Gianluca Amadori
SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE di
Gianluca Amadori

 Il Circo mediatico vuole un "Mostro" quotidiano da linciare 

Lunedì 23 Giugno 2014
 Dacci il nostro "Mostro" quotidiano. Sembra essere questo, ormai, l'interesse principale del sistema globalizzato dell'informazione spettacolo.
Invece di investire risorse e mezzi nel giornalismo d'inchiesta, nelle ricerche, nel lavoro di denuncia, negli approfondimenti utili ai cittadini, alla crescita socio-culturale, i media preferiscono concentrarsi sulla cronaca nera, possibilmente valorizzandone gli aspetti più torbidi e morbosi
Intendiamoci, la cronaca nera è sempre stata tra le sezioni principali dei mezzi d'informazione e probabilmente sempre lo sarà. Ma l'impressione è che ultimamente si stia esagerando, si sia perso il senso della misura, oltrepassando ogni limite. Giornali, siti internet e tv dedicano pagine e ampi servizi su fatti oggettivamente di scarso rilievo, ma ammiccanti, e dunque elevati al rango di notizie di apertura. Oppure, di fronte a episodi di grande rilievo e interesse pubblico, oltrepassano ogni soglia di decoro e civiltà, immersi, quasi ipnotizzati in un meccanismo perverso e cinico che, con la scusa di fornire un servizio ai cittadini, trasformano le cronache in operazioni di vero e proprio linciaggio, che coinvolgono il "Mostro" di turno, e con lui qualunque persona sia a lui vicina, maggiorenne o minorenne che sia.
La vicenda del presunto assassino di Yara è l'ultima di una lunga lista di storie a tinte fosche (ricordate Avetrana?) costellate di cronache dal buco della serratura, di pettegolezzi non verificati, di appostamenti e pedinamenti, di violazioni sistematiche della privacy che con il diritto di cronaca hanno poco a che vedere.
ll muratore finito in carcere è probabilmente colpevole, ma il linciaggio a cui è stato sottoposto è certamente eccessivo. Colpa non solo dei media, considerato che è stato il ministro degli Interni a fornire la notizia anticipando perfino gli investigatori. 
Come sempre accade, il sistema globalizzato dell'informazione spettacolo non si limita a raccontare i fatti, magari evidenziando anche qualche dubbio, cosa non solo legittima, ma doverosa considerando che ci troviamo in una fase d'indagine e che in passato è stato più d'uno il caso di innocenti stritolati e poi assolti con poche (anzi senza) scuse.
Invece no. A fronte di pochi media che riescono a mantenere equilibrio e pacatezza, pur coprendo l'evento con decine di servizi (le due cose non sono in antitesi, anche se sono in pochi a rendersene conto....) molti cavalcano il "Mostro", rincorrendosi l'uno con l'altro. Affiancando gli indizi raccolti dalla Procura a fantasie personali alle quali attribuiscono uno schiacciante valore probatorio. E' incredibile, ad esempio, che siano state utilizzate alcune pagine del profilo Facebook del presunto assassino di Yara per avvalorare la tesi della sua colpevolezza: pagine ironiche, scherzose (talvolta di cattivo gusto, come negarlo) di quelle che quasi moltissimi hanno condiviso e condividono tutti i giorni in Rete giocando con gli amici. E cosa dire di chi ha sottolineato la cura del presunto killer per il fisico, e la passione per il pizzetto? Indubbiamente segni inequivocabili di colpevolezza.
La realtà è che c'è un gran bisogno di scaricare le tensioni sociali sul "Mostro" di turno; c'è necessità di distrarre l'opinione pubblica dai problemi quotidiani, di riversare l'odio della folla su un obiettivo preciso, su un nemico che catalizzi l'attenzione della gente che può identificare in lui il Male. 
Nel civile Occidente ci sono volute centinaia di anni per uscire dal Medioevo delle streghe bruciate sul rogo, delle impiccagioni di piazza. Ma in realtà, leggendo le pagine di qualche giornale, i commenti in Rete (con l'aggravante dell'anonimato) alcuni i servizi televisivi, sembra di essere tornati indietro al Secolo buio dell'Inquisizione. Un grande giornalista polacco, scomparso nel 2007, Ryszard Kapuściński, scrisse che il cinico non è adatto a questo mestiere. Mi permetterei di aggiungere: neppure il moralista.
Ultimo aggiornamento: 00:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA