Fo, migliaia in Duomo a Milano per il funerale laico. E la folla intona «Bella ciao»

Sabato 15 Ottobre 2016
Fo, migliaia in Duomo a Milano per il funerale laico. E la folla intona «Bella ciao»
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Cerimonia laica in piazza Duomo e lutto cittadino, con le bandiere civiche a mezz'asta, a Milano, per Dario Fo, l'attore premio Nobel per la letteratura morto l'altro ieri a 90 anni. Anche stamattina gran folla alla camera ardente nel foyer del Piccolo teatro Strehler per rendere omaggio all'artista. Nel corteo che ha poi portato sotto la pioggia il feretro dal Piccolo a piazza Duomo, ha suonato la banda degli Ottoni a Scoppio come già ai funerali di Franca Rame e di Enzo Jannacci.

 
Prima che cominciasse la cerimonia laica dei funerali di Fo alcune persone, tra il pubblico hanno cominciato a scandire il suo nome: «Dario, Dario». Le grida hanno preso corpo ed sono state seguite da applausi delle migliaia di persone presenti. In piazza Duomo, intanto, dagli altoparlanti è partita una delle canzoni di Fo: "Stringimi forte i polsi".

Stamani, prima della cerimonia funebre, era arrivato alla camera ardente del padre al Piccolo teatro Strehler di Milano abbracciando amici, parenti e conoscenti Jacopo Fo, il figlio del Nobel. Insieme a lui la figlia e nipote di Dario, Jaele. 

«Per ciascuno di noi è una persona che ha lasciato un segno, ha lasciato forza. Resta nel nostro cuore», ha detto Chiara Appendino, sindaco di Torino, che ha visitato la camera ardente del Nobel. «A ciascuno di noi Fo ha dato qualcosa di diverso - ha aggiunto l'esponente M5S -. Anche dopo la sua scomparsa resterà con noi». 

Anche il comico e attore Paolo Rossi, da molti considerato l'erede di Fo, ha voluto rendere omaggio all'amico e collega. Al suo arrivo Rossi ha abbracciato lo scrittore Stefano Benni, visibilmente commosso per la scomparsa dell'amico. 

Anche Roberto Saviano è arrivato per salutare Fo. «Ricordo una persona che mi ha sostenuto nei momenti complicati e vengo a omaggiarlo soprattutto questo, per riconoscergli di esserci stato», ha detto ai giornalisti. «Quando Dario Fo ha vinto il Nobel mezzo Paese, per invidia o per dileggio, ha cercato di sminuirlo. È un Paese ingrato ma c'e anche una parte autentica che lo ha sempre protetto e ascoltato», ha continuato lo scrittore uscendo dalla camera ardente. 

«Mi ha insegnato a non essere mai cortigiano, a divertirsi nell'essere critici e a non prendersi troppo sul serio - ha aggiunto -. Ha avuto sempre il coraggio, questa cosa preziosa e rara, di prendere posizione e di esserci sempre, e questo lo ha portato a essere vicino agli ultimi». Tra i ricordi di Dario Fo di Saviano c'è la vicinanza del Nobel dimostrata in un momento difficile «quando mi hanno messo sotto protezione - ha concluso -. Mi mancheranno i suoi messaggi, e mi mancano quelli di Franca, che mi confortavano ogni volta che andavo in televisione visto che io sono molto insicuro».

Fra gli ultimi a entrare alla camera ardente l'attrice Paola Cortellesi che, commossa, ha declinato
l'invito dei giornalisti a esprimere un ricordo di Fo. I funerali si sono conclusi con l'esecuzione di 'Bella Ciao' da parte della Banda degli Ottoni.
La canzone è stata cantata dalle migliaia di persone presenti in piazza.

Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 15:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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