Era indubbiamente l'intervista più attesa della settimana. Eppure sono state più le cose che Chiara Ferragni, ospite da Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa, ha (non) detto. Tra domande non fatte e risposte non date, l'apparizione televisiva dell'influencer ha lasciato molti con l'amaro in bocca. E dire che sul tavolo le possibilità non mancavano: oltre alla situazione sentimentale tra lei e Fedez, che Chiara ha ammesso raccontando: «Con Federico ci sentiamo ancora, è un periodo di crisi come ne abbiamo avuti in passato, questa è una crisi un po' più forte», c'era da affrontare la questione dell'affaire-Balocco, non ancora conclusa e che ha dato uno scossone violento alla carriera dell'influencer.
La delusione dei follower
D'altronde Fazio lo aveva premesso prima che lei aprisse bocca: «Io mi appello alla libertà di pensiero ed espressione, ma non sono un giudice. Credo stasera sia occasione per essere sinceri». Per molti, invece, è stata un'occasione persa. E il risultato un'apparizione mediatica che non ha aggiunto nulla al racconto (pre-confezionato) dell'influencer. "Che tempo che fa" si è trasformato nell'ennesimo canale social di Chiara, che stavolta però si è presentata senza tuta grigia da 600 euro per il suo messaggio di scuse, ma di fronte a un’inchiesta, per lo meno va salvaguardata la verità finora accertata e non accontentarsi di un racconto edulcorato. Ma quali sono le domande che la gente si aspettava? E cosa non ha funzionato? Di sicuro la vicenda giudiziaria imponeva cautela e Fazio, questo, lo sapeva.
l’intervista di chiara ferragni sembra quella che fanno in nord corea a Kim Jong Un con lei che ha passato le domande e si era preparata le risposte a casa
— Metallazio (@notPatriota) March 4, 2024
Le domande suggerite dal Codacons
Il giorno prima dell'intervista sul Nove, il Codacons aveva suggerito al conduttore alcune domande da fare alla sua ospite.
«È vero che nei suoi profili non è da escludersi a priori l’esistenza di followers che lei ha comprato?»
«Perché per un periodo ha limitato i suoi profili impedendo la libertà di commento e si leggevano solo quelli positivi?»
«È vero che ha chiesto di bloccare il profilo di una ragazza che l’ha criticata? Se sì, perché?»
«In moltissimi momenti e post è vero che vestiva i suoi figli con le linee di abbigliamento Ferragni a lei riconducibili? Secondo Lei faceva pubblicità in quel momento?»
«Sul pandoro Balocco, ritiene che il contenuto del cartiglio faceva pensare all’acquirente che il ricavato andasse in favore dei bimbi malati? O comunque è in grado di escludere a priori questa possibilità?»;
«Lei ha sostenuto che se si rende pubblica la beneficenza fatta si crea un “effetto emulativo”. Perché allora nel contratto con Balocco per il pandoro “Pink Christmas” ha fatto inserire l’obbligo di non comunicare in alcun modo all’esterno la notizia sulla donazione?»;
«Perché, subito dopo lo scoppio della vicenda Balocco, sono stati cancellati dai suoi profili social i post sulle uova di Pasqua, anch’esse vendute per beneficenza e finite al centro dell’inchiesta della Procura?».
Le cose non dette
Una varietà di argomenti - dal caso del pandoro all'esposizione dei figli come strumento di pubblicità per i suoi brand - che Fazio però ha solo sfiorato. E a cui Chiara, soprattutto, ha dato risposte già sentite e risentite. La Ferrragni, ad esempio, non ha detto perché, sebbene da parte sua non ci sia stata alcuna donazione, ha dichiarato di sostenere l'ospedale Regina Margherita di Torino. Non ha spiegato perché, se era convinta di agire un buona fede, da quando Selvaggia Lucarelli ha fatto emergere dubbi sul caso, ha bloccato la parola "Balocco" dai suoi commenti, quando ancora si potevano lasciare. Non ha spiegato come può una persona che ha fondato la sua immagine e la sua vita sulla comunicazione fare un così grosso errore di comunicazione e soprattutto di chi è la responsabilità. Insomma Chiara ha dichiarato di voler essere meno perfetta e più vera. Purtroppo anche ieri l'intervista da Fazio sembrava tutta una strategia di comunicazione: "Come parlare mezz'ora senza dire niente". E a giudicare dagli ascolti (boom) è stata una strategia vincente per il programma sicuramente. Per lei - forse - un po' meno.