Gianluca Amadori
SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE di
Gianluca Amadori

 Stop all'informazione spettacolo e alle notizie spazzatura

Venerdì 28 Marzo 2014
 L'informazione digitale è il futuro. La Rete garantisce velocità, con la trasmissione delle notizie in tempo reale; elimina i confini, consentendo di conoscere in un batter d'occhio cosa accade a migliaia di chilometri di distanza; assicura il pluralismo delle voci e rende possibile il superamento del monopolio informativo gestito dai grandi gruppi editoriali, consentendo a tutti di comunicare, di diffondere notizie e commenti. Ma le grandi aspettative del Web rischiano di restare in gran parte deluse se si seguirà la strada  purtroppo intrapresa da molti, troppi editori: quella della spazzatura informativa, delle notizie pettegolezzo, della cronaca pulp, del sesso spiato dal buco della serratura, dell'esaperazione e del catastrofismo ad ogni costo. A fronte di esperienze come Pro Publica, che negli Stati Uniti è riuscito a vincere il premio Pulitzer realizzando un sito internet di sole inchieste, molta dell'informazione italiana online (ma anche quella tradizionale) sembra aver imboccato la via dell'info-tainment, dello spettacolo invece che del rigore; del copia-incolla; delle foto gallery di donne mezze nude invece che degli approfondimenti. Una scelta suicida, giustificata con il momentaneo entusiasmo per qualche centinaia di clic in più catturati dai siti, ma che squalifica l'immagine delle testate e presto avrà effetti devastanti.
 In un mondo all'insegna della comunicazione globale, in cui tutti s'improvvisano comunicatori, in cui tutti mettono in circolo notizie, foto, video, in una grande marmellata frequentemente senza credibilità e autorevolezza (spesso volgare e scurrile), l'unica strada seria per il giornalismo è quella di distinguersi per qualità e rigore. Invece non pochi editori e direttori, in preda all'euforia da contatto (come se l'unico parametro del giornalismo fosse il numero dei clic), non soltanto dimenticano le regole base del buon giornalismo, ma perfino quelle del buon senso (e del buon gusto). Ed è così che si solleticano gli istinti più bassi e l'interesse morboso del lettore proponendo notizie non verificate, con la scusa che sono curiose e che qualcuno le ha postate su Facebook; si "sbatte" in pagina un suicidio dietro l'altro, alla faccia dell'interesse pubblico della notizie, del rispetto della dignità della persona e del rischio di emulazione comprovato scientificamente. Di questo passo, dopo aver dimezzato le vendite cartacee, le testate giornalistiche perderanno anche i lettori in Rete. Sempre che il progetto - se uno straccio di progetto editoriale esiste - non sia quello di trasformare le testate, comprese quelle finora considerate attendibili e autorevoli, in brutte copie di giornali scandalistici. Per fortuna non tutti sono così e c'è ancora chi si impegna a cercare di proporre buona informazione e "perde" tempo a verificare le notizie prima di pubblicarle, nella convinzione che soltanto così si può garantire ai cittadini il diritto di essere correttamente informati. La speranza è che diventino sempre più numerosi e sappiano far sentire la propria voce per fermare la deriva dell'informazione-spettacolo.
Ultimo aggiornamento: 18:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA