Gianluca Amadori
SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE di
Gianluca Amadori

 Portabilità dei conti correnti, speriamo sia la volta buona

Mercoledì 25 Marzo 2015
 La portabilità dei conti correnti, ovvero la possibilità di cambiare banca senza difficoltà e senza costi, è in vigore da anni  (legge 40 del 2007, meglio nota come decreto Bersani),  ma di fatto - come troppo spesso accade per le norme a favore dei consumatori - non è mai diventata effettivamente operativa, e i costi dell'operazione, in teoria eliminati, continuano ad esistere, sotto diverso nome.  Ora il governo ci riprova: nel decreto legge sulla riforma delle banche popolari, approvato in via definitiva al Senato, l'articolo 2 recepisce la direttiva europea 92 del 2014 sulla portabilità dei conti correnti (e del trasferimento di strumenti finanziari, degli ordini di pagamento e di tutti gli ulteriori servizi e strumenti associati al conto) e stabilisce un termine massimo di 12 giorni entro i quali le banche devono provvedere al cambio richiesto dal cliente, prevedendo multe tra i 5.160 e i 64.555 euro di multa a carico degli istituti bancari inadempienti. 
La norma è in vigore da subito, ma le banche hanno ottenuto tre mesi di tempo di adeguarsi. Dall'estate, insomma, chi vuole cambiare banca non dovrebbe più trovare di fronte a sé ostacoli di ogni tipo. E senza alcun esborso. Chissà se sarà davvero così, oppure se, come finora è accaduto spesso, si troveranno sistemi per aggirare la norma e saranno aumentati i costi di altri servizi. Ovviamente a carico degli utenti.
I consumatori finora, sono sempre stati refrattari a cambiare conto corrente: secondo le statistiche soltanto l'8 per cento di correntisti ha scelto di lasciare il proprio istituto per spendere di meno. Chissà se in futuro, così come attualmente si cambia con estrema facilità l'operatore di telefonia, possa accadere lo stesso anche per le banche.
Ultimo aggiornamento: 19:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA