Daniela Ferolla: «Soffro di claustrofobia e alla Rai ho chiesto di cambiare ruolo. Avevo paura di prendere treni e aerei»

Parla la nuova conduttrice di "Unomattina": «Non mi sono sposata, ma è come se lo fossi. La bellezza? Che fatica per dimostrare altro»

Domenica 22 Ottobre 2023 di Andrea Scarpa
Daniela Ferolla: «Soffro di claustrofobia e alla Rai ho chiesto di cambiare ruolo. Avevo paura di prendere treni e aerei»

Daniela Ferolla, Miss Italia nel 2001, anche di recente ha detto di essersi scontrata spesso con lo stereotipo “bella che non balla”. Dal 12 settembre, dopo quasi dieci anni a Linea Verde, con Massimiliano Ossini guida Unomattina, storico programma di Rai1 che regge bene il confronto con la concorrenza di Mattino 5.

E anche lei non sfigura. Ha fissato l’appuntamento in un bar di Via Veneto a Roma, alle 12. Bella, è bella. Ha 39 anni e sembra una ragazzina.

Allora, che ballo sa ballare? 
«Oltre alla fisicità sono una donna di contenuti».

Quali?
«Ho 39 anni, sono quella che sono, e adesso con un programma quotidiano avrò modo di farmi conoscere da più persone».

Tutto qui?
«Da piccola nella mia stanzetta sognavo di recitare in teatro, ballare, cantare... E poi a 17 anni sono diventata Miss Italia».

 

Anche lei dice che è stata iscritta da qualcun altro?
«Ero in vacanza in Calabria, mi notarono e... alla fine a iscrivermi furono i miei genitori: ero minorenne».

Ha recitato in due serie: “Orgoglio” nel 2006 e “Don Matteo” nel 2008, poi che cosa è successo?
«Mi piaceva quel lavoro, ma ho capito in fretta che non era il mio. Ho anche detto di no a una serie come Le ragazze di San Frediano di Vittorio Sindoni. Volevo essere me stessa. Poi mi chiamarono per un programma di moda, e scelsi la tv».

Cosa le viene meglio?
«Mi piacciono le sfide e non mi sono mai tirata indietro».

Quella di adesso qual è?
«Dimostrare che oltre le gambe c’è di più».

Cita Jo Squillo e Sabrina Salerno, brava.
«Esatto (ride, ndr).

In Rai chi deve ringraziare più di altri?
«Mellone. A differenza di tanti altri ha voglia di fare e ha passione. Idem un collega come Marcello Masi, che è diventato anche un amico. Però alla fine devo ringraziare me stessa, la mia famiglia e il mio compagno. Da soli non si va da nessuna parte».

Il suo compagno, da vent’anni, è Vincenzo Novari, un manager molto quotato: dopo che nell’estate del 2022 è stato estromesso come ad di Fondazione Milano-Cortina 2026, adesso cosa fa?
«Ha preso una piccola pausa».

È in pensione? È disoccupato?
«Nooo... Sta lavorando ad altri progetti».

Dopo vent’anni perché non vi siete sposati?
«Nessun motivo particolare, ma io sono cattolica praticante e non potendo sposarci in chiesa... Comunque è come se lo fossimo».

E i figli?
«Sono concentrata sul lavoro. Se verranno, bene».

Con il figlio del suo compagno, trentenne, è stato facile instaurare un rapporto?
«Sì. Non sono stata io il motivo della separazione, sono arrivata dopo. E poi ognuno ha il suo ruolo».

Dice spesso di avere “cazzimma”, che in napoletano - lei è di Vallo della Lucania (Salerno) - indica più o meno la capacità di non avere paura di nulla e di nessuno: quando le scatta?
«Sempre. Qui basta distrarsi un attimo... Per una donna che fa il mio mestiere non è facile».

Cosa vuol dire?
«È un mondo ancora maschilista. Tanto è stato fatto, ma tanto ancora c’è da fare. Qualcuno è intelligente e altruista, altri sono maschi alfa e allora gli spazi per noi si restringono».

Lei che tipo donna è?
«Non saprei definirmi. Amo le altre donne, anche se non sanno coalizzarsi, e mi piace dire la mia, soprattutto quando ci mettono da parte».

A lei quando è successo?
«Spesso. Per questa storia della bellezza...».

Aiuto, anche lei si lamenta della bellezza.
«No. Ma è un’arma a doppio taglio. Per dimostrare il resto ho dovuto faticare di più. Bisogna sempre fare attenzione a come ci si veste, a quello che si dice, si è sempre sotto osservazione».

Guadagna quanto il suo collega Massimiliano Ossini?
«Non lo so, forse. Di sicuro bisogna fare ancora molto sugli stipendi delle donne per equipararli a quelli degli uomini».

Da grande che cosa vuole fare? Guarda alla prima serata, giusto?
«Guarda avanti. Ora mi piace il day time, il lavoro in studio e la quotidianità, poi si vedrà».

Quando sua sorella Miriam si è candidata nel 2019 a Miss Italia, con la fascia di Miss Campania, cosa le ha detto?
«Partecipa e divertiti. Poi non è andata bene, meglio così: non è nelle sue corde».

Ora cosa fa? E le altre sorelle?
«Ora lavora in un tg locale. Un’altra fa la mamma di famiglia, l’altra si occupa delle pratiche commerciali in un’azienda. Vivono tutte dove siamo nate».

A “Unomattina” date ampio spazio al mondo femminile e alla parità di genere: che ne pensa invece dell’adozione per le coppie gay?
«Non dico che sono contraria, ma nell’adozione entra in ballo un minore e lì bisogna fare più attenzione. Si deve analizzare caso per caso. Non si può generalizzare».

Sì o no?
«Sono temi delicati. Ecco, sull’adozione forse sono più contraria».

E per la maternità surrogata?
«Assolutamente contraria».

Aborto?
«È giusto che ci sia la legge».

In Rai la presentano come Lady Green, campionessa di raccolta differenziata, vero?
«Sì, sono cresciuta così: rispetto la natura e faccio quello che posso per difenderla».

Facciamo un gioco: a Roma il colore del cassonetto per l’umido qual è?
«Oddio... Non lo so».

È marrone. E per il vetro?
«Mmmmmm... Non lo so... Sono a Roma da poco, vivo a Milano (è verde e i colori nelle due città sono gli stessi, ndr)». 

È vero che ha lasciato “Linea Verde Life” per un motivo personale?
«Quel programma mi ha dato tantissimo, come professionista e come persona, ma quelle che erano certezze professionali, con il tempo si sono trasformate in incertezze personali. Ho iniziato a soffrire di claustrofobia e per quasi un anno ho evitato di prendere aerei e treni, e ho usato solo l’auto».

Cos’era successo?
«Avevo sempre più paura. Così, dopo una caduta in hotel, ho preso coraggio, ho deciso che avrei lasciato Linea Verde e l’ho subito comunicato all’azienda. C’è voluto del tempo prima che arrivasse l’occasione giusta e quest’anno è successo».

Quante colleghe volevano il suo posto quest’anno?
«So poco di certe cose, ma visto che si tratta di un programma importante ci sarà stata sicuramente la fila».

Amiche vere in questo ambiente ne ha?
«Sì, e credo siano anche leali. Però diciamo che io mi fido ciecamente solo delle mie sorelle».

L’hanno appoggiata in questa sua scelta?
«Sì. Mi dicevano che dovevo cambiare. E avevano ragione».

Il suo grande riferimento nel mondo della tv chi è?
«Lorella Cuccarini. Per un po’ è stata anche sulla copertina della mia tesi di laurea sui canali verticali femminili della nuova tv digitale».

E poi?
«E poi l’ho cambiata. Lei gioca sempre benissimo le sue carte».

E se Massimo Giletti, che nel 2024 tornerà in Rai, con il quale condusse nel 2015 “Una voce per Padre Pio”, dovessse chiederle di fare qualcosa insieme?
«Certo. È un professionista».

Ultimo aggiornamento: 21:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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