Gianluca Amadori
SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE di
Gianluca Amadori

Velocità eccessiva e moto ondoso fuori controllo: la laguna di Venezia è un Far West

Lunedì 20 Giugno 2022

La laguna di Venezia è un Far West. Le denunce si ripetono, invano, da anni e ad ogni stagione la situazione diventa sempre più grave. Ormai intollerabile. Uscire in barca è diventata una sfida di sopravvivenza. Taxi che sfrecciano sollevando onde da maremoto, uno dietro l'altro, soprattutto da e verso l'aeroporto; imbarcazioni da diporto, sempre più grandi, pilotate da aspiranti campioni di offshore della domenica, impegnate a sfiorare pericolosamente le  imbarcazioni più piccole; giganteschi lancioni granturismo, sempre più numerosi. Controlli: zero di zero. E così la legge del più forte impazza, fino a quando ci scapperà il morto.

I limiti di velocità sembrano non esistere, così come Codice della navigazione. Ma manca spesso anche quel pizzico di educazione che imporrebbero di rallentare quando si incrocia un'altra imbarcazione. Un tempo chi correva troppo rischiava il sequestro dell'imbarcazione e la denuncia per il reato di pericolo alla navigazione. Eccessivo? Può darsi, ma costituiva un ottimo deterrente nei confronti di piloti incoscienti, ragazzini scatenati e sfruttatori della città che corrono per massimizzare i guadagni e godono dell'impunità pressoché assoluta.

Il Comune di Venezia pare del tutto impotente (o disinteressato?): il telelaser fa capolino ogni tanto ai piedi del ponte di Calatrava, giusto per far vedere che esiste.

Quei pochi veneziani che ancora tengono alla loro città continuano a protestare, lamentando i danni irreversibili per il delicato ecosistema lagunare e i sempre più grossi pericoli per chi vorrebbe semplicemente trascorrere qualche ora all'aria aperta in laguna. Ne sanno qualcosa gli amanti della voga, che faticano ormai a restare in equilibrio anche nelle secche più lontane dai canali.

Da decenni si parla di abolire dalla laguna gli scafi che producono onde eccessive, agevolando scafi meno impattanti, ma nulla è stato mai fatto davvero per far decollare questa "rivoluzione".  E il Far West impazza. Dimenticato il lockdown, tutti sembrano aver una gran voglia di correre. Fino a quando qualche grave incidente farà gridare allo scandalo, accendendo i riflettori su questa Venezia devastata, brutalizzata. Ma come al solito, tutto sarà dimenticato in un paio di giorni, com'è stato in passato, e ci dovremo abituare a motori sempre più potenti - dove il limite è di 5 chilometri all'ora - e piloti scatenati soltanto per arrivare qualche minuto prima in bacàn. Povera laguna. Povera Venezia.
 

Ultimo aggiornamento: 20:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA