Il fenomeno della migrazione fa notizia soltanto in occasione di qualche caso di cronaca, come il drammatico naufragio di uno dei tanti barconi della speranza, oppure dopo qualche episodio di criminalità. Quello che troppo spesso manca sui mezzi d'informazione sono gli approfondimenti in grado di offrire chiavi di lettura e di comprensione ad un livello più ampio, non soltanto emozionale.
E' quanto emerge dal dal secondo rapporto annuale dell’Osservatorio Carta di Roma, intitolato "Notizie alla deriva", presentato qualche giorno fa alla Camera dei Deputati dall'organismo che ha iniziato il suo lavoro dopo l'approvazione della Carta di Roma, ovvero delle regole deontologiche di cui si sono dotati nel 2008 i giornalisti italiani per garantire un'informazione più corretta e completa sul delicato e controverso tema dell'immigrazione.
Le Università di Bologna, Torino e Roma-La Sapienza, curatrici della ricerca, hanno evidenziato, rispetto al 2012, un notevole incremento di notizie riguardanti migranti e immigrazione: nonostante l’interesse costante per alcune storie e la loro copertura continuativa abbiano portato a un aumento delle notizie tematiche (dal 27% del 2012 al 39% nel 2013), continuano comunque a prevalere quelle episodiche (61%), legate cioè a eventi circoscritti nel tempo.
Allo stesso modo si conferma la tendenza che vede il migrante rappresentato come “passivo”: vittima degli avvenimenti, costretto in maniera passiva a una migrazione forzata, beneficiario passivo di servizi e iniziative.
Sono scarsi i servizi di più ampio respiro, le inchieste, gli approfondimenti che consentano di andare oltre la superficie e l'occasionalità di un episodio, ma anche di superare gli stereotipi, di raccontare e cercare di spiegare un fenomeno complesso, con il quale volenti o nolenti dobbiamo convivere.
Il secondo rapporto dell'Osservatorio Carta di Roma è disponibile a questo link: