Il quinto Abba, anzi l'Abba invisibile, nel senso che il suo nome non ha mai figurato nella ditta musicale svedese più popolare, il bassista, arrangiatore e produttore Rutger Gunnarsson è morto nel sonno a 69 anni.
E' stato presente in tutti gli otto album realizzati dal gruppo in studio, oltre ad aver partecipato (nessun altro sideman ha avuto una fedeltà così alta) a tutti i tour, ai film, e ai musical, e ad aver anche contribuito alla scrittura di molti degli arrangiamenti per archi e fiati usati dalla band, e dando l'impronta al sound del gruppo (e se, tipi meticolosi come Benny e Bjorn lo hanno sempre voluto con loro, un motivo concreto deve pur esserci stato) che vanta record formidabili (è stato calcolato che è arrivato a vendere 360 milioni di dischi). Una presenza sensibile, sentita e avvertibile in alcuni capisaldi del gruppo: come nelle linee ritmiche e melodiche di Dancing queen clamoroso successo del 76. Insomma un quinto Abba, sia pure invisibile e misconosciuto.
La sua morte è stata comunque accompagnata dalle parole affettuose apparse sulla pagina Facebook della band, dove si tessono le lodi «del caro amico, bassista, chitarrista, arrangiatore e produttore» per il suo «stile unico nel suonare il basso, i suoi bellissimi arrangiamenti e il suo grande lavoro come produttore per un numero infinito di artisti svedesi e internazionali che ha dato colore alla pop music dagli anni 70 a oggi».
Ultimo aggiornamento: 18:47
E' stato presente in tutti gli otto album realizzati dal gruppo in studio, oltre ad aver partecipato (nessun altro sideman ha avuto una fedeltà così alta) a tutti i tour, ai film, e ai musical, e ad aver anche contribuito alla scrittura di molti degli arrangiamenti per archi e fiati usati dalla band, e dando l'impronta al sound del gruppo (e se, tipi meticolosi come Benny e Bjorn lo hanno sempre voluto con loro, un motivo concreto deve pur esserci stato) che vanta record formidabili (è stato calcolato che è arrivato a vendere 360 milioni di dischi). Una presenza sensibile, sentita e avvertibile in alcuni capisaldi del gruppo: come nelle linee ritmiche e melodiche di Dancing queen clamoroso successo del 76. Insomma un quinto Abba, sia pure invisibile e misconosciuto.
La sua morte è stata comunque accompagnata dalle parole affettuose apparse sulla pagina Facebook della band, dove si tessono le lodi «del caro amico, bassista, chitarrista, arrangiatore e produttore» per il suo «stile unico nel suonare il basso, i suoi bellissimi arrangiamenti e il suo grande lavoro come produttore per un numero infinito di artisti svedesi e internazionali che ha dato colore alla pop music dagli anni 70 a oggi».
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