Gianluca Amadori
SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE di
Gianluca Amadori

 Lo scandalo delle banche al servizio dei potenti

Martedì 29 Dicembre 2015
 La storia si ripete, e ogni volta che scoppia uno scandalo che travolge il sistema bancario (così come quello finanziario) è la solita solfa: "Non si ripeterà più", "Proteggeremo i risparmiatori", "Ci saranno più controlli".
Invece tutto continua come prima. Più di prima, come emerge regolarmente allo scandalo successivo.
Tra poco sarà approvata, molto probabilmente, qualche nuova norma "severissima", con l'unico risultato che ci troveremo con una serie di ulteriori formalità e di carte da firmare. Per non cambiare nulla. O quasi. Le tutele per i più deboli resteranno soltanto formali.
Il problema è che il sistema bancario è costruito per servire da un lato il sistema politico, dall'altro una piccola élite imprenditoriale-finanziaria. Le rigide regole valgono per la gente normale, quella senza raccomandazione né santi protettori; quella che per ottenere un mutuo deve faticare sette camicie e offrire in garanzia di tutto e di più. Per gli altri le norme si interpretano, possibilmente in maniera flessibile, come risulta chiaro dopo ogni crac. I prestiti concessi senza garanzia all'allora Governatore Giancarlo Galan, scoperti nell'ambito dello scandalo Mose, ne sono la dimostrazione più lampante.
I piccoli risparmiatori, il cosiddetto "parco buoi" continuano impunemente ad essere utilizzati  per piazzare prodotti finanziari ad alto rischio. E' accaduto con i bond Argentina, ora si ripete con le obbligazioni secondarie. Il pericolo nell'entrare in una banca ormai non è di restare vittima di un rapinatore, ma di essere truffati dagli impiegati che, invece di consigliarci per il meglio, ubbidiscono a direttive spregiudicate. Quanto dovremo aspettare prima che le autorità intervengano sanzionando in maniera adeguata questo modo di fare banca?
Ultimo aggiornamento: 14-12-2015 17:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA