stoca***smo, perché ho sofferto. Se mi chiedi se sono una sopravvissuta, sono passata attraverso psicologi, psicoterapeuti, guri, sciamani. Oggi prendo una pillola sola. Una al giorno. E non sono più infettiva» 

La dipendenza dalla droga

Una vita non facile quella di Elena che ha dovuto superare anche le dipendenze dalle droghe. «Quello è stato un passaggio giovanile che poi è diventato altro. Sì uscirne è stato molto faticoso e ringrazierò mia mamma per sempre per vermi fatto sentire il peso di quello che stava facendo quando mi ha scoperta. Eravamo a un matrimonio -  racconta al corriere - e me la sono trovata davanti. Mi ha detto solo: no, anche tu no. era così spaventata, così addolorata e impotente che mi è proprio passata attraverso». Poi per Elena c'è stata anche la dipendenza affettiva e il pensiero di togliersi la vita. «Non ci ho più pensato, non in quel modo. Ora rifletto sul fatto che uno degli effetti collaterali dei farmaci che prendo è il disturbo dell'umore, quindi se mi sveglio con pensieri tristi gli do una carezza»

Ultimo aggiornamento: 15:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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