Gianluca Amadori
SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE di
Gianluca Amadori

 Va di moda la politica spettacolo

Sabato 15 Febbraio 2014
 Prima Berlusconi. Oggi Renzi. È proprio vero che piace la "politica - spettacolo". L'italiano è attratto da leader carismatici che scelgono di usare un linguaggio facile, di presa immediata; che privilegiano i temi populistici; che propongono facili soluzioni ad effetto.
Il Cavaliere per anni ha illuso il Paese raccontando che tutto andava bene; che si poteva spendere e spandere a piacimento; che l'evasione fiscale era l'unico modo per difendersi dallo Stato (ma lui chi rappresentava?); che tra una furbizia e l'altra tutti avrebbero potuto diventare ricchi e famosi; che si potevano tranquillamente abolire un po' di tasse (quelle sulla casa in primis) senza prevedere alternative di entrata e neppure riduzioni delle spesa pubblica . 
Ora un altro leader - di opposta parte politica - utilizza una retorica analoga. Silvio aveva promesso di cambiare la vecchia politica, di fare la "rivoluzione" liberale: Renzi annuncia la "rivoluzione" dei quarantenni e del "fare" (ma il "fare" non era un proclama anche di Berlusconi?) lanciando una serie di slogan di grande fascino - stile spot pubblicitario - sulle quali il comico Crozza ha costruito una parodia talmente bella da sembrare vera...
Non è l'analisi politica, né quella dei programmi di governo che mi interessa: non ne sarai in grado. Mi limito a registrare un fenomeno (probabilmente non solo italiano) per sottolineare come a piacere alle masse sia sempre più il "personaggio - show", capace di raccogliere consensi e voti anche quando risulta evidente che gran parte delle promesse e degli annunci fatti fino al giorno prima non sono stati mantenuti. Conta più la forma, insomma, che la sostanza.
L'importante è  presentarsi in video sorridenti e convincenti, lanciare proposte roboanti (meglio se all'insegna del cambiamento, per superare la "vecchia" politica); basta twittare slogan ad effetto per dimostrare di essere "moderni" anche sul fronte tecnologico (fino a qualche anno fa,  per onor del vero, andava di moda il videomessaggio). 
La politica sobria e pacata non piace. Chi urla raccoglie più consensi (Grillo docet...). Il premier dimissionario Enrico Letta ne è la dimostrazione più lampante, sacrificato dal suo stesso partito al nuovo "leader - spettacolo". Anche Bersani ha pagato il suo aspetto poco "moderno", ma probabilmente anche il fatto di aver cercato di raccontare la verità ai cittadini, annunciando la necessità di una fase di inevitabili sacrifici e tagli per evitare il crac. Una politica che non paga, evidentemente, soprattutto di fronte alla straripante immagine dei "leader - spettacolo" dalle mille promesse.
Dopo 15 anni di Berlusconi ora ci aspetta Renzi: la speranza è che dietro gli slogan ci sia qualcosa. Per il bene del Paese.
Ultimo aggiornamento: 20:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA