Ai David di Donatello trionfa Le otto Montagne, il film più orgoglisamente d’autore di questa 68ma edizione, al tempo stesso campione d’incassi: diretto dai belgi Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch dal romanzo omonimo di Paolo Cognetti (Einaudi), era arrivato in finale con 14 candidature.
David di Donatello, il premio di migliore film va a "Le otto montagne"
OMAGGI
Tra conferme e sorprese, numeri musicali (hanno cantato Matteo Bocelli e Noemi), gli omaggi ad Anna Magnani e Gina Lollobrigida, l’ospite d’onore Matt Dillon, i risultati sono arrivati nel corso della lunghissima diretta trasmessa su Rai1 dagli studi Cinecittà@Lumina. Conduttori l’habitué Carlo Conti e per la prima volta Matilde Gioli, spigliata e sexy con scollatura vertiginosa. Emozione per il David alla carriera andato a Marina Cicogna, 88 anni, la prima produttrice donna in Europa. Tanti applausi sono andati poi ai David speciali Isabella Rossellini e Enrico Vanzina. Nell’edizione del rinnovamento e dell’avanzata femminile (erano tre le registe in cinquina tra gli esordienti), ha vinto il cinema italiano. Quel cinema che, ha ricordato il Presidente Mattarella ricevendo i candidati al Quirinale, non si è fermato nemmeno durante il lockdown. E le cui sale in affanno saranno ora sostenute dal governo. «Investiremo 20 milioni: da giugno a settembre, il biglietto dei film italiani costerà 3 euro e 50, il resto lo mettiamo noi», ha annunciato il sottosegretario Lucia Borgonzoni. «Stasera abbiamo il miglior cinema rappresentato», ha detto la presidente del David, Piera Detassis, rivelando il miglior film internazionale: The Fabelmans di Steven Spielberg.
CIVILTÀ
«Il cinema è immaginazione e storia, emozione e cultura. È anche svago, sogno, libertà. È uno dei tratti identitari della nostra civiltà»: così ieri mattina al Quirinale il Presidente Mattarella aveva accolto i candidati ai David nel corso della cerimonia condotta da Geppi Cucciari con la consueta ironia graffiante ma mai irriverente che ha strappato molti sorrisi anche allo stesso capo dello Stato. Mattarella ha ricordato che il Piano nazionale di ripresa e resilienza «ha capitoli rilevanti che interessano il cinema e la cultura. È una opportunità storica, una sfida che dobbiamo superare come Paese». Ha parlato poi delle trasformazioni tecnologiche che stanno cambiando il settore: «Non bisogna averne paura ma governarle». Ma le sale, «i nostri Cinema Paradiso», sono un patrimonio della socialità. Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha aggiunto: «Il cinema è il biglietto da visita dell’Italia. Il Ministero continua ad accompagnarlo nella sua crescita, per me è un dovere e un piacere. Il mio primo decreto ha riguardato l’aiuto alle sale». Nel mare di teste riunite nel Salone degli Arazzi, praticamente l’intero cinema italiano, spiccavano i comici: Ficarra & Picone, candidati per La stranezza, e Aldo Giovanni e Giacomo, la cui commedia Il grande giorno ha vinto il David dello spettatore. La rivincita del cinema popolare fino a ieri considerato di serie B. In tempi in cui tutto cambia, anche quello steccato è caduto. E c’è solo da esserne contenti.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout